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13/01/2011 12.05.45 - Articolo letto 6957 volte

CONCLUSO CON SUCCESSO IL 1° CENSIMENTO DEL NIBBIO REALE IN BASILICATA

Nibbio reale Nibbio reale
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CONFERMATA L’IMPORTANZA DELLA BASILICATA A LIVELLO NAZIONALE PER LA SPECIE
di MATTEO VISCEGLIA
Basilicata Nell’ambito del 1° Censimento Nazionale del Nibbio reale (Milvus milvus) svernante  20 rilevatori rappresentati da ornitologi, birdwatchers e appassionati di rapaci provenienti dalla Lucania, Puglia, Calabria e Toscana hanno condotto ricerche sul campo in molte aree della Basilicata già note per la discreta concentrazione di nibbi reali in vari periodi dell'anno. Per la stima degli individui che sostano durante i mesi invernali i giorni ufficialmente fissati erano l’8 e il 9 gennaio 2011 ma sono stati effettuati importanti conteggi anche il giorno successivo. Questa iniziativa è nata nell’ambito di un programma di monitoraggio internazionale della specie promosso dalla LPO (Ligue pour la Protection des Oiseaux) francese che ha stimolato anche gli ornitologi italiani ad avviare analoghe iniziative nelle proprie regioni.
L’iniziativa è stata coordinata da Matteo Visceglia ed Egidio Fulco ed ha visto il coinvolgimento e la partecipazione dei seguenti organismi: De Rerum Natura, Studio Naturalistico Milvus,  Associazione per la Tutela dei Rapaci e dei loro Ambienti/ALTURA, Lega Italiana per la protezione degli Uccelli/LIPU, Sulle Orme degli Argonauti, Centro Recupero Animali Selvatici/CRAS di San Giuliano, Cooperativa Nova Terra/Centro Recupero Animali Selvatici/CRAS di Pignola. Un particolare ruolo è stato svolto da Guido Ceccolini, direttore del CERM/Centro Rapaci Minacciati,  che ha stimolato e coordinato il monitoraggio a livello nazionale curando i rapporti con i colleghi francesi promotori dell’iniziativa.
 
Matteo Visceglia ed Egidio Fulco,  coordinatori regionali di questo progetto, a conclusione del censimento hanno dichiarato:
 
“Lo scopo principale del monitoraggio che abbiamo promosso ed effettuato in Basilicata è stato quello di ottenere una stima, riferita ad un campione di siti da noi conosciuti e frequentati dalla specie, della popolazione svernante del Nibbio reale nelle due province lucane. I dati scientifici emersi da studi precedenti da parte di vari ornitologi già mettevano in risalto l’importanza primaria della Basilicata rispetto al resto d’Italia sia per quello che concerne la popolazione nidificante che quella svernante.
Uno dei metodi più efficaci per avere un quadro abbastanza chiaro della consistenza del numero di individui che trascorrono l’inverno nelle nostre aree è quello di attendere il tramonto e censire gli esemplari nel momento in cui si radunano in particolari aree per trascorrere la notte insieme su alcuni alberi (roosting).
Tale metodo è applicabile  solo in quelle aree di cui sono già note buone concentrazioni di esemplari che fanno preludere a successivi assembramenti serali. Le aree sottoposte a monitoraggio sono state in tutto 14 e il numero complessivo degli esemplari effettivamente contati si avvicina ai 700 individui, il più alto d’Italia, con dormitori comuni che ospitavano da un minimo di 8 individui ad un massimo di 160. Questo dato, che sicuramente presenteremo al prossimo Convegno Nazionale di Ornitologia che si svolgerà a settembre in Emilia Romagna,  conferma ancora una volta che la Basilicata può a tutti gli effetti essere considerata la "terra dei nibbi reali" e che la loro presenza così consistente e diffusa, anche se sicuramente inferiore al passato,  è indice di una situazione territoriale non ancora totalmente compromessa, con vasti territori integri ed in grado di ospitare e sostenere la più grossa popolazione svernante e nidificante di questa specie a livello nazionale.
Considerato il successo dell’iniziativa e la entusiasta partecipazione di molti esperti la nostra intenzione è quella di ripetere anche nei prossimi anni questo tipo di monitoraggio, si spera anche con il supporto e la collaborazione di istituzioni locali ed Enti parco, che ci permetterà di valutare in che modo le trasformazioni del territorio possono influenzare in maniera negativa o positiva la situazione demografica della specie. La popolazione svernante di Nibbio reale, mediante la sua stima quantitativa ripetuta negli anni,  potrà essere perciò paragonata ad un vero e proprio termometro ambientale che ci dirà cosa sarà cambiato in peggio o in meglio intorno alle aree  abitualmente frequentate da questi rapaci sia per la ricerca del cibo che per il riposo notturno”.
 



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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