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05/02/2014 12.25.42 - Articolo letto 2830 volte

IL SAN VALENTINO 2014 DI MUSMA E MIG

Roberto Almagno Roberto Almagno
Roberto Almagno.Disegno,1999. Cenere e polvere di carbone Roberto Almagno.Disegno,1999. Cenere e polvere di carbone
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Un ingresso gratuito per ogni coppia e apertura straordinaria pomeridiana
Matera Venerdì 14 febbraio 2014, in occasione della festa di San Valentino, presentandosi in due alla biglietteria del MUSMA. Museo della Scultura Contemporanea. Matera i visitatori pagheranno un solo biglietto per la visita alla collezione permanente e alle mostre temporanee e avranno la possibilità di partecipare a “cARTEggi d’amore”, un’immersione nel mondo dell’arte e della poesia. In questa occasione il MUSMA sarà aperto al pubblico non solo la mattina dalle 10 alle 14 ma anche il pomeriggio dalle 16 alle 20. Per il MIG. Biblioteca di Castronuovo Sant’Andrea, con orario quotidiano dalle 17 alle 20, l’apertura straordinaria è dalle 10 alle 13.  
Protagonista della giornata dedicata agli innamorati sarà Roberto Almagno (Aquino - Fr,1954), uno dei più originali e noti scultori del panorama artistico contemporaneo, da alcuni anni molto attivo sulla scena europea: è del 2012 l’esposizione alla Galleria Rosenfeld di Londra e del gennaio 2013 quella all’Istituto Italiano di Cultura a Strasburgo. Nella Saletta della Grafica del museo saranno esposti i disegni realizzati per il MUSMA da Almagno, ispirato dalle poesie d’amore di alcuni tra i maggiori poeti della storia della letteratura dell’Otto-Novecento. Lo stesso avverrà per il MIG. Traendo spunto da arte e poesia ogni coppia avrà la possibilità di annotare su carta un pensiero o un disegno d’amore da riporre nelle ampolle collocate nella Biblioteca Scheiwiller del MUSMA e nella Sala Centrale del MIG. Pensieri e disegni saranno pubblicati sulle pagine facebook dei due Musei .  
Influenzato da un’infanzia trascorsa con il padre e il nonno, entrambi fabbri, Roberto Almagno ha scelto come materiale prediletto per le sue sculture il legno, lavorato a lungo con la raspa e il fuoco, retaggio dell’antica attività artigiana. La ricerca costante del suo ormai lungo percorso è di togliere peso alla materia per raggiungere forme essenziali e nello stesso tempo cariche di energia. Il segno scuro del legno si innalza nello spazio o si distende al suolo per costruire traiettorie, percorsi che non portano a risposte  definitive, ma tentano di dare un ritmo e un ordine al caos dell’esistente, tracciano una danza che riempie i vuoti con una presenza insieme forte e sfuggente. Influenzata, all’origine, dal Giacometti surrealista e filiforme, da Noguchi, Calder, Melotti e David Smith e soprattutto dal suo maestro, Pericle Fazzini, quella di Almagno è un’arte profondamente spirituale, rarefatta, un “lento esercizio di meditazione”, una scultura “solitaria”, lontana dalle correnti della sua generazione.
L’idea di un’arte che nasce dall’annullamento del peso della materia si ritrova anche nei disegni dove il maestro usa i ricavati dalla lavorazione del legno: carbone, acqua, cenere, materiali puri e mutevoli, che creano, come nelle sculture, traiettorie leggere ma lontane dalla superficialità perché frutto di un lungo lavoro di analisi e riflessione sul mondo e sull’uomo.
La levità del segno di Almagno, gli spazi di luce nell’oscurità del carbone, sottraggono peso alla realtà per cederlo all’immaginazione costituendo in tal modo una perfetta rappresentazione grafica della vaghezza della poesia d’amore.
Roberto Almagno ha letto e disegnato per il MUSMA  e per il MIG i versi di Carlo Betocchi, Dino Campana, Giorgio Caproni, Vincenzo Cardarelli, René Char, Libero De Libero, Stephane Mallarmé, Eugenio Montale, Giorgio Orelli, Albino Pierro, Camillo Sbarbaro, Vittorio Sereni, Diego Valeri, Cesare Vivaldi. I visitatori potranno così toccare con immagini e parole il sentimento intangibile per eccellenza. La forza evocativa dell’arte e della poesia saranno poi fonte di ispirazione per la composizione dei “cARTEggi d’amore”.
Oltre alla collezione permanente, al MUSMA sarà possibile visitare la mostra temporanea "Lucio Del Pezzo. Sculture, disegni, libri d’artista, immagini e documenti 1959 – 2013" e i “100 disegni di Antonietta Raphaël donati al MUSMA dalla figlia Giulia Mafai”; al MIG le mostre di Max Pechstein, Reisebilder. Italien – Südsee, 50 litografie originali, Edizioni Paul Cassirer, Berlino 1919. In controcanto: Anselmo Bucci, Croquis du front, 50 puntesecche, Delatre, Parigi, 1917. Sempre al MIG, sabato 15 febbraio, alle ore 10.30, Roberto Almagno incontrerà gli studenti dell’Istituto comprensivo “Carlo Levi” e dell’Istituto Agrario “G. Fortunato” di Sant’Arcangelo e, dopo aver parlato della sua esperienza, supportato dalla presenza di Giuseppe Appella, ricorderà gli anni trascorsi nella Stamperia Il Feltro, tirerà, per il Museo, nell’Atelier Strazza, un’acquaforte e mostrerà ai ragazzi, durante un piccolo momento didattico, come nasce una scultura in legno.
 
 
Roberto Almagno - Cenni biografici
 
Roberto Almagno nasce ad Aquino (Fr) il 4 maggio del 1954. Durante l’infanzia trascorre molto tempo ad osservare il padre e il nonno che lavorano il ferro davanti alla fornace. Questo stretto contatto con il forgiare faticoso e paziente influenzerà molto il suo lavoro d’artista.
Si trasferisce nel 1968 a Roma dove frequenta l’Istituto Statale d’Arte, sezione scultura in pietra con il maestro Giuseppe Mazzullo. Sono gli anni dei disegni e di una ricerca essenzialmente figurativa.
Nel 1970 riceve la sua prima commissione ufficiale per realizzare un grande altorilievo in legno sul tema della natività. L’opera, eseguita con le traverse di quercia dei binari ferroviari viene esposta alla Stazione Termini di Roma.
Nel 1971 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di via Ripetta dove segue i corsi di scultura tenuti da Pericle Fazzini. Quest’incontro condizionerà il suo allontanamento dalla scultura tradizionale. L’opera più significativa del maestro è per lui Ragazzo con gabbiani, nella quale scopre la necessità di una leggerezza emotiva e di una resa ascensionale delle forme.
Dal 1972 lavora insieme a Mazzullo producendo soprattutto sculture in pietra che verranno presentate, tra la metà degli anni Settanta e i primissimi anni Ottanta in una serie di esposizioni collettive e nella sua prima mostra personale a Livorno, alla galleria “Arte idee”, nel 1976, dove espone cinque sculture in ferro e in pietra e venticinque disegni. In quegli anni realizza anche, per l’Istituto Bancario San Paolo di Torino, due cartelle di serigrafie presentate da Guido Giuffrè.
Agli inizi degli anni ottanta decide di interrompere l’attività espositiva per dedicarsi ad indagini e sperimentazioni sulla materia. Del 1981 sono una serie di opere realizzate con schegge di pietra, disposte per terra a creare forme diverse, simili a reperti di arte primitiva.
Dal 1982 inizia ad utilizzare nuovi materiali quali il tufo, le fibre vegetali, il fango, la stoppia colorata con anilina, la cera, la stoffa e soprattutto il legno. Le prime sculture realizzate con quest’ultimo, che diventerà il suo materiale prediletto, sono del 1984.
Nel 1992 torna ad esporre con una mostra alla Galleria L’isola di Roma. Si apre così la stagione matura della sua opera con i lavori eseguiti dal 1986 al 1991, dai titoli, per esempio Kalpadruma, ispirati, a suo dire, dalla cultura orientale, indiana, cinese. Sono opere che derivano da anni di studio sulle tecniche di lavorazione del legno. Almagno raccoglie nei boschi rami di olivo, pioppo, castagno, ciliegio, ornello che vengono poi dirozzati con la raspa e lavorati con fuoco e acqua.
Nei primi anni Novanta prende parte a una serie di personali e collettive in giro per l’Italia. È del 1995 la scultura Ceneri, in cui trova piena realizzazione quel distendersi delle forme dello spazio che diventeranno un segno distintivo della sua arte. Vertigine, Scandaglio, Abissi del 1996, Flutto (1998-99) e Memoria (1997-200) concretizzeranno questa idea della forma.
Nel 1996 partecipa al Premio Marche. Biennale d’arte Contemporanea ed espone alla XII Quadriennale d’arte di Roma.
Nel 1997 riprende intensamente a disegnare. Tre disegni vengono esposti in quell’anno al Museo archeologico di Cagli, in occasione della presentazione presso il Centro per la Scultura Contemporanea. Torre Martiniana” della città marchigiana, dell’opera Equilibrio.
Nel 2001 presenta, a cura di Giuseppe Appella, l’opera Il Presepe foresta, al circolo La Scaletta di Matera. Si susseguono in quegli anni collettive e personali. Tra il 2003 e il 2004 invia le sue sculture all’estero: a Bruxelles, al Parlamento europeo, nella mostra “Futuro italiano” a cura di Lorenzo Canova e nell’esposizione Roma Punto Uno, mostra itinerante tra Corea, Giappone e Malesia.
Nel 2006 un’importante personale è ospitata a Roma a Palazzo Venezia, dove l’artista presenta un’unica grande opera dal titolo Sciamare.
Nel 2012 espone alla Galleria Rosenfeld di Londra e nel gennaio 2013 all’Istituto Italiano di Cultura a Strasburgo.



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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