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03/06/2014 13.40.35 - Articolo letto 3072 volte

Matera: sarà rivista la giunta comunale per garantire la presenza femminile

Salvatore Adduce e Sergio Cappella (foto SassiLand) Salvatore Adduce e Sergio Cappella (foto SassiLand)
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Il Movimento 5 Stelle aveva denunciato l'illegittimità delle scelte di Adduce. Nota M5S e Pedicini
Matera "Nel corso della prima seduta della Giunta comunale, svoltasi stamani, e dopo un’attenta valutazione relativa al tema della parità di genere, tutti gli assessori hanno dichiarato al sindaco la più ampia disponibilità perché possa nel più breve tempo possibile e nella massima serenità rivedere la composizione dell’esecutivo con un’adeguata presenza femminile.
I comportamenti dell’Amministrazione sono stati ispirati sempre al pieno rispetto del principio della parità di genere andando molto al di là dell’osservanza formale delle norme. E questo non solo per la composizione dell’esecutivo che, è solo il caso di ricordare, ha avuto sin dall’inizio una presenza dei due generi esattamente paritaria. La presidenza del Consiglio comunale è affidata dall’inizio del mandato a una donna e fra i dirigenti si registra una presenza femminile persino superiore a quella maschile (4 su 6). Così come grande impulso è stato dato alle politiche per sostenere il ruolo della donna sia come madre che come lavoratrice. A partire dalla istituzione dello sportello contro la violenza di genere e lo stalking, al progetto “Valore donna”, agli aiuti rivolti alle ragazze madri, e così via.
Pertanto, il sindaco è intenzionato a procedere nel più breve tempo possibile a ristabilire l’equilibrio tra donne e uomini senza attendere pronunciamenti di carattere formale."

La nota del Movimento 5 Stelle:

"Nuovo clamoroso errore di Adduce: la sua quinta giunta nasce illegittima.
Adduce si dimetta, subito!
 
Pare davvero incredibile: tanto che sembra di stare su “Scherzi a parte”. Certo che Adduce di errori clamorosi ne aveva commessi in questi tormentati (per la città) quattro anni di governo (si ricordano due delle tante “sviste” adduciane: la recente sentenza del TAR sul caso “Mulino Alvino” che vede soccombere il comune di Matera; la “tassa di ingresso” su camper e bus turistici, istituita e riscossa in palese violazione della legislazione in materia di entrate comunali).
 
Ma, stavolta, Adduce pare averla combinata davvero grossa: la sua ennesima giunta (la quinta in 4 anni) appena nominata integralmente “al maschile”, senza alcun assessore donna, è chiaramente illegittima!
 
Adduce ha ignorato almeno due norme di legge (oltre che un granitico orientamento giurisprudenziale) che impongono al Sindaco - anche nel caso di “azzeramento” con nomina di nuovi assessori - di assicurare la “parità di genere” attraverso la previsione di almeno il 40% di donne (o di uomini) in giunta, pena l’illegittimità della Giunta e degli atti dalla stessa approvati.
 
Bastava una semplice ricerca in qualsiasi banca dati giuridica per rendersi conto che il sindaco è tenuto a nominare la giunta nel rispetto del principio di pari opportunità tra donne e uomini, garantendo la presenza di entrambi i sessi.
 
L’articolo 46, comma 2, del Testo Unico degli enti Locali (T.U.E.L., D.Lgs. n. 267/2000) prevede infatti che “il sindaco” (…) nomina, “nel rispetto del principio di pari opportunità tra donne e uomini, garantendo la presenza di entrambi i sessi, i componenti della Giunta, tra cui un vicesindaco e un vicepresidente, e ne danno comunicazione al consiglio nella prima seduta successiva alla elezione". Vi è poi la L. 7 aprile 2014, n. 56 (c.d. Legge “Del Rio”) che all’articolo 1, comma 137, recita: "Nelle giunte dei comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento, con arrotondamento aritmetico."
 
La quinta giunta Adduce nasce, quindi, illegittima e tutti gli atti che eventualmente approverà sarebbero insanabilmente viziati da tale illegittimità. Si tratta dell’ennesima, palese dimostrazione dell’imperizia, dell’incuria e dell’estemporaneità con le quali Adduce e la sua (variabile e mutevole) maggioranza hanno amministrato Matera in questi (lunghi e difficilissimi per la città e i materani) quattro anni.
 
Non resta ad Adduce che trarne, una volta tanto, le inevitabili conseguenze: rassegnare subito le dimissioni, liberando la città di Matera dalla cappa irrespirabile e insopportabile di improvvisazione e incompetenza. Matera merita finalmente un’amministrazione seria e affidabile. Un’amministrazione di cittadini per i cittadini."

La nota di Adriano Pedicini:

"Sarà questa nuova giunta a porre le condizioni per un salto di qualità della gestione Adduce? Non credo. Di nuovo c’è ben poco, si rispecchia ciò che sino a ieri è stata l’inerzia e l’incapacità di porre in esecuzione il programma promesso agli elettori. Ma aldilà di questo, si parte male col fortino della rappresentanza tutta al maschile e con una lesione del diritto statutario e della democrazia paritaria, dove non si comprende che questa comunità è costituita per metà di uomini e per metà di donne. Non viene percepito il concetto del cambiamento dell’azione politica dove la donna assume maggiore credibilità e fiducia nelle istituzioni. Adduce ha escluso le donne questo è pertinente ad visione miope della politica, si osserva un innegabile concetto di arretramento della posizione femminile; una trascuratezza ed infrazione delle norme di natura costituzionale che dimostra quanto sia prepotente il potere incontrastato di questa amministrazione, che calpesta il suo stesso regolamento e statuto nonchè i dettati dall'art. 51 della costituzione che impongono di garantire un’equilibrata presenza di genere nelle giunte. Lo diciamo da sempre che in questa città non vi è alcuna attenzione ed osservanza delle regole, piccole e grandi, questo caratterizza l’amministrazione cittadina, una gestione che bada più agli interessi interni ed alla sopravvivenza politica a tutti i costi, in spregio al rispetto delle regole dei principi cogenti. Nella legge costituzionale 30 maggio 2003 n. 1, il legislatore ha introdotto una norma che potesse garantire l’eguaglianza non solo formale, ma finanche sostanziale, integrata dall’art. 51 per assicurare il principio di parità di una vera rappresentanza alle donne. Tutto ciò snobbato e minimizzato dal sindaco anche attraverso le ultime dichiarazioni nelle quali si rassicura sulla legittimità degli atti prodotti. Non è affatto vero ciò che emerge da tali affermazioni, è vero proprio il contrario perchè qualora la giunta sia composta esclusivamente da un genere le possibilità di ottenere l’annullamento degli atti impugnati sono elevate, soprattutto in presenza di specifiche clausole statutarie. Moltissime sono le sentenze di TAR in materia, da nord a sud oramai sulla questione vi è abbondante giurisprudenza facilmente consultabile da chiunque. I casi di ricorsi proposti dinanzi al giudice amministrativo sono stati accolti e quasi sempre è stato disposto l’annullamento degli atti di nomina oggetto di contestazione. Solo nel caso della Lombardia il Consiglio di Stato non ha disposto l’annullamento, pur accertando l’illegittimità dei provvedimenti, ma solo in ragione della circostanza che, nelle more si era provveduto a ricostruire la giunta con un intervento in autotutela. Il provvedimento di nomina degli assessori va annullato perché illegittimo, questo talaltro non contiene né le ragioni, né le motivazioni di siffatta scelta monogenere, pertanto si pone l’obbligo di assicurare in giunta assessori di entrambi i sessi, questo deve essere integrato non solo come vincolo di scelta ma quale criterio democratico e di cultura cittadina. Il gruppo consiliare PDL-FI  produrrà ogni azione utile al ripristino della legalità.

Adriano Pedicini Capogruppo PDL-FI"



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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