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03/06/2013 18.56.09 - Articolo letto 2338 volte

Festa della Repubblica, i discorsi di Adduce e Stella

Foto di repertorio: 21 Settembre 1943 2012 (foto SassiLand) Foto di repertorio: 21 Settembre 1943 2012 (foto SassiLand)
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Il sindaco: dedichiamo il 2 giugno a chi non ha lavoro
Matera Pubblichiamo i discorsi pubblici tenuti dal sindaco di Matera, Salvatore Adduce e dal presidente della Provincia di Matera, Franco Stella in occasione della ricorrenza del 2 giugno:

"Adduce: dedichiamo il 2 giugno a chi non ha lavoro
Discorso del sindaco, Salvatore Adduce
 
Prefetto, Arcivescovo, Autorità civili e militari, rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma concittadini,
Oggi celebriamo una data importante, la festa della Repubblica italiana che oggi compie 67 anni.
Anche Matera celebra questo anniversario facendo gli auguri alla Repubblica Italiana.
Con il referendum del 1946 gli italiani scelsero la nuova forma dello Stato: la Repubblica. Fu una risposta forte non priva di contrasti con cui gli italiani intesero condannare la monarchia che si era macchiata delle gravi responsabilità che avevano portato alle tragiche vicende della seconda guerra mondiale.
Alla base della costruzione del nuovo Stato vi fu proprio quella decisione politica che milioni di italiani assunsero con coraggio e determinazione.
Era un’Italia stremata quella del 1946: si continuavano a seppellire le vittime, tante città distrutte, la povertà, l’analfabetismo avevano messo in ginocchio un intero Paese. Ma la forza di volontà dei cittadini e la responsabilità delle istituzioni e delle forze politiche consentì all’Italia di riprendere il cammino verso lo sviluppo ed il benessere.
A quella esperienza e a quei valori dobbiamo attingere anche nel tempo che siamo chiamati a vivere.
Un tempo difficile, irto di grandi difficoltà non paragonabili a quelle di 67 anni fa. Tuttavia, troppi cittadini vivono l’angosciosa condizione della disoccupazione, il venir meno per tanti della sicurezza di un reddito con la conseguenza di non poter far fronte alle più elementari necessità. E ancora le difficoltà di tanti anziani a cui dobbiamo dedicare la giusta attenzione.
L’Amministrazione di Matera possiede strumenti abbastanza efficaci per rispondere alle emergenze di anziani, disabili e bambini.
Mancano invece strumenti per far fronte alla gravissima situazione in cui si trovano moltissimi giovani disoccupati.
A loro va dedicata l’attenzione nostra.
Raccogliamo l’invito pressante del Presidente della Repubblica che chiede impegni fattivi per le nostre popolazioni. Napolitano ha chiesto ai Prefetti “Massima attenzione al disagio che si esprime soprattutto nella dilagante disoccupazione giovanile”
Voglio rispettosamente rivolgermi al Prefetto di Matera: nel dedicare questa giornata proprio ai giovani disoccupati a chi oggi non vede un futuro, a chi ha perso il proprio lavoro, a chi non lo ha mai trovato assumiamo da qui un impegno perché nei prossimi giorni ciascuna istituzione, gruppo, associazione, autorità promuova con un’azione corale ed organizzata una forte iniziativa per sostenere l’azione del Governo Nazionale in vista della riunione del Consiglio Europeo di fine giugno perché siano decise misure concrete a favore dell’occupazione.
Il Comune di Matera, sappia Prefetto, sarà in prima fila.
Solo così la nostra Repubblica può essere onorata festeggiata e rimanere unita.
E solo così questa ricorrenza diventa viva e non retorica.
Coinvolgendo tutti i soggetti interessati, a cominciare dai giovani, dalle loro famiglie a cui chiederemo più protagonismo, più forza di volontà, più entusiasmo perché insieme con le organizzazioni sindacali, imprenditoriali, professionali costruiamo progetti. Comune, Provincia, Regione e Governo nazionale devono lavorare per offrire prospettive nuove e consentire ai giovani di organizzare il loro progetto di vita.
Siamo dunque interpellati personalmente e come responsabili della comunità ad ogni livello per affrontare questi gravi problemi sociali.
Con questi sentimenti, festeggiamo la Repubblica italiana una e indivisibile!
 
W LA REPUBBLICA, W L’ITALIA"

Il discorso di franco Stella:

"Gentili Concittadini, illustri Autorità,
il 2 giugno 1946, a seguito dei risultati del "Referendum Istituzionale" indetto per scegliere fra monarchia e repubblica, l'Italia diveniva una Repubblica. Un risultato che ha cambiato la nostra storia rendendo protagonisti della vita dell’Italia ogni singolo cittadino.
Oggi questa nostra Repubblica soffre un tempo di crisi profonda, un senso di disagio che si alimenta della sfiducia, della rabbia e della disperazione di quanti non hanno un presente. Lo scoramento si è radicato così saldamente nel nostro vivere quotidiano, a ragione, da annullare la fiducia in tutti, in primis nelle istituzioni. Quelle istituzioni che devono tornare a essere spazio a servizio dei cittadini. Perché se la crisi del voto si combina con la crisi dei partiti e quest’ultima con la crisi della delega, delle istituzioni rappresentative allora lo sfilacciamento della nostra democrazia, potere temprato dal diritto e sostenuto dal consenso, è definitiva. Come ci ricorda l’articolo 54 della Costituzione chi riveste una funzione pubblica è chiamato a svolgerla “con disciplina e onore” .
Le parole, che pure hanno un peso, sempre, non possono placare ansia e angosce ed è necessario restare concentrati sulle cose da fare. Urgenze a cui rispondere, pena la perdita definitiva della credibilità di tutti i rappresentanti, a ogni livello, con implicazioni distruttive per una Repubblica che orgogliosamente ha lottato perché  l’Italia si mantenesse libera e democratica. 
Ebbene, questa espressione altissima di dignità istituzionale egregiamente rappresentata dal presidente Giorgio Napolitano merita la nostra attenzione e la nostra ri-assunzione di responsabilità. Non possiamo avallare propositi disfattisti di quanti raccolgono il consenso sollecitando l’odio verso la nostra storia così piena, invece, di entusiasmo e passione. I padri costituenti hanno molto amato il nostro Paese e per consentire agli italiani di vivere in pace senza discriminazioni di alcun tipo ci hanno donato la Costituzione.
 
 
Dobbiamo proseguire su quella strada di lealtà, solidarietà e onesta collaborazione evitando che fallaci interpretazioni, così come avvenuto recentemente a proposito di gravi episodi di cronaca, fomentino odi insani. Non esiste una ricetta che faccia miracoli e guarisca, in una volta sola, il Paese. Così come non è corretto e intellettualmente onesto imputare inefficienze e corruzioni al “vecchio” sistema senza, poi, essere capace di assumersi, nei fatti, la responsabilità di dare risposte e cambiare in meglio le cose.
Lo stile della serietà e della sobrietà obbliga noi tutti a riflettere su quanto non è stato fatto, è vero, ma chiede soprattutto di produrre risultati tangibili per una popolazione allo stremo. Innumerevoli le questioni in agenda, dal dramma della disoccupazione alle urgenze in campo ambientale passando per i disagi sociali e il contrasto alla povertà. Negli ultimi giorni la Camera dei deputati ha ratificato la Convenzione di Istanbul e ha detto no al femminicidio. Lo Stato si è assunto la responsabilità di voltare pagina perché la violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani fondamentali.
Questa è una delle prove, importanti, che il Paese, pur tra mille difficoltà, sta provando a rialzarsi. Ma perché il rilancio sia effettivo c’è bisogno delle energie di tutti. L’indifferenza e l’odio sono sentimenti estranei alla cultura repubblicana dell’Italia, riappropriamoci del nostro onore e della nostra disciplina per restituire credibilità e futuro ai nostri sogni, quelli per i quali è nata la nostra amata Repubblica italiana.
Franco Stella
Presidente della Provincia di Matera"
 





Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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