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18/07/2013 15.36.15 - Articolo letto 2522 volte

ENTE PARCO, ITALCEMENTI: NON PROCEDERE ALLA CONCESSIONE DELL’AUTORIZZAZIONE

Italcementi Matera Italcementi Matera
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"non è possibile valutare la reale incidenza dell’attività in termini emissivi sulla qualità dell’ambiente"
Matera L’Ente Parco della Murgia Materana ha prodotto formali osservazioni alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) ed Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.), presentata dalla ITALCEMENTI S.p.A., relativamente allo stabilimento sito in agro di Matera in località Trasanello.
L’Italcementi con questo intervento progettuale prevede di aumentare la capacità produttiva del suo stabilimento. Posto che ciò, inevitabilmente, comporterà una modifica degli effetti sullo stato della qualità ambientale, per immaginare ed autorizzare eventuali ampliamenti, sostituzioni ed integrazioni futuri, è necessario, quindi, monitorare in concreto gli effetti reali delle emissioni, che si ottengono con l’uso dei quantitativi dei combustibili attualmente autorizzati, sulla qualità dell’aria, del rumore, delle acque sotterranee, delle acque superficiali e dei sedimenti, del suolo e sottosuolo circostante.
E’ inoltre quanto mai opportuno analizzare, con le attuali emissioni, gli aspetti relativi alla garanzia della tutela della salute e del benessere collettivo, considerando le conseguenze degli effetti inquinanti sull’ambiente naturale e antropizzato.
Allo stato attuale non avendo ancora realizzato le misure di monitoraggio per garantire la tutela della salute e dell’ambiente, nonché la protezione del paesaggio e degli ecosistemi naturali, non è possibile valutare la reale incidenza dell’attività dell’Italcementi in termini emissivi sulla qualità dell’ambiente, né sulla popolazione in termini di rischi per la salute. Di conseguenza non sapendo cosa accade con l’attuale capacità produttiva, a maggior ragione risulta fortemente inopportuno prendere in considerazione l’eventualità dell’ulteriore ampliamento previsto nel progetto in questione.
Quindi si ritiene sia il caso di non procedere alla concessione dell’autorizzazione, per consentire di conoscere in maniera completa e complessiva gli effetti che insediamenti produttivi quali quello in oggetto possono procurare sulla qualità dell’ambiente e sulla salute della comunità.
Pertanto è necessario che:
  • si dia effettiva e completa attuazione sia al protocollo d’intesa sottoscritto in data 7 maggio 2013 e sia al protocollo operativo siglato in data 24 ottobre 2011 per quanto riguarda il monitoraggio della qualità dell’acqua, dell’aria, del rumore, delle acque sotterranee, delle acque superficiali e dei sedimenti, del suolo e sottosuolo all’esterno dell’impianto Italcementi, in modo da poter valutare i reali effetti delle emissioni dannose “a terra” con la quantità di combustibile attualmente autorizzata ed essere, relativamente in grado, di prevedere gli eventuali conseguenti effetti che si avrebbero con l’incremento della quantità di combustibile richiesto;
  • si rediga la Valutazione di Impatto Sanitario (VIS) rappresentante uno strumento per valutare la situazione attuale e i potenziali rischi, per la salute di una comunità, che possono derivare da interventi progettuali ad elevato impatto ambientale;
  •  il coinvolgimento e la condivisione dei sottoscrittori del protocollo d’intesa (art. 4 del protocollo del 7 maggio 2013) sia reale ed effettivo;
  •  l’istituzione, tra i sottoscrittori del protocollo d’intesa, di un Tavolo Tecnico-Scientifico (art. 1 del protocollo d’intesa del 7 maggio 2013) non sia sporadica ed occasionale ma sia ritenuta una prassi opportuna, necessaria ed obbligatoria, soprattutto per interventi progettuali come quello in questione, in modo che la contemporanea presenza dei soggetti interessati oltre ad esperti, professionalmente competenti e qualificati in materia, possa aiutare il confronto e sia utile a determinare soluzioni condivise in grado di conciliare interessi che vengono a contrapporsi: il diritto al lavoro e il diritto alla tutela dell’ambiente e della salute delle persone.
 
Le argomentazioni esposte dall’Ente Parco della Murgia Materana sono state condivise dalle associazioni ambientaliste e culturali (Amici del Parco della Murgia Materana, Associazione Italiana Esposti Amianto, B.R.I.O. Matera, Csoa Le Fucine dell’Eco, Città Plurale, Diritti di Cittadinanza, FAI Basilicata, Gruppo Volontari per l’Ambiente, Legambiente Matera, Medicina Democratica, Onix Ambiente, Sassi e Murgia, Trekking Falco Naumanni, WWF Matera), convocate in assemblea al fine di intraprendere azioni  ed iniziative che possano essere di contributo alla tutela dell’interesse generale della comunità materana. Per meglio valutare la situazione si organizzeranno e promuoveranno incontri pubblici tesi alla migliore risoluzione del problema.



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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