Il Presidente della Regione commenta la proposta di legge discussa in IV Commissione consiliare
“Sarebbe stato preferibile un confronto preventivo e un dibattito a più voci su un tema così delicato, sensibile e complesso come quello dell’aborto. Un tema sul quale si incrociano da sempre battaglie culturali e ideologiche, pareri tra loro diversissimi”. E’ quanto afferma il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella commentando la proposta di legge discussa in IV Commissione consiliare e riguardante le misure sul sostegno sociale alla maternità e alla natalità.
“Non è certo a suon di articoli, o solo con essi, - ha aggiunto il presidente - che si può affrontare il tema della denatalità nella nostra regione. Più in generale, le materie relative alle politiche per la famiglia vanno affrontate in un dibattito trasversale e solo successivamente riassunte in provvedimenti. Per questo serve mettere in campo politiche attive del lavoro, pensare di individuare dalle risorse delle royalties un tesoretto di cui poter beneficiare al raggiungimento della maggiore età, o prevedere risorse per mettere a sistema percorsi di educazione sessuale nelle scuole. Tutti interventi previsti dal nostro programma di governo.
Nel ribadire la legittimità dell’azione politica dei consiglieri e la loro autonomia di proposta, l’auspicio è che nel merito possa avviarsi quanto prima una discussione seria e costruttiva, con le rappresentanti del mondo femminile, dell’associazionismo, del mondo sanitario e con tutte le componenti sociali della nostra comunità, nessuna esclusa. Senza mettere in discussione il diritto all’autodeterminazione sancito con la legge 194/78, e sminuire la portata di un provvedimento che ha rappresentato per le donne una grande conquista".
Nota dell'assessore alle politiche sociali e alla sanità, Flavia Franconi
"Perplessità sulla proposta di legge discussa in IV Commissione consiliare e riguardante le misure sul sostegno sociale alla maternità e alla natalità ne ho avute appena venuta a conoscenza del testo. Un argomento così delicato richiede certamente approfondimenti e confronti ampi, che difficilmente possono esaurirsi nello spazio di una seduta di commissione". È quanto ha dichiarato l'assessore alle politiche sociali e alla sanità, Flavia Franconi.
"A colpirmi sono state soprattutto l'impostazione complessiva del provvedimento, le tesi a sostegno della proposta stessa che sembrano, in alcuni tratti, quasi demonizzare l'aborto, elevandolo a causa dello spopolamento della terra lucana e prima causa di morte in Europa.
Nel corso della mia carriera professionale ed umana - ha aggiunto l'assessore - mi sono imbattuta spesso in donne che hanno dovuto ricorrere all'aborto. Ho conosciuto i loro racconti e le loro drammatiche scelte, quasi mai frutto di un problema economico, e certamente non risolvibili con l'assegnazione di un voucher mensile, peraltro di così modesta entità.
Il problema semmai più ampio che va affrontato é quello dell'aiuto alle donne ed alle mamme in difficoltà, non solo a quelle che compiono la scelta di non abortire. Su questo nel prossimo futuro ho intenzione di lanciare diverse iniziative che vedranno coinvolta la società civile.
Nel pomeriggio ho poi raggiunto telefonicamente il Presidente Pittella, al quale ho lanciato una mia proposta che possa consentire, proprio per l'assenza di donne in consiglio, di manifestare la sensibilità femminile nelle scelte che riguardano la famiglia. Ritengo che, sentendo gli uffici preposti, si possa immaginare senza troppi problemi, la presenza di una componente del mondo femminile nelle sedute di commissione che dovranno occuparsi di argomenti così complessi e sensibili.
Ed è un segnale forte che il Presidente ha subito accolto positivamente".