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07/12/2016 20:07:53 - Articolo letto 5786 volte

IL NUOVO IPOGEO “MATERA SUM” RACCONTA I SEGRETI DELLA STORIA DI MATERA. PHOTOGALLERY

Ipogeo Matera Sum Ipogeo Matera Sum
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Le visite guidate saranno attive già a partire dal 7 Dicembre 2016 dalle ore 10.30 alle ore 18.30 al costo di 5 euro
di VITTORIA SCASCIAMACCHIA
Matera Una città sotto la città. Un percorso sotterraneo di 1.500 mq alla ricerca della storia di Matera e non solo sino ad una profondità di 25 metri. Un ponte spazio temporale che dal Medioevo arriva fino ai giorni nostri. Un ipogeo così articolato da poterlo definire un caso unico tra quelli fino ad ora scoperti nella città dei Sassi: case, strade, cisterne, ambienti produttivi e luoghi di culto. Tutto questo è "Matera Sum" presentato ufficialmente alla stampa e alla città nella mattina del 6 dicembre 2016 all'interno dell'ipogeo stesso il cui ingresso è in Recinto XX Settembre, a pochi passi dalla centralissima piazza Vittorio Veneto.
 
"Siamo dentro al tassello mancante della storia di Matera - ha esordito Giuseppe Grande, direttore creativo del progetto - Ci sono voluti 13 mesi di duro lavoro per riportarlo alla luce. Diciotto operai hanno dovuto scavare prendendo aria a turno in tre alla volta ogni 15 minuti per eliminare tutta la terra e la polvere che c'era, ma ora è finalmente fruibile. Questo deve essere solo l'inizio di un percorso collaborativo da compiere insieme alle autorità. Solo così si potrà dare un senso alla straordinaria scoperta".
 
L'invito a collaborare è stato immediatamente raccolto dai rappresentanti del settore pubblico presenti alla conferenza: la professoressa Francesca Sogliani, direttrice della Scuola di specializzazione Beni Archeologici dell'Università di Basilicata, dall'architetto Biagio Lafratta, coordinatore sede di Matera della Soprintendenza Beni Archeologici Arte e Paesaggio, dall'assessore ai Sassi del Comune di Matera, Paola D'Antonio, e dal presidente della Camera di Commercio, Angelo Tortorelli.
 
In particolar modo, la direttrice Sogliani ha sottolineato la necessità di realizzare un'approfondita analisi storico-archeologica dei luoghi. "Di sicuro al momento sappiamo che siamo in una zona esterna alle antiche mura della città - ha spiegato - e per questo legata alla viabilità d'accesso. Da qui transitavano le derrate alimentari in epoca medievale, erano pertanto necessari spazi per la raccolta del grano e delle scorte alimentari".
 
"Sono luoghi che sicuramente hanno avuto a che fare col Palazzo Malvinni-Malvezzi - ha aggiunto l'architetto Lafratta - poiché posizionati esattamente nella zona sottostante. Come Soprintendenza dovremo effettuare la verifica dell'interesse storico del sito e andremo avanti con le ricerche supportando l'Università".
 
Gli ipogei, in pratica, si estendono sotto tutta la città di Matera e i 1.500 mq scoperti in quest'occasione non sono che una minima parte dell'intera planimetria che si estende fino alle chiese di San Giovanni e San Domenico in via San Biagio.
 
Al termine della conferenza, l'architetto Lorenzo Antinora ha accompagnato i presenti in una breve visita guidata dell'ipogeo illustrando le peculiarità del luogo, grotte e anfratti ognuno dei quali ha una storia da raccontare. Accedendo dalla scala d'ingresso ci si ritrova subito davanti un'ampia stanza delimitata da sei arcate. Inoltrandosi si nota che la più grande di queste risulta chiusa da mattoni di tufo alle spalle dei quali è situata la Prefettura e non si esclude che si possa in futuro aprire un varco. Accanto, incastrato tra due archi, vi è un grande foro che veniva utilizzato come forno di vicinato. Guardandosi intorno e osservando in alto ci si accorge di un "incrocio tra la roccia e il tufo - ha spiegato Antinora - quindi tra quello che ha fatto la natura e quello che ha incastrato, distrutto e costruito l'uomo che è poi ciò che da sempre rappresenta la storia di Matera, da qui il nome 'Matera Sum' ossia 'Matera Sono'".
 
Guardando in alto è possibile anche notare dei grandi fori sul soffitto tramite i quali, probabilmente, le famiglie Malvinni e Malvezzi mandavano giù le loro merci utilizzando questi spazi come depositi di grano, cereali, olio, ecc.
 
Continuando ad esplorare si scopre una neviera, una cisterna e poi ancora rientranze e grotte in un percorso articolato che giunge fino ad un suggestivo ambiente con due alte arcate e due grandi grotte che lasciano immaginare un utilizzo di tipo religioso; e poi ancora, perfino, incastrata su una parete, una conchiglia, segno dell'antica presenza di acqua.
 
Ogni piccolo segno del passato in "Matera Sum" è da esplorare e interpretare per riportare alla luce quanto della storia della città dei Sassi ancora non è stato scoperto, ma è anche un'ulteriore conferma di quanto Matera non smetterà mai di stupire e affascinare.
 
La gestione del sito è stata affidata al tour operator First Class del consorzio ViviMatera presente alla conferenza nella persona di Tommaso Bradascio. Le visite guidate sono attive già a partire da oggi 7 Dicembre 2016 dalle ore 10.30 alle ore 18.30 al costo di 5 euro.



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




Galleria 1: Ipogeo "Matera Sum"

 
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