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25/03/2011 15.42.42 - Articolo letto 4118 volte

La Cgil interviene in merito al Piano Casa

Piano Casa Piano Casa
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Nota dei Segretari Taratufolo e Maragno
Matera Per la CGIL un PIANO CASA e' sostenibile solo se soddisfa la domanda sociale della casa e assicura un’abitazione anche a chi è indigente.

IL bene casa deve essere è un diritto inalienabile della persona e della famiglia.

Senza una dimora, senza un’abitazione sicura e con adeguati standard di abitabilità diventa molto difficile garantire il diritto alla salute, al lavoro, alla sicurezza, all’istruzione, allo sviluppo sociale e culturale.

Così come in relazione agli immigrati, la negazione di un’abitazione dignitosa è preclusiva della loro integrazione e del loro benessere.

Un altro segmento di popolazione esposta alla scarsezza abitativa sociale è quello degli anziani i cui redditi bassissimi o medio bassi determinano spesso l’impossibilità di ristrutturare o addirittura mettere in sicurezza le loro abitazioni, degradate e con odiose barriere architettoniche. Sarebbe stata una buona occasione per la politica programmare la ristrutturazione del patrimonio residenziale pubblico degli anziani, adeguandolo alle sopravvenute esigenze, connesse alla loro condizione, sarebbe stato un’importante segnale di pianificazione e riqualificazione territoriale di una città.

In passato, la nascita dell’edilizia pubblica residenziale ha risposto proprio alla nobile finalità di determinare le basi per garantire il diritto alla casa a tutti, per non negare, a chi non ne fosse nelle condizioni, il diritto ad una dimora dignitosa.

Per tutte queste ragioni, non si può definire PIANO CASA del Comune di Matera un piano risolutivo della questioni abitative, perché non prende minimamente in considerazione il problema dell’assenza di casa per soggetti esclusi, per indigenza, dal diritto alla casa.

IL Social Housing non può essere la sola risposta a garantire il diritto alla casa per tutti, perche è solo uno strumento, uno dei tanti, per garantire una abitazione ad alcune classi sociali senza risolvere alcun problema abitativo alle fasce di popolazione più deboli.

Attraverso il Social Housing si possono garantire alloggi a canoni sopportabili per allentare la tensione sul mercato delle locazioni private, ma non è la soluzione per soddisfare il fabbisogno abitativo sociale che deve trovare risposte nell’edilizia pubblica residenziale (e non in quella privata con l’apporto del pubblico) che, a livello regionale e comunale, va promossa, va rivendicata attraverso progetti di abitabilità sociale (Piani Casa appunto).

In questa situazione di emergenza a dare riscontri immediati alle politiche abitative pubbliche, dovrebbero essere gli enti preposti, come l’ATER.

In questa fase il ruolo dell’ATER dovrebbe essere preponderante rispetto all’ emergenza di richiesta di alloggi sociali e alla gestione ordinaria di edifici popolari. E invece così non è.

IL ruolo dell’ATER è sempre più marginale e piuttosto che fare valere il proprio peso nella realizzazione di un’edilizia pubblica residenziale a cui si destinano sempre meno fondi, tale ente si appiattisce su posizioni di retrovia che non supportano affatto le necessità di quanti nell’edilizia pubblica confiderebbero per vedere risolto il dramma dell’assenza di un alloggio dignitoso e proprio.

Anche sul fronte della manutenzione ordinaria degli immobili popolari, l’azione dell’ATER è poco tempestiva ed efficiente.

Per tutte queste ragioni, la CGIL contesta i contenuti del Piano Casa che il Comune di Matera si accinge a varare:  nel piano non c’è soluzione per la troppa gente in cerca di case a prezzi moderati, né c’è alcun tentativo di calmierare i prezzi degli affitti o di indurre i costruttori che hanno realizzato appartamenti, e non sono riusciti a venderli,  a metterli sul mercato a prezzi ragionevoli.  

Per questo l’amm.ne com.le farebbe bene a farsi promotrice di una qualche iniziativa che, per un verso, permetta di offrire gli alloggi sfitti a canoni ragionevoli e, per l’altro, di acquistare gli appartamenti a prezzi accessibili.

Queste potrebbero essere le basi da cui partire per realizzare un Piano Casa che sia aderente alla realtà e contribuire a realizzare un progetto che porti a politiche abitative inclusive, rispettose dell’ambiente, rispettose dell’esistente piano regolatore, miranti a realizzare un equilibrio tra invenduto sfitto e nuove costruzioni, ma soprattutto a consentire di trovare casa a costi compatibili coi risicati redditi dei lavoratori materani.




Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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