Il Toronto International Film Festival 2014 (4-14 settembre) presenta ogni anno una selezione di film così vasta che regala sempre tantissime belle sorprese ai cineasti che non vedono l’ora di avere la possibilità di guardare e ammirare altro cinema. La lista comprende non solo film inediti e attesissimi, ma anche pellicole viste negli ultimi Festival internazionali, visti a Cannes e passati a Venezia.
Quest’anno la kermesse è giunta alla 39° edizione e tra le pellicole in concorso c’è anche “Fire” della regista Raha Shirazi, girato tra Pisticci, Aliano e Tursi. Nel cast figura anche l’attore materano Walter Nicoletti.
Dopo il successo di “Acqua”, la giovane regista è tornata a far rivivere sul grande schermo gli elementi della natura. Questa volta la nuova pellicola gira intorno al tema del fuoco, considerato il primo degli elementi perché è il più leggero, ha meno materia, tende verso l’alto, ha più luce ed è il più veloce. Generatore di luce ed energia, il fuoco permea tutte le cose. In terra ha la forma delle fiamme, in cielo è il simbolo del giorno e della vita, dentro di noi è quel sole interiore che anima e dà forza ai nostri gesti quotidiani. Riscaldando e illuminando, il fuoco ha ampliato innanzi tutto le possibilità della consapevolezza: derivava infatti da esso un genere di conforto assolutamente nuovo ed unico che aprì gli occhi all’uomo sulle sue possibilità di ottenere, attraverso l’ingegno, gli strumenti per migliorare la propria vita.
“Un esperienza unica ed irripetibile quella di aver girato tra i Calanchi in piena notte – commenta Nicoletti – perchè ho avuto la fortuna di ammirare da vicino questa meraviglia della natura lucana, con un fuoco acceso, la luna piena a farci compagnia che rifletteva la sua luce argentata su tutto il territorio circostante. Sembrava di essere proprio lassù, in uno spazio lunare fuori dal tempo e da ogni luogo. Una location straordinaria. In Basilicata puoi davvero farti tutti i film che vuoi”.
“Fire” è in concorso al Toronto International Film Festival 2014. Per te si tratta di un nuovo traguardo internazionale.
La pellicola è stata presentata al Toronto Film Festival ed ha riscosso un ottimo successo di critica e di pubblico. Io credo che “Fire” abbia tutte le carte in regola per confermare la bravura della cineasta canadese e dare visibilità internazionale alla Basilicata e agli artisti lucani che, come me, lavorano quotidianamente con determinazione, passione e coraggio.
Una pellicola originale, il racconto audiovisivo di un elemento naturale: il fuoco.
Il fuoco perchè credo sia generatore di luce ed energia, perchè permea tutte le cose. In terra ha la forma delle fiamme, in cielo è il simbolo del giorno e della vita, dentro di noi è quel sole interiore che anima e dà forza ai nostri gesti quotidiani. Da sempre il fuoco è stato associato al sole, il grande generatore di luce e calore che i popoli del mondo hanno identificato con varie divinità. Il fuoco e gli altri elementi sono una forma manifesta percepibile dai nostri sensi, ma rappresentano anche l’essenza, la spiritualità che permea tutte le cose e da cui si sono sviluppati, nel tempo, rituali e simbolismi nelle varie culture e religioni che ricordavano agli uomini questa valenza sottile.
Hai trascorso diverse ore tra i Calanchi lucani immerso in una location suggestiva.
Credo che la pellicola sia un ottimo strumento per promuovere anche la conoscenza dei calanchi intesi come ecosistema prezioso e come elemento caratterizzante il paesaggio lucano. Stimolare lo spirito d’osservazione: attraverso l’osservazione diretta del territorio è possibile formulare ipotesi sull’evoluzione del paesaggio e sul rapporto uomo-ambiente. Non capita tutti i giorni di ritrovarsi immersi nella natura e osservare da vicino il paesaggio circostante. Di giorno ho immaginato di trovarmi in medio-oriente. Sembrava di essere in Iraq, Afghanistan o nei Balcani. Nelle ore notturne, grazie al riflesso della luna piena, sembrava di essere proprio lì, in uno spazio lunare o su di un altro pianeta. Le potenzialità del territorio lucano in ambito cinematografico sono infinite.