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02/11/2010 15.48.05 - Articolo letto 7482 volte

Ingiunzione di sgombero da parte della Questura di Matera

Ingiunzione di sgombero dell´ospedale di Tinchi Ingiunzione di sgombero dell´ospedale di Tinchi
Ingiunzione del 02 novembre 2010 del Questore di Matera Ingiunzione del 02 novembre 2010 del Questore di Matera
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I manifestanti di Tinchi non hanno nessuna intenzione di abbandonare il presidio
di PIETRO GIANNACE
Tinchi (Pisticci) Nella giornata di martedì 19 ottobre la pioggia incessante e il vento impetuoso avevano colpito anche l’ospedale di Tinchi dove da 111 giorni i comitati occupano il tetto più alto del nosocomio.
Il tetto si era completamente allagato perché i pluviali, in mancanza di manutenzione, risultavano otturati, per cui oltre venti centimetri d’acqua si era raccolta sul lastrico solare immediatamente sotto al presidio che per tutta l’estate ha ospitato i manifestanti. L’acqua superò la protezione della guaina è si infiltrò dappertutto raggiungendo in particolare una stanza situata al terzo piano rompendo il controsoffitto. Nel contempo anche la parte di tetto soprastante il vano scala attualmente occupato dal presidio permanente dei comitati e dei cittadini in lotta fu invasa dall’acqua piovana.
Sempre al terzo piano, dove arriva l’ascensore che parte dall’ingresso principale, il vento fortissimo aveva scardinato completamente una finestra che cadde rovinosamente sul pavimento.
Per tutta la giornata, a partire dalla prima mattinata, i manifestanti avevano avvisato il personale dell’ospedale che immediatamente avvisava la direzione sanitaria. In tarda mattinata intervennero alcuni operai che spostavano la finestra dal ballatoio del terzo piano posandola nel corridoio.
Nel corso del pomeriggio i rappresentanti dei comitati facevano fare numerose altre telefonate di sollecito alla direzione sanitaria denunciando lo stato di pericolo e la necessità di mettere in sicurezza il vano scale dove era stata divelta una finestra e dove altre tre minacciavano di fare la stessa fine e inoltre la necessità di intervenire anche sul tetto a sturare i pluviali perché la situazione stava diventando pericolosa.
Solo in tarda serata arrivava sul posto un ingegnere dell’ASM, ma solo dopo che i rappresentanti dei comitati si erano rivolti a rappresentanti politici.
Nel frattempo i manifestanti, stanchi di aspettare inutilmente l’intervento della direzione sanitaria, allertavano i Vigili del Fuoco prontamente intervenuti. Come da verbale redatto dagli stessi risultava che sul terrazzo proprio sopra al presidio il livello dell’acqua aveva raggiunto una quarantina di centimetri per cui una piscina di una cinquantina di metri cubi di acqua minacciava la vita, l’incolumità dei manifestanti e della stessa struttura ospedaliera.
Solo in tarda serata i Vigili del Fuoco riuscivano a svuotare completamente il tetto sopra il vano scala e il resto del tetto dove le infiltrazioni avevano raggiunto una stanza del terzo piano recentemente ristrutturato.
Ancora una volta i comitati denunciavano il totale abbandono al suo destino della struttura ospedaliera di Tinchi da parte della direzione sanitaria. Totale mancanza di manutenzione perché la decisione era quella di chiudere. Solo il pronto intervento dei Vigili del Fuoco è servito ad evitare danni ancora più gravi e, forse, addirittura a salvare la vita di quanti, giorno e notte, occupano il presidio.
La Direzione Sanitaria ha approfittato dell’accaduto per fare pressioni sulla Questura e far sgomberare i manifestanti dal presidio. E il Questore di Matera non ha perso tempo.

Siamo arrivati all'ordine di sgomberare il presidio sul tetto "senza indugi". Un paradosso tutto italiano.

Ma i manifestanti non hanno nessuna intenzione di abbandonare il presidio, anzi. Ritengono che la loro “occupazione” non è illegale, anzi legittima. Sempre pacifica e rispettosa anche delle poche e ridotte attività che si svolgono ancora nell’ospedale.
 

Lettera al questore di Matera

Il Comitato Cittadini Attivi di Bernalda e Metaponto e il Comitato Difesa Ospedale di Tinchi, uniti nella lotta per la conservazione del nosocomio nel territorio metapontino, in seguito alla ingiunzione della S.V. del 27- 10 - 2010 precisano che il pericolo di crollo del tetto sotto il quale è locato il presidio, denunciato dai dimostranti a seguito di piogge torrenziali ivi trattenute dall’ostruzione dei canali di scolo della struttura, è stato sventato dal pronto intervento dei Vigili del Fuoco.
Appare superfluo ricordare che l’intervento dei Vigili del Fuoco è avvenuto su esplicita richiesta e segnalazione dei manifestanti.
La struttura, messa al sicuro, costituisce ancora oggi presidio di lotta. E’ zona periferica non influente sulla normale attività dell’Ospedale.
I comitati segnalano alla S.V. la volontà di permanere in presidio pacifico sopratutto perché nel corso della settimana è previsto un incontro istituzionale tra i dimostranti e l’Assessore Regionale alla Sanità che darà conto dell’accordo raggiunto sulla destinazione dell’ Ospedale grazie anche alla preziosa mediazione dell’On.le Viti.
Seguirà lo smantellamento del presidio a seguito di tale accordo ratificato.
 
Tinchi, 2 novembre 2010
 
Per i Comitati:
CittadiniAttivi di Bernalda e Metaponto                    Prof. Pietro Tamburrano
Comitato Difesa Ospedale di Tinchi                 Domenico Giannace   



DICHIARAZIONE FATTA METTERE A VERBALE DAGLI ISPETTORI INTERVENUTI IN MATTINATA DEL 2 NOVEMBRE A NOTIFICARE L’INGIUNZIONE DI SGOMBERO FIRMATA DAL QUESTORE DI MATERA.
Il sottoscritto Domenico Giannace, in nome e per conto del Comitato Difesa Ospedale, dichiara che la propria presenza sul tetto dell’ospedale di Tinchi, unitamente a tanti cittadini, non costituisce fatto illecito, ma giusta rivendicazione di diritti lesi. Grazie alla presenza in loco sono stati evitati pericoli anche di cedimento strutturale della struttura ospedaliera.
Si richiama l’attenzione del Sig. Questore di Matera affinché verifichi le illegalità connesse alla chiusura dello stesso Ospedale disposta dalla Direzione Generale dell’ASM di Matera.
 
 
 




Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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