Da p.zza Vittorio Veneto - zona Ipogei
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Vittorio Veneto - zona Ipogei a Matera ! Osserva il semplice movimento cittadino, o gli eventi organizzati in piazza, o semplicemente il tempo che fa. Nella pagina potrai trovare anche utilissime indicazioni per giungere a Matera o relative all' evento che potrai osservare .
Eccomi qui, mi chiamo Monica e sono amica di Cristina (la ragazza che vi ha scritto ieri). Ho 38 anni e nonostante non sia di Matera, mi sento in parte Materana dato che vivo qui ormai da più di sei anni e proprio qui ho concepito e dato alla luce ai miei due figli.
Questa è una città favolosa e proprio per questo motivo, quando mi succedono certe cose, mi arrabbio tantissimo.
Un pomeriggio di pochi giorni fa, decido di portare per la prima volta in biblioteca mia figlia essenzialmente per due motivi: prima di tutto per spiegarle che cos'è una biblioteca e secondariamente per il puro piacere di poter sfogliare e guardare dei libri diversi dai tanti che già abbiamo. Ero veramente entusiasta e a mia figlia ho fatto una bellissima premessa su quello che stavamo per fare.
Entrata in biblioteca, ho subito constatato che la zona con i libri per bambini era chiusa. Tutto spento, con un bel cartello attaccato alla porta che vietava l'ingresso a coloro che non avessero l'autorizzazione della Direzione.
Volendo seguire le regole (e non sapendo dove si potessero accendere le luci) ho chiesto al personale. Mi hanno detto che loro non sapevo e che avrei dovuto recarmi al secondo piano e chiedere lì. Al mio sorriso, uno dei due addetti si è recato al secondo piano e da giù sentivo il tono della risposta dell'impiegata che non sembrava molto contenta della mia “audace” richiesta. A questo punto, la seconda persona rimasta giù con me ad attendere il responso, forse influenzata dal disappunto che si intravedeva sulla mia faccia, decide di farmi entrare nella “saletta proibita” di sua spontanea volontà. Forse anche lui come me ha pensato che tutto ciò fosse assurdo.
Entrati nella stanza, mia figlia era veramente contenta ed ha iniziato a guardare i libri. Passati a dir tanto cinque minuti ecco apparire un’impiegata, molto probabilmente la stessa che avevo sentito brontolare.
Visto che le liste vanno molto di moda ultimamente nei programmi televisivi, ecco la lista delle cose che mi sono state dette:
- Entrando: “lei non può stare qui, i caloriferi non sono accesi e io sono malata”
- Facendole notare che non c’era poi così tanto freddo: “lei non può stare qui da sola senza supervisione”; “c’è carenza di personale”
-Dicendole che mi sarei assunta tutta la responsabilità del caso: “in passato i bambini hanno fatto molti danni e quindi lei qui non può stare da sola, prenda due libri e venga su al secondo piano”
-Chiedendole come avrei potuto scegliere in quattro e quattr’otto due libri da “portare su” senza avere il tempo di consultarli: “ne scelga due che lei pensa possano piacere alla bambina”
-Rifiutandomi di adeguarmi e decidendo di andare a casa: “abbia pazienza io sono malata e non posso stare qua, poi c’è anche un’altra signora che ha preso dei libri ed è venuta su al secondo piano e non vorrei farle un torto”
-Incredula ed indignata e chiedendo come potesse essere possibile tutto ciò: “non c’è abbastanza personale, deve prendersela con il comune, se fosse venuta qui ieri, non ci sarebbe nemmeno entrata in questa stanza”
Me ne sono andata molto, ma molto amareggiata e triste. Triste che tutto ciò fosse avvenuto a discapito di mia figlia che tanto era entusiasta della possibile esperienza. Mi sono chiesta, ma è normale tutto questo? Cosa ci riserva il futuro?
Distinti saluti,
Norelli Monica
Scusate ancora degli errori in italiano (non è la mia lingua madre), in ogni modo, cercherò di esprimermi, per quanto per me sia possibile, riguardo l'argomento in questione.
Credo che questo problema non deve essere guardato soltanto dall'ottica del disinteresse economico su questa zona e per conseguenza della mancanza di lavoro alle persone.
Matera ha bisogno svegliarsi.
Non ci sarano nuove imprese e la città non crescerà finchè LA POPOLAZIONE non avrà un vero ed impegnato interesse che ciò avvenga.
I giovani qui, senza generalizzare ma parlando della maggior parte, non vogliono più studiare e imparare, usano la "scusa" della mancanza di oportunità per continuare a fare i "figlioli" sempre dipendenti dai genitori e senza avere quel essenziale "lucicare degli occhi" giovanile che gli può portare avanti nel mondo moderno e permetergli magari di auspicare volo in futuro una volta che chi non molla e anzichè lamentarsi (molte volte purtroppo contano anche con il "coro" dei genitori) viene sempre ricompensato.
Smettiamo di pensare piccolo, pensiamo GRANDE.
Un argomento enorme questo, non riesco nemmeno a riassumerlo, ma ciò che succede alla Coop, che è successo al GS/Carrefour , ecc, continuerà a succedere ancora se il LIVELLO della cultura di questo posto non migliorerà.
Non so se pubblicherette questo mio commento, ma lo dovevo dire, purtroppo in poche parole una volta che sull'argomento ci sarebbe moltìssimo da dire.
PS: L'altro ieri un'amica ha portato sua figlia di 4 anni alla Bibblioteca in Piazza V. Veneto. L'hanno in pocche parole cacciata via.
La signora che "si prende cura" del reparto ha detto che era malatta e che i termossifoni non erano accesi e che perciò non poteva stare lì a "sorvegliare" il settore bimbi. La mia amica volendo, ha detto la signora, poteva "sciegliersene 2 libri "così" e venire nella sua sala a farglieli vedere alla figlia.
Questa signora ha anche detto che c'è poco personale lì e che pertanto non poteva (e non ne aveva voglia) di stare lì a sorvegliare la sezzione bambini della Biblioteca Comunale.
Ha anche riferito il fatto che alcun tempo fa erano venuti dei ragazzi a fare casino lì dentro, giustificando ancora il suo atteggiamento.
Non ho bisogno di dire altro penso. Oppure siamo noi "forestieri" gli unici che si stupiscono con questi atteggiamenti di qui?! Per non parlare la figura che fa il Comune materano per non mettere a disposizione suficciente personale nella sua Bibblioteca, e , peggio ancora, STIMOLARNE anzicchè SOFFOCARNE il suo uttilizzo.
Non si può pretendere di "avere" (sviluppo) così....
Distinti saluti,
Cristina Nogueira, da 7 anni a Matera.