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21/01/2011 9.14.56 - Articolo letto 8948 volte

Serra Rifusa: quali sono i rischi per i residenti

Recinto Nino Rota (foto Martemix) Recinto Nino Rota (foto Martemix)
il terrapieno dell´area camper (foto Martemix) il terrapieno dell´area camper (foto Martemix)
il geologo Mario Montemurro (foto martemix) il geologo Mario Montemurro (foto martemix)
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Occorre mettere subito in sicurezza l'area camper causa dello smottamento
di GIOVANNI MARTEMUCCI
Matera Sono preoccupati gli abitanti di recinto Nino Rota, sulla collina di Serra Rifusa per lo smottamento in atto. Due giorni fa sono rimasti senza corrente e senza gas fino a sera. Non si fidano, vogliono capire che rischi corrono. Qualcuno ha deciso di lasciare la casa come ha fatto Michele Di Lecce con sua moglie. Da giovedì non vivono più nella loro casa acquistata con sacrificio e si sono trasferiti a casa della mamma di lei. “Mia moglie è incinta –sostiene- e non vuole rimanere qui. Temiamo che, soprattutto di notte, possa verificarsi qualche smottamento più grave. La nostra incolumità non è garantita nonostante le rassicurazioni verbali di rappresentanti istituzionali e tecnici che stanno sfilando da queste parti dopo l’episodio del black out”. Per capire come stanno effettivamente le cose e qual’è il rischio che incombe sulle 4 stecche di edifici di recinto Rota, abbiamo chiesto il parere ad un geologo, Mario Montemurro, che ci accompagna in un sopralluogo. “La zona a rischio frana –afferma il geologo- è tutta quella adibita ad area camper. Per le case non si evidenziano pericoli anche perché la loro stabilità è data dalle fondazioni che poggiano su palificazioni”. Il progetto dell’area comunale per l’accoglienza dei camper ha modificato il naturale declivio della collina ma l’opera sembra che sia stata realizzata senza le adeguate contromisure di contenimento della terra di riporto. Ed è proprio questo sovraccarico di terreno scadente e poco coerente che spinge verso valle e crea problemi alle strade e alle tubature di acqua, gas e fogna e ai cavi elettrici sotterranei a servizio delle case di recinto Rota. “Il muro di contenimento a valle dell’area camper –spiega Montemurro- non è dimensionato per il carico di terreno sovrastante. Appare evidente che il versante è stato modificato dall’uomo in maniera sostanziale dopo l’edificazione del muretto stesso, progettato per sostenere il naturale declivio prima dello sbancamento”. Il terreno di riporto tende a consolidarsi ed ha una particolare predisposizione ad essere attraversato dall’acqua che asporta granuli e lo erode. “L’acqua che attraversa questo terreno permeabile –continua il geologo- incontra in profondità uno strato di argilla che è impermeabile: questo accentua lo smottamento. Tuttavia occorre dire che il movimento non è di natura profonda perché le argille in profondità della zona non hanno una particolare attitudine al franamento”. Dunque il problema sembra legato essenzialmente alla quantità di terra spostata per realizzare le aree di sosta dei camper. “Alla compressione dovuta alla spinta del movimento franoso –conclude il geologo- corrisponde una distensione al confine della spinta stessa. Nel caso di recinto Rota la distensione che si registra ai margini della compressione. Ed è proprio quel movimento che ha causato la rottura dei cavi elettrici e delle tubature”. Intanto i cittadini sollecitano l’Amministrazione ad intervenire subito e concretamente per ridare serenità alle oltre 40 famiglie (sono tutti giovani) che hanno preso casa lì. “Prima ancora di stabilire le responsabilità –sottolinea Di Lecce- il Comune ci deve proteggere per questo chiediamo al sindaco e alla giunta di mettere in sicurezza la zona. Chiediamo anche che venga costruito un muro di sostegno a valle della stecca più bassa di edifici anche per tutelare meglio gli abitanti del palazzo che è sotto di noi. Non possiamo continuare a vivere nell’emergenza con problemi continui di tubazioni rotte e con il rischio di esplosioni visto che anche i tubi del gas possono rompersi”. Due giorni fa, gli scavi effettuati da Italgas avevano tuttavia escluso il rischio di perdite di gas anche perché la rete è progettata in modo che se pure dovesse verificarsi una perdita, valvole automatiche lungo i tubi si chiudono e isolano il tratto interessato dalla fuga di gas. Ma il problema dell’area camper che frana resta e fa sentire le sue conseguenze giornalmente.
Giovanni Martemucci
 



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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