Peggiora la qualità dell’arredo urbano nei Sassi. E la questione non è di poco conto per un sito Unesco. Inspiegabilmente gli ormai storici gettacarte in ferro battuto di colore grigio scuro sono spariti. Tutti sostituiti da nuovi bidoni verdi in plastica che sono un pugno nell’occhio e non hanno nulla da spartire con la tradizione locale. Non si sa chi abbia preso la decisione di far sostituire a tappeto i gettacarte con altri dal design dozzinale e del tutto inadeguati al contesto urbano per forma, colore e materiale. Una decisione scellerata se si considera che grazie anche allo studio dell’arredo urbano (che comprendeva anche corpi illuminati, gettacarte e tombini) nel 1994 Matera ha ottenuto il Premio dell'Unione Europea per la migliore programmazione urbana territoriale e per la migliore progettazione urbana. Un premio importante di cui oggi nessuno tiene conto prima di prendere decisioni che possono sembrare banali come la sostituzione dei gettacarte ma che banali non sono in quanto sconfessano l’esemplarità dell'intervento, motivo per cui il premio era stato assegnato. Quel premio per la migliore progettazione urbana assegnato a Matera e ai Sassi ha un’importanza enorme se si considera che le prassi di restauro o di arredo urbano applicate negli antichi rioni rappresentavano e rappresentano il riferimento per il lavoro altrui: in pratica l’esempio per interventi analoghi in contesti simili. Ma quei criteri di identità storico-culturale intesi come buone prassi di progettazione, pianificazione e gestione urbana oggi sono del tutto ignorati. Ignorati nonostante nel 1994 avessero suscitato interesse sia tra gli urbanisti, sia tra le altre amministrazioni europee che guardavano a Matera come esempio da imitare per il livello di professionalità in termini di design, sviluppo ed applicazione di concetti e tecniche innovative di pianificazione. Tanto da convincere la Commissione Europea ad assegnare il prestigioso riconoscimento a Matera. La sostituzione dei gettacarte è solo la punta dell’iceberg di quello che accade nei Sassi. Scempi quotidiani piccoli e grandi perpetrati sotto il “silenzio doloso” di Ufficio Sassi, Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata (che ironia nel destino ha sede proprio nei Sassi). Enti che hanno i più ampi poteri direttivi, ispettivi e di controllo. Enti che però permettono che la qualità urbana del nostro “patrimonio Unesco” peggiori senza che si muova un dito per impedirlo. Possibile che nessuno si è accorto di quei bidoni verdi che si vedono da lontano sullo sfondo uniforme del tufo? Da questo quadro emerge una visione della pianificazione urbanistica e territoriale ormai ridotta ad una prassi mediocre e per di più poco rispettosa dello spirito dei luoghi.
Giovanni Martemucci
personalmente a me non dispiacciono, oltre ad avere il vantaggio, rispetto ai vecchi, di essere lavabili. L'asuspicio, piuttosto, è che i materani si dimostrino abbastanza civili da lasciarli lì oppure è necessario mettere quelli di ferro battutto ancorati fermamente al palo?
PERMESSO COLPEVOLMENTE L'INVASIONE DEGLI ANTICHI RIONI DALLE AUTO ED AVER OBBROBRIOSAMENTE TRASFORMATO PIAZZE CELEBRI IN PARCHEGGI: UN'ALTRA PALESE VERGOGNA CHE GRIDA GIUSTIZIA!
BRUTTI RISPETTO AD UN CENTRO STORICO CHE NEI SASSI RISALE AL BASSO MEDIOEVO... RISULTATO DI UN CONTROLLO E DI UNA PIANIFICAZIONE SUL RISPETTO DELLA COERENZA E DELLO SPIRITO DEI LUOGHI INESISTENTE. UN ALTRO ENNESIMO ESEMPIO DI SNATURAMENTO DOPO AVER
sono daccordo,ma un conto è in città,un conto nei sassi...nei sassi non ci azzecca niente tutto sto tocco di modernità
ma perfavore danno un tocco di ringiovamento alla citta invece di quei brutti bidoni neri e macabri. sono belli e abbelliscono la citta di colori.