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27/10/2014 16.17.09 - Articolo letto 2165 volte

"Ecosistema Urbano" a Torino: Potenza cala, Matera non risponde

Sud Italia Sud Italia
Media voti: "Ecosistema Urbano" a Torino: Potenza cala, Matera non risponde - Voti: 0
Assenti ingiustificate le politiche ambientali. Nota di Legambiente Basilicata
Basilicata Inquinamento atmosferico a livelli d’emergenza e tasso di motorizzazione in crescita, gestione dei rifiuti altalenante e trasporto pubblico in crisi.
Questo il quadro che emerge dalla ventunesima edizione di Ecosistema Urbano, il rapporto di Legambiente sulla vivibilità ambientale dei capoluoghi di provincia italiani, realizzato in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore e presentato oggi a Torino.
Le prime cinque città in classifica sono Verbania, Belluno, Bolzano, Trento e Pordenone ma per capire la brutta aria che tira nei nostri centri urbani basta sbirciare le prestazioni dei comuni che dovrebbero essere al top. Trento, per intenderci, ha valori eccessivi di biossido di azoto, Verbania e Belluno perdono un terzo dell’acqua immessa in rete, Pordenone depura poco più della metà dei suoi scarichi fognari. Non è difficile, allora, immaginare qual è la situazione in fondo alla classifica, dove si collocano Agrigento e Isernia, Crotone e Messina, Catanzaro e Reggio Calabria.
Nel nostro paese, prevale un format decisionale che guarda alla città da prospettive parziali, ciascuna delle quali persegue logiche di settore spesso contraddittorie e in reciproca elisione che favoriscono un’incoerente destinazione delle risorse e una perniciosa disorganicità nelle azioni. Ma diversamente vanno le cose in numerose città europee. Barcellona, Bilbao, Londra, Malmö, Copenaghen, Vienna e Amburgo, per citarne solo alcune, mostrano ognuna a modo suo una capacità di ripensarsi: la rigenerazione passa o almeno tenta di passare attraverso piccoli e grandi interventi di trasformazione tesa a cancellare gli errori del passato e accrescere la qualità dei servizi e la vivibilità.
E il confronto con i nostri vicini europei è fondamentale per leggere correttamente le classifiche di Ecosistema Urbano, che quest’anno si concentra sulla qualità delle politiche ambientali dei nostri capoluoghi di provincia, per osservare in modo più approfondito quello che l’amministrazione locale fa, o non fa, per migliorare la mobilità, la gestione dei rifiuti e delle acque e, in generale, la qualità del proprio territorio. L’insieme dei dati ci dice, ancora una volta, che le città italiane vanno a tre velocità: sono lente, lentissime e statiche.
 
“Non mancano i segnali di cambiamento: il successo della raccolta differenziata a Milano e Andria, il car-sharing a Roma e Milano, le pedonalizzazioni a Bologna, la mobilità a Bolzano - dichiara il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza - pochi segnali positivi in una situazione bloccata. Eppure la discussione nel paese sta ripartendo, complice il dibattito sui fondi strutturali e le questioni aperte dalla istituzione delle città metropolitane. Al suo ventunesimo anno, Ecosistema Urbano ripete con evidenza che c'è bisogno di una strategia positiva di trasformazione delle città. Quello che davvero manca è la capacità di immaginare il traguardo, il punto d’arrivo verso cui tendere, sia nel breve che nel lungo o lunghissimo periodo. In assenza di obiettivi chiari e ambiziosi - prosegue Cogliati Dezza - le nostre città non andranno da nessuna parte, schiacciate come sono da logiche parziali e settoriali, a compartimenti stagni. Eppure è proprio la crisi economica in edilizia, la pessima qualità della mobilità urbana e periurbana, le opportunità offerte dalla digitalizzazione e dalle nuove tecnologie energetiche che rendono possibile e necessario avviare concreti percorsi di rigenerazione urbana. Serve un piano nazionale che assegni alle città un posto di primo piano nell’agenda politica che superi la frammentazione dei singoli provvedimenti e mostri una capacità politica di pensare un modo nuovo di usare e vivere le città. Purtroppo, il decreto SbloccaItalia rappresenta solo l'ennesima occasione persa. E le città pagheranno anche questo”. 
 
Quest’anno, sono 18 gli indicatori selezionati per confrontare tra loro i 104 capoluoghi di provincia italiani. Tre indici sulla qualità dell’aria (concentrazioni di polveri sottili, biossido di azoto e ozono), tre sulla gestione delle acque (consumi, dispersione della rete e depurazione), due sui rifiuti (produzione e raccolta differenziata), due sul trasporto pubblico (il primo sull’offerta, il secondo sull’uso che ne fa la popolazione), cinque sulla mobilità (tasso di motorizzazione auto e moto, modale share, indice di ciclabilità e isole pedonali), uno sull’incidentalità stradale, due sull’energia (consumi e diffusione rinnovabili). Quattro indicatori su diciotto selezionati per la classifica finale (tasso di motorizzazione auto, tasso di motorizzazione moto, incidenti stradali e consumi energetici domestici) utilizzano dati pubblicati da Istat.
 
Nel complesso, l’inquinamento atmosferico resta ancora a livelli di emergenza. In particolare, aumentano le situazioni critiche nei comuni più grandi. I dati sugli spostamenti in auto e moto, supportati da un tasso di motorizzazione ancora in leggero aumento, mostrano come la diffusione sistematica della mobilità muova (piedi e bici integrati con trasporto pubblico efficiente) sia una realtà ancora lontana: sono 26 le città in cui gli spostamenti in auto e moto superano i due terzi del totale. Sul fronte del trasporto pubblico, non raggiungono la soglia dei 100 passeggeri per abitanti Bari (57 pass./ab), Napoli (56 pass/ab), Catania (47 pass/ab), Palermo (37 pass/ab). Chiudono, tra le grandi città, gli “nd” di Taranto e Messina. Continua a risentire della congiuntura economica negativa la produzione di rifiuti. Nel 2013 la produzione pro capite scende a una media di 541 kg/abitante (-3,4% rispetto all’anno precedente), mentre la raccolta differenziata arriva al 40,8% (+3,9%). Al di là del valore medio, lo sviluppo della raccolta differenziata mostra ancora gruppi fortemente polarizzati. A fronte di un terzo dei comuni che non raggiunge nemmeno quell’obiettivo del 35% previsto per il 2006, ve ne sono altrettanti che superano abbondantemente il 50%. Otto di questi - tra cui due città campane, Benevento e Salerno - hanno praticamente raggiunto o superato l’obiettivo di legge del 65%, ponendo le basi per lo sviluppo di un’economia circolare basata sul riciclo e riuso delle risorse che è una dei pilastri fondamentali dell’agenda europea per il 2020.
Il dato sulla dispersione dell’acqua conferma un panorama molto variegato: si passa dall’8% di Foggia al 77% di Cosenza. Ancora oggi in 52 città più del 30% dell’acqua immessa nella rete viene dispersa; in 19 le perdite sono addirittura superiori al 50% (Bari, Como, Chieti, Matera, Messina, Palermo, Massa, Rieti, Gorizia, Catanzaro, Salerno, L’Aquila, Vibo Valentia, Potenza, Sassari, Latina, Ragusa, Frosinone, Cosenza). Per la depurazione, in testa alla classifica troviamo 43 capoluoghi in grado di servire più del 95% degli abitanti, tra questi 11 raggiungono quota 100%, riuscendo a coprire la totalità della popolazione. Quattro, invece, i comuni, tutti meridionali, in cui viene servita dal depuratore solo la metà, o meno, della popolazione: Benevento (21% di capacità di depurazione), Catania (24%), Messina (48%) e Palermo (49%). A passarsela meglio sono città medio-piccole, soprattutto del nord Italia. Anche se tra le prime 10 in classifica troviamo ben tre città del centro: Oristano, L’Aquila e Perugia.
 
 
La Basilicata
 
I due capoluoghi lucani rispetto allo scorso anno cambiano la percentuale complessiva di vivibilità ambientale, con un calo per Potenza che passa dal 43,55% al 42,3% e un aumento per Matera dal 42,89% al 51,84% (in riferimento a una ipotetica città ideale che assume il valore del 100%), posizionandosi rispettivamente al 79esimo e al 51esimo nella classifica generale. Una staticità dunque per Potenza, dovuta soprattutto alla mancata attuazione di politiche e di strategie per il miglioramento della qualità ambientale e un passo in avanti per Matera per la quale ugualmente restano delle criticità, prima fra tutte la mancata comunicazione di diversi dati (Pm10, NO2, modal share ovvero la percentuale di spostamento di privati motorizzati, isole pedonali e piste ciclabili). Vediamo adesso nello specifico le varie voci.
 
Per ciò che attiene alla gestione dei rifiuti, Potenza resta ferma al 24%. Il capoluogo dimostra ancora una volta come l’unico modo per consentire di raggiungere in tempi brevi le percentuali di raccolta differenziata previste dalla normativa è quello di mettere in atto l’accordo sottoscritto con il CONAI per l’avvio del sistema di raccolta differenziata “porta a porta”.
Matera perde nuovamente percentuali, con una brusca retrocessione al 20%. Un dato inaccettabile per una capitale europea della cultura, specialmente se si accompagna a quello della crescita della produzione dei rifiuti da 434 a 475,4 kg/ab/anno.  Auspichiamo pertanto che tra gli obiettivi che la città si propone di raggiungere in questi anni ci sia quello di accrescere non solo i livelli di raccolta differenziata ma anche quella cultura ambientale all’altezza del ruolo che adesso ricopre.
 
Continua ad essere veramente drammatica la situazione del trasporto pubblico e della mobilità nella città di Potenza. Manca il dato relativo ai passeggeri trasportati annualmente per abitante, l’anno scorso pari a 13, e che mette chiaramente in evidenza come gli autobus in città siano sconosciuti alla gran parte dei cittadini. Dato drammatico in una città assediata dalle auto, con 72 auto ogni 100 abitanti e che vede una forte decrescita dell’offerta del trasporto pubblico, intesa come percorrenza annua per abitante di mezzi pubblici che passa da 29 a 8 km/vettura/ab/anno. La priorità assoluta è quindi trasferire quote significative di mobilità dal mezzo privato al mezzo pubblico, attraverso la realizzazione di serie politiche della mobilità come revisione del piano traffico e deviazione della circolazione di autobus extraurbani. Sono inutili gli interventi sulla mobilità interamente incentrati sull’aumento dell’offerta di infrastrutture viarie e di servizi. L’unico modo per risolvere il problema è ridurre drasticamente il numero di auto in circolazione.
Matera da questo punto di vista mostra una maggiore sensibilità con un netto aumento dei passeggeri (viaggi/ab/anno) da 23 a 52. Per la mobilità resta tuttavia impossibile dare un’interpretazione complessiva completa, vista la mancata comunicazione dei dati di cui sopra.
Sconosciuti in entrambi i capoluoghi la bicicletta e il “camminare”, con un’offerta di piste ciclabili e isole pedonali assente.  
 
Anche la dispersione idrica presenta delle criticità, con entrambi i capoluoghi tra i 19 Comuni con perdite superiori al 50%. Ragionevole ipotizzare, però, che una percentuale così elevata sia imputabile in maniera considerevole ai furti d’acqua e agli allacci abusivi.
 
In un quadro non certamente entusiasmante, l’unico dato positivo per entrambe le città è la riduzione dei consumi elettrici e idrici, in linea con la tendenza nazionale e associabile a motivi di risparmio dovuto alla crisi piuttosto che a una crescente presa di coscienza dei risvolti positivi sull’ambiente di certe azioni quotidiane.
Siamo fiduciosi che le Amministrazioni dei due capoluoghi sappiano finalmente cogliere le indicazioni che vengono dal rapporto e siano in grado di proporre soluzioni che possano permettere alle città di offrire standard migliori ai propri cittadini, per migliorare la qualità ambientale delle nostre città e la qualità della vita dei nostri concittadini. Pensiamo che potentini e materani ne abbiano pienamente diritto.
 
 
 
 
A SEGUIRE LA CLASSIFICA FINALE DI ECOSISTEMA URBANO XXI EDIZIONE E IL DETTAGLIO CON I DATI DI POTENZA E MATERA.
 

CLASSIFICA FINALE ECOSISTEMA URBANO –  XXI edizione
Pos. Città   Pos. Città   Pos. Città  
1 Verbania 85,61% 36 Aosta 54,42% 70 Arezzo 46,64%
2 Belluno 74,49% 37 Bergamo 54,07% 71 Grosseto 45,88%
3 Bolzano 70,65% 38 Modena 54,00% 72 Prato 45,51%
4 Trento 69,44% 39 Avellino 53,96% 73 Trapani 45,10%
5 Pordenone 68,04% 40 Bologna 53,92% 74 Bari 45,04%
6 L'Aquila 66,19% 41 Terni 53,90% 75 Lecce 44,82%
7 Perugia 65,21% 42 Piacenza 53,73% 76 Imperia 44,21%
8 Oristano 65,10% 43 Pisa 53,34% 77 Taranto 43,64%
9 La Spezia 63,68% 44 Reggio Emilia 53,02% 78 Como 43,55%
10 Venezia 63,54% 45 Treviso 53,01% 79 Potenza 42,31%
11 Pesaro 62,72% 46 Brindisi 52,92% 80 Brescia 41,97%
12 Ancona 62,43% 47 Lodi 52,58% 81 Foggia 41,60%
13 Macerata 62,30% 48 Ravenna 52,44% 82 Roma 40,76%
14 Parma 61,30% 49 Genova 52,05% 83 Massa 40,04%
15 Gorizia 59,84% 50 Salerno 51,98% 84 Viterbo 39,47%
16 Forlì 59,58% 51 Matera 51,84% 85 Monza 39,16%
17 Mantova 58,94% 52 Vercelli 51,77% 86 Torino 38,83%
18 Udine 58,86% 53 Vicenza 51,74% 87 Napoli 38,07%
19 Novara 58,79% 54 Padova 51,49% 88 Caltanissetta 37,58%
20 Savona 58,27% 55 Verona 51,27% 89 Latina 37,32%
21 Chieti 58,18% 56 Ascoli Piceno 51,25% 90 Cosenza* 35,67%*
22 Cuneo 58,08% 57 Siena 50,67% 91 Enna 35,66%
23 Asti 57,61% 58 Pavia 50,65% 92 Frosinone 33,83%
24 Nuoro 56,99% 59 Benevento 50,63% 93 Caserta* 33,69%*
25 Sassari 56,97% 60 Firenze 50,33% 94 Siracusa 30,66%
26 Biella 56,19% 61 Cagliari 50,13% 95 Catania 30,62%
27 Sondrio 56,16% 62 Milano 50,05% 96 Palermo 27,11%
28 Rieti 55,94% 63 Ferrara 49,90% 97 Vibo Valentia 26,05%
29 Lecco 55,87% 64 Trieste 49,65% 98 Pescara 25,85%
30 Cremona 55,51% MEDIA ITALIANA 49,31% 99 Reggio Calabria 24,66%
31 Rimini 55,47% 65 Lucca 49,09% 100 Catanzaro 24,19%
32 Livorno 55,43% 66 Varese 48,12% 101 Messina 22,21%
33 Rovigo 55,33% 67 Alessandria 47,96% 102 Crotone 21,35%
34 Teramo 55,20% 68 Pistoia 47,07% 103 Isernia 14,19%
35 Campobasso 54,47% 69 Ragusa 46,98% 104 Agrigento* 12,76%*
 
Fonte: Legambiente, Ecosistema Urbano (Comuni, dati 2013)
Elaborazione: Ambiente Italia
N.B.:  * Le città di Cosenza, Caserta, Agrigento hanno inviato informazioni inferiori al 50% del totale dei punti assegnabili.

LE MIGLIORI E LE PEGGIORI
Indicatori Le migliori Le peggiori
NO2 (μg/mc) Trapani (11,0); Oristano (12,5); Ragusa (13,0); Brindisi (16,2); Nuoro (18,0) Trieste (50,5); Milano (51,7); Torino (52,3); Roma (54,0); Agrigento e altre 21 città (nd).
PM10 (mg/mc) Nuoro (16,0); Bolzano, Campobasso, Grosseto, Sassari, Verbania (17,0) Alessandria, Monza (38,0); Torino (39,1); Frosinone (40,5); Benevento (47,1);  Agrigento e altre 20 città (nd).
Ozono (gg. sup. media) Asti, Avellino, Benevento, Caltanissetta, Campobasso, Lecce, Macerata, Nuoro, Palermo, Salerno, Taranto (0,0); Messina, Rimini (1,0) Pavia (72,0); Bergamo (75,0); Udine (76,0); Lecco (83,0); Agrigento e altre 17 città (nd).
Perdite rete idrica (%) Foggia (8%); Pordenone, Monza (11%); Udine (13%); Piacenza, Mantova (14%); Vercelli (15%) Latina (70%); Ragusa, Frosinone (76%); Cosenza (77%);  Agrigento e altre 17 città (nd).
Depurazione (%) Aosta, Bolzano, Chieti, Modena, Monza, Napoli, Novara, Sondrio, Torino, Milano (100%); Brindisi e altre 11 città (99%) Palermo (49%); Messina (48%); Catania (24%); Benevento (21%); Agrigento e altre 17 città (nd).
Rd - rifiuti (%) Pordenone (81,1%); Verbania (72,3%); Trento (70,9%); Novara (70,7%); Belluno (70,6%) Messina (4,9%); Foggia (3,7%); Siracusa (2,8%); Catanzaro (2,5%);  Agrigento, Caltanissetta, Cosenza, Rieti, Vibo V. (nd).
T.P.L.- viaggi/ab./anno (*) Grandi: Venezia (592), Roma (512), Milano (474); Medie: Brescia (185), Trento (177), Cagliari (160); Piccole: Siena (219), Pavia (96), Chieti (72) Grandi: Catania (47), Palermo (37), Messina e Taranto (nd); Medie: Brindisi (14), Latina (8), Pistoia e Siracusa (nd);
Piccole: Crotone (3), Ragusa (2), Caserta, Isernia, Massa, Potenza, Rieti (nd)
Modal Share (% spost. auto e moto) Bolzano (30%); Genova (36%); Foggia e Milano (38%); Pisa (41%) Savona (78%); Grosseto (80%); Ragusa (81%); Monza (82%); Agrigento e altre 49 città (nd).
AUTO (auto/100 ab.) Venezia (42); Genova (47); La Spezia (50); Bologna (51); Firenze e Trieste (52) Frosinone (74); L’Aquila (77); Bolzano (124); Trento (132); Aosta (196)
Isole pedonali (mq/ab.) Venezia (5,05); Verbania (2,12); Terni (1,69); Lucca (1,23); Cremona (1,13) Bergamo e Reggio C. (0,01); Brindisi,  Sondrio, Trapani (0,00); Agrigento, L’Aquila, Matera, Taranto, Viterbo (nd)
Piste Cicl. (m_eq/100ab) Reggio E. (39,03); Cremona (30,14); Mantova (26,74); Lodi (26,65); Verbania (24,24) Caltanissetta, Enna, Isernia, Potenza, Reggio C., Siracusa (0,00); Agrigento, Brindisi, L’Aquila, Matera, Rieti, Taranto (nd).
 

 
 
 
                                            CITTA’
 
 
                       INDICATORI
POTENZA
(79° – 42,31% )
MATERA
(51° – 51,84%)
Media NO2: media annuale (medie giornaliere) di tutte le stazioni (µg/mc); Nd Nd
Media PM10: media dei valori medi annuali registrati (µg/mc) 17,6
(8)
Nd
Ozono (O3): media del numero di giorni con almeno un superamento della media mobile sulle 8 ore di 120 µg/mc, registrato da tutte le centraline 43,5
(52)
39,0
(48)
Consumi idrici (l/ab/gg): consumo giornaliero pro-capite sull’erogato 139,5
(26)
138,2
(24)
 % Perdite di rete: % di acqua non consumata/totale acqua immessa in rete 65%
(81)
51%
(71)
Depurazione: % di abbattimento del carico civile (% abitanti allacciati (per gg. funzionamento) * efficienza depurazione (CODusc/CODingr)) 80%
(71)
80%
(71)
R.S.U. (kg/ab/anno): Produzione pro-capite di rifiuti urbani 418,3
(8)
475,4
(24)
Raccolta Differenziata: %Rd (frazioni recuperabili) sul totale dei rifiuti prodotti; 24,3%
(78)
20,0%
(83)
Trasp. pubblico PASSEGGERI (viaggi/ab/anno): viaggi/ab. /anno effettuati su mezzi pubblici Nd
(Piccola)
52
(Piccola 12)
Trasp. pubblico Offerta (Km/vettura/abitanti/anno): percorrenza annua per abitante dei mezzi pubblici 8
(Piccola 39)
22
(Piccola 14)
Indice Modal Share: percentuale di spostamenti privati motorizzati (auto e moto) sul totale (%) 75%
(45)
Nd
Auto circolanti: auto/100 ab nel comune 72
(98)
63
(49)
Motocicli circolanti: motoveicoli ogni 100ab 7
(3)
9
(16)
Incidentalità stradale: numero vittime in incidenti stradali ogni 10.000ab. 0,30
(24)
0,00
(1)
Isole pedonali: mq/abitante 0,12
(70)
Nd
Piste ciclabili (Metri eq./100 ab):  metri equivalenti ogni 100 abitanti 0,00
(93)
Nd
Consumi elettrici (KWh/ab.): consumo elettrico domestico pro-capite 929
(3)
954
(5)
Energie Rinnovabili (kW/1.000 ab):
Solare (Termico e Fotovoltaico) installato su edifici comunali ogni 1.000 abitanti
2,08
(52)
4,93
(28)
 
Legenda:
  • Tra parentesi è riportata sotto il nome della città la posizione nella classifica generale e la percentuale di voti assegnati (su una ipotetica città ideale a 100);
  • Sotto il valore di ogni singolo parametro la posizione nella classifica di quel singolo indicatore
 



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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