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04/06/2013 19.30.58 - Articolo letto 3421 volte

La cementeria non diventerà un inceneritore

Italcementi Matera Italcementi Matera
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E "non impiegherà mai nei propri forni "rifiuti qualsiasi" continuando invece a operare nel rispetto della salute e dell'ambiente"
Matera La cementeria di Matera - si legge nella nota diffusa da Italcementi - non diventa un inceneritore. L'attività industriale dell'impianto resta e resterà sempre la produzione del cemento. E proprio per continuare a produrre un cemento di qualità, qual è quello di Matera, la cementeria non impiegherà mai nei propri forni "rifiuti qualsiasi" tali da alterare le  caratteristiche dal clinker, continuando invece a operare nel rispetto della salute e dell'ambiente, oltre che naturalmente nel rispetto scrupoloso dei limiti emissivi e delle normative.
Italcementi è assolutamente favorevole alla raccolta differenziata. Infatti la cementeria, rispondendo a una necessità del territorio, ha manifestato la disponibilità a contribuire alla soluzione del problema dello smaltimento di quel 25% dei rifiuti urbani non pericolosi che non può essere recuperato attraverso la raccolta differenziata e che può essere invece valorizzato come risorsa energetica. Questo significa per la cementeria una integrazione - non una sostituzione - dei tradizionali combustibili con materiali attentamente controllati. Tale integrazione avverrà in piena trasparenza e porterà a un duplice vantaggio: per la Regione, che vedrà almeno parzialmente risolto il problema dello smaltimento dei rifiuti senza ricorrere alle discariche o a un costosissimo conferimento degli stessi rifiuti ad altre regioni o ad altri paesi, e per la cementeria, che potrà valorizzare energeticamente questi materiali risparmiando combustibili fossili non rinnovabili derivati dal petrolio, come quelli tradizionalmente usati da tutta l'industria del cemento.
 
L'azienda, in piena trasparenza e con apertura al dialogo, intende fare luce su alcune preoccupazioni emerse in questi giorni.
 
1.            La cementeria, come detto, non diventa un inceneritore. L'attività è e resterà sempre quella di produzione di cemento di qualità. Non è banale affermarlo: per produrre cemento di qualità, oltre alle materie prime, occorre essere molto rigorosi su quello che si introduce nei forni. Materiali diversi rispetto alla frazione valorizzabile energeticamente avrebbero come immediata conseguenza l'alterazione chimica del prodotto della cementeria, con un danno per l'azienda.
2.            La sbandierata differenza tra limiti emissivi tra inceneritori e cementerie ha ragioni ben precise, che alcuni "ambientalisti" si scordano di spiegare: la combustione nei forni delle cementerie è di gran lunga più efficiente rispetto a quella degli impianti di incenerimento. Questo, per due ragioni: il tempo di permanenza dei materiali nel forno è molto più lungo (almeno tre volte) e la temperatura di combustione più che doppia (duemila gradi alla fiamma nelle cementerie contro i meno di mille degli inceneritori). Inoltre, alcune delle sostanze prodotte dalla combustione vengono "imprigionate" e inertizzate nel prodotto stesso, il clinker, senza alterarne la qualità.
3.            L'uso di combustibili alternativi non ha alcuna conseguenza negativa sulle emissioni dell'impianto. Al contrario: alcuni valori, come gli NOx, registrano un calo. Le emissioni sono in ogni caso continuamente monitorate, come previsto dalle autorizzazioni ambientali dello stabilimento, e verificate dagli enti.
4.            L'uso di combustibili alternativi non produce nessun tipo di "cenere" da smaltire successivamente. A differenza degli inceneritori, infatti, alla fine del ciclo produttivo non si genera alcun tipo di scoria, proprio per la maggior efficienza del processo produttivo delle cementerie.
5.            La questione degli odori portati dai venti della città è già stata segnalata in passato e anche allora, dopo le prime strumentali accuse rivolte alla cementeria, emerse che le cause erano altre. Il nostro impianto è sottoposto a controlli rigorosissimi ed è dotato di tutte le migliori tecnologie per il trattamento delle emissioni. Altre attività della zona, meno "osservate" rispetto alla cementeria, probabilmente non adottano tecnologie tanto all'avanguardia.
In merito all'utilizzo dei combustibili alternativi, inoltre, occorre prendere atto di alcuni dati di fatto:
 
1.            Il Combustibile Solido Secondario (CSS) è un tipo di combustibile prodotto dai rifiuti non pericolosi e ottenuto attraverso un complesso e controllato processo di produzione. Per essere classificato come CSS, il combustibile da rifiuti deve possedere determinate caratteristiche e parametri qualitativi, che sono prescritti nelle norme tecniche europee che regolamentano il suo processo produttivo e che lo rendono equivalente, in alcuni casi addirittura migliore, rispetto al combustibile tradizionale.
2.            L'uso di rifiuti nei cementifici è una pratica largamente diffusa in tutto il mondo ed è riconosciuta a livello europeo come BAT (Best Available Technique). Con il riutilizzo dei rifiuti si riducono notevolmente le emissioni di gas serra nonché di CO2 prodotte dalle discariche. Inoltre, le cementerie stesse diventano meno inquinanti, perché gli impianti che bruciano CSS sono sottoposti a limiti di emissioni più stringenti rispetto agli impianti che usano combustibili tradizionali. Nei Paesi Europei più avanzati, il tasso di sostituzione termica dei combustibili fossili con i CSS nelle cementerie ha raggiunto nel 2011: il 98% in Olanda, il 61% in Germania, il 45% in Austria e Polonia, il 30% in Francia.
3.            L'azienda è assolutamente a favore alla raccolta differenziata. La parte avviata alla valorizzazione energetica - dopo un opportuno e rigoroso trattamento - consiste nel 25% dei rifiuti urbani non pericolosi che non è possibile riciclare in altro modo  e che finirebbe in discarica o verso altre destinazioni. In questo modo, si completa il ciclo della raccolta differenziata.
4.            L'alternativa alla valorizzazione energetica, in questo momento, sarebbe il conferimento in discarica o il trasferimento in altri Paesi del materiale. Quest'ultima soluzione ha un costo di oltre 100 euro a tonnellata per inviare i rifiuti in paesi, come ad esempio quelli del Nord Europa, che li utilizzano poi come combustibile, realizzando un "doppio guadagno" a spese del contribuente italiano. La soluzione "zero rifiuti", pienamente condivisibile a livello ideale, è un traguardo che deve ancora essere raggiunto. Attualmente l'utilizzo come combustibili alternativi è la soluzione migliore al problema di quella frazione dei rifiuti urbani non pericolosi che non è possibile riciclare.
5.            Occorre ricordare che, in ogni caso, tutte le emissioni e le eventuali ricadute sul territorio sono attentamente monitorate per effetto del protocollo d'intesa che l'azienda ha sottoscritto con le amministrazioni locali a tutela della salute e dell'ambiente. La cementeria di Matera, oggetto di un recentissimo revamping, è uno degli impianti più moderni, sicuri e puliti di tutta Europa, essendo dotato di tecnologie di assoluta avanguardia.
 
La cementeria di Matera ribadisce la sua volontà di continuare il dialogo con il territorio. Chiunque, in buona fede e animato da volontà di confronto, desideri visitare l'impianto e discutere qualsiasi aspetto con i tecnici della società è il benvenuto.  "



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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