Italcementi ha firmato venerdì scorso un protocollo d'intesa con Comune, Provincia e Parco della Murgia per tutelare maggiormente l'ambiente e diminuire le emissioni inquinanti. Durante l'incontro si è parlato anche di case a basso costo. Italcementi è impegnata sul fronte dell’edilizia abitativa a basso costo ed eco sostenibile con un progetto che si chiama “ Casa 100 K”, una casa di 100 metri quadrati al costo di 100mila euro realizzata con elementi costruttivi innovativi. Il nuovo modello di abitazione è frutto dell’intesa tra Italcementi e l’architetto Mario Cucinella e potrebbe presto sbarcare a Matera come già sta accadendo a Settimo Torinese. La città piemontese sta attuando il progetto che prevede cinquanta alloggi eco-sostenibili che nasceranno in un’area industriale dismessa. “L’ostacolo principale da superare qui a Matera - sostiene il direttore di Italcementi, Edoardo Giudiceandrea- è la disponibilità di un suolo che il Comune dovrebbe mettere a disposizione gratuitamente. Il nostro progetto persegue la mission del Gruppo legata ad uno sviluppo rispettoso dell’ambiente e della società attraverso un’architettura etica e eco-compatibile. Oltre ad un suolo siamo in cerca anche di un costruttore locale disposto a sposare questo progetto di casa low cost. In questo modo si garantirebbe il controllo dei costi di costruzione per poter raggiungere l’obiettivo finale della casa da mille euro a metro quadro”. Il progetto e il know-how ci sono ora l’Amministrazione Comunale di Matera deve fare la sua parte individuando e mettendo a disposizione un’area dove costruire queste abitazioni rispondendo concretamente alla domanda di case a basso costo con un progetto tra i più innovativi in Italia. Se c’è l’area dove costruire le imprese interessate arriveranno. L’idea di un quartiere con case dal costo accessibile e impatto ambientale ridotto farebbe la felicità di tante giovani coppie materane stritolate da un mercato della casa che a Matera è ormai impazzito. Quella di Italcementi è una proposta di housing attenta all’ambiente e al contenimento dei costi di costruzione con la copertura di parte delle spese del mutuo e dell’installazione degli impianti grazie ai pannelli fotovoltaici che producono l’energia necessaria per il fabbisogno dell’abitazione (mentre quella in eccesso è rivenduta).
I ricercatori Italcementi stanno sviluppando un calcestruzzo con le stesse caratteristiche di durabilità e resistenza dei calcestruzzi tradizionali ma con coefficienti di conducibilità termica molto bassi, grazie alla presenza di aggregati provenienti da materiali inorganici di riciclo che vengono valorizzati in materiali ad alte prestazioni. Questo permette una maggiore capacità di trattenere il calore d'inverno e l'aria fresca in estate. Il contenimento dei costi di realizzazione è affidato anche all’impiego di prefabbricazione leggera e flessibile: elementi strutturali, apparati tecnici, attrezzature mobili come pareti (scorrevoli-smontabili-curvabili) per la divisione interna degli alloggi; sistemi di chiusura o tamponamenti monoblocco fatti di componenti sostituibili che possano diversificare l’aspetto esterno, ma anche garantire un’estensione di quello interno (balconi, terrazzini, logge). Il tutto inserito in un framework che costituisce l’ossatura base non invasiva di uno schema aggregativo di abitazioni monofamiliari. Si arriva così al risultato di una casa componibile che consente di liberare progetti, aspirazioni e stili abitativi diversi.
Infine, costruire nella città dei Sassi la casa low cost di Italcementi sarebbe anche un modo concreto, più di qualsiasi protocollo d’intesa, per “risarcire” la comunità della presenza dello stabilimento materano nel bel mezzo del parco della Murgia.
Giovanni Martemucci