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27/07/2014 12.37.01 - Articolo letto 1911 volte

Vespe: Riflessioni sulla mucca e sulle riforme

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"Lo stato può e deve fare pertanto investimenti produttivi soprattutto nel campo infrastrutturale che altrimenti nessun privato potrebbe affrontare"
Basilicata Riceviamo e pubblichiamo le riflessioni di Francesco Vespe sull'attuale situazione economica e come lo Stato dovrebbe contribuire alla crescita infrastrutturale della nazione:

"Nel nostro paese preso ormai dal furore riformista chi sta continuando a soffrire è la mucca che deve dare il latte a dirla con la metafora di Piero Angela. La mungitura del bovino è diventata sempre più feroce e invasiva ma nessuno, dico nessuno, si sta preoccupando di fornirgli biada e fieno di maggiore qualità, di trovargli pascoli più verdi e ubertosi. Piuttosto si discute come dividersi il latte, chi deve mungere e come mungere, come spartirsi  il latte ma nessuno si pone il problema del perché il “bos lassus firmius figit pedem”. Fuor di metafora il furore riformista di questi scaltri e potenti rampolli, prima  che giovani,  cerca di far credere agli italiani che quella sgangherata  riforma del Senato che si sta cercando di far passare sia il toccasana del nostro paese. La svolta che farà ripartire il nostro paese. Beata ingenuità! Piuttosto alcuni giorni fa ho assistito ad un interessantissimo confronto fra l’iper liberista Giavazzi e la prof. Mazzuccato che lavora in Inghilterra. Discutevano del ruolo che lo stato in questo contesto di crisi può avere. Giavazzi bocconiano ed arruolato nel partito del taglio della spesa, del dimagrimento e dell’eclissi dello stato nell’economia. Dall’altra la Mazzuccato che insegna in Inghilterra che al contrario, propugna un protagonismo più spinto dello stato che con i suoi investimenti può promuovere innovazione (fieno  e biada)  utile ed importante per far ripartire il nostro sistema produttivo (la mucca!). Il duo Giavazzi-Alesina sembra pervicacemente  ignorare la lezione del new deal roosveltiano che riuscì a risolvere la crisi del 29. New Deal che propose un maggior intervento dello stato nell’economia (crisi che fece fragorosamente cadere il mito che la mano invisibile del mercato potesse autonomamente ri-equilibrare e re-distribuire le ricchezze ed i rapporti fra le parti sociali). Noi italiani dall’altra, siamo spaventati dall’intervento dello stato in economia. Intervento rivelatosi, così come è stato impostato, inefficace, dispendioso, sprecone e profondamente ingiusto (altro che ri-equilibrio!). Già la questione è proprio questa! Per far capire meglio cosa si vuole dire l’esemplificazione della economia di una famiglia ci viene incontro. Spesso una famiglia sana  contrae un debito sano per fare degli investimenti: una casa, una macchina, l’istruzione dei figli, l’acquisto di un laboratorio artigiano ecc. Se invece il debito lo contraggo per andare a giocare al superenalotto od al gratta e vinci o più in generale, per accrescere i livelli di consumo quel debito diventa pernicioso. Lo stato italiano ha contratto proprio un debito pernicioso. Dall’altra abbiamo invece un esempio  di indebitamento virtuoso come quello contratto dagli USA con Obama che ha finanziato un progetto di rilancio della Chrisler-Fiat non a fondo perduto, che ha recuperato poi dopo pochi mesi. Lo stato può e deve fare pertanto investimenti produttivi soprattutto nel campo infrastrutturale che altrimenti nessun privato potrebbe affrontare. Ma devono essere produttivi appunto! Un altro esempio è il GPS. E’ un investimento totalmente governativo e militare americano ma che oggi frutta un fatturato di 15 miliardi di dollari che ripaga ampiamente lo stato americano degli investimenti fatti. Dall’altra la chiamata alle armi dei privati a partecipare a grandi investimenti è sempre fallita. GALILEO, il GPS europeo, ha cercato disperatamente di applicare le 3 P: “Public, Private Partnership”. Il risultato netto è stato un ritardo fino ad ora accumulato di almeno 10 anni! Per non parlare del ponte sullo stretto. A riprova di ciò l’ambizioso programma IRIDIUM di telefonia cellulare satellitare, completamente privata, ha fallito e fatto affondare la Motorola. Gli investimenti pubblici per essere produttivi devono riguardare la realizzazione delle grandi opere infrastrutturali, scuola, formazione, ricerca, innovazione tecnologica che i privati avrebbero serie difficoltà a finanziare da soli. Sono i mattoni con i quali si costruisce un grande paese od un grande continente. Così si alimenta la mucca! E invece quei giovanotti che fanno? Pensano che cambiando la geometria delle stalle sperano così di poter maggiormente ispirare la mucca da mungere. Ma il bello è che il grande vecchio della Repubblica italiana li incoraggia pure!! La Mazzuccato quel duello l’ha vinto; mentre il nostro paese sta perdendo su tutti i fronti. Non solo nel calcio!"



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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