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22/05/2014 22.27.05 - Articolo letto 3172 volte

COMITATO NO INCENERITORE MATERA incontra Alfredo Ronzino del M5S

COMITATO NO INCENERITORE MATERA incontra Alfredo Ronzino del M5S COMITATO NO INCENERITORE MATERA incontra Alfredo Ronzino del M5S
COMITATO NO INCENERITORE MATERA incontra Alfredo Ronzino del M5S COMITATO NO INCENERITORE MATERA incontra Alfredo Ronzino del M5S
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Candidato alle elezioni Europee per il movimento 5 stelle nella circoscrizione Sud Italia, per cercare di mettere a fuoco e capire meglio la situazione di Italcementi SPA
di GIUSEPPE GIANNASIO
Matera Il comitato è da mesi impegnato nella lotta contro quella che si può definire il cambio di mission della italcementi spa, situata nel bel mezzo del parco della murgia materana e di svariate chiese rupestri, che dà produttore di cemento stà diventando a “pieno titolo” un vero e proprio inceneritore di rifiuti.
Il comitato ha così spiegato al candidato Ronzino tutta la situazione che ruota intorno al cementificio materano spiegando appunto come stanno le cose attualmente.
Italcementi spa di Matera, per produrre cemento, utilizza il css ( combustibile solido secondario) che reperisce in tutta la provincia di Matera. 
A Matera e provincia si producono circa 20mila tonnellate di css all’anno di cui 12mila li utilizza il cementificio come combustibile.
Ma cosa è successo poco più di 6 mesi fa ? il cementificio chiede l’autorizzazione di poter bruciare fino a 60 tonnellate di css all’anno.
Questo comporterebbe così  l’importazione di tanti altri rifiuti provenienti da altri territori e bruciarli così, alle spalle del parco della Murgia materana e a due passi dal patrimonio mondiale dell’umanità.
Ma c’è altro, il Comitato No Inceneritore è in allerta perché il cementificio non essendo un inceneritore potrebbe non essere dotato delle dovute specifiche tecniche per il rispetto dell’ambiente e della salute dei cittadini stessi.
Nel caso specifico di italcementi, gli impianti che bruciano già tante tonnellate di css non hanno le caratteristiche necessarie, riferisce il comitato, per l’aumento di tonnellate di css da incenerire.
Infatti il comitato dopo aver chiesto al sindaco di convocare una conferenza di servizi, che ancora non si è vista, ha chiesto al candidato del m5s Alfredo Ronzino, nel caso in cui dovesse essere eletto al parlamento europeo,  di portare sul tavolo di Bruxelle le istanze del comitato NO INCENERITORE MATERA.
La cosa più preoccupante è che gli stessi soggetti che utilizzano e bruciano il css, sono gli stessi soggetti che lo preparano e lo certificano. Per dirla molto semplicemente il controllato e il controllore sono la stessa persona.
Ma chi dovrebbe controllare le emissioni nell’aria ?
La risposta è… l’arpab (azienda regionale di protezione all’ambiente), ma per ammissione dell’assessore regionale all’ambiente Berlinguer, l’arpab allo stato attuale non avrebbe gli strumenti adatti per fare tali rilevazioni, dunque non può controllare nulla.
Quindi a questo punto la domanda è,  dato che il css viene confezionato dallo stesso soggetto che ha tutto l’ interesse a bruciarlo, e la regione che dovrebbe autorizzare, ma soprattutto controllare attraverso i suo organi  (arpab) le emissioni (fumi) rilasciate nell’ambiente non lo fa perché non è dotata della strumentazione adatta,  Perché ci dovremmo fidare di Italcementi spa ?
Quali sono i rifiuti che realmente vengono bruciati per produrre cemento ?
Alla luce di tante ambiguità e mancati controlli, il COMITATO NO INCENERITORE MATERA chiede di produrre cemento utilizzando come combustibile GAS METANO.
La normativa dice che il combustibile solido secondario è quello ottenuto, dopo un controllato processo di produzione, dai rifiuti non pericolosi e non più riciclabili. Dopo questo processo il css diventa a tutti gli effetti alla stregua di un combustibile, al pari di quelli fossili, e che può essere utilizzato per produrre energia nei cementifici e nelle centrali elettriche.
In molti paesi europei, in testa la Germania, i css vengono considerati come la soluzione ideale per chiudere il ciclo dei rifiuti.
Allora cosa ha fatto l’Italia ? Con i decreti Clini si è dotata di norme per facilitare l’allineamento degli standard dei Paesi più avanzati e l’utilizzo dei css nei cementifici.
Ma l’Italia, ai noi, non è la Germania e non è di certo un Paese avanzato sul tema rifiuti e soprattutto sulla raccolta differenziata.
Ma soprattutto gli altri Paesi non sono l’Italia e non hanno il nostro parco della Murgia, le nostre Chiese Rupestri e i nostri Sassi
 



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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