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21/04/2013 17.53.01 - Articolo letto 2991 volte

Enzo Acito e gli "incontri del tramezzino", replica di Carmine Alba

Comune di Matera Comune di Matera
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Secondo il consigliere della Lista Stella "la realtà è più sanguinolenta di quella che appare dal 6° piano"
Matera Pubblichiamo la nota diffusa dal consigliere comunale Enzo Acito e di seguito la replica di Carmine Alba,  Capogruppo PD al Comune di Matera

"L’appuntamento del tramezzino e la strategia dello  sviluppo

 
Dopo decenni di attenzione e di soluzioni poco incisive sulla questione meridionale, finalmente qualcosa di concreto per risolvere il problema del mezzogiorno.
Non soluzioni di investimenti consistenti, niente infrastrutture, niente banca del sud, solo l’appuntamento del tramezzino che, nel suo piccolo, risolve il problema del mezzogiorno ma non incide su quello del Mezzogiorno.
Incipit per affrontare il metodo ed il merito di questi incontri.
In primis non chiamiamola concertazione con le forze economiche, sociali, culturali e politiche della Città, chiamiamola con il suo nome proprio “comunicazione unidirezionale con tramezzino”,  perché non si ci si può aspettare proposte dagli interlocutori invitati al “ tramezzino” senza averli preventivamente informati sui contenuti del confronto, peraltro con argomenti che non lasciano spazi ad improvvisazioni.
E se l’ intento è quello di acquisire, a valle della comunicazione, le proposte delle proprie visioni urbane di ciascuno dei soggetti interlocutori, allora è arrivato il momento di sollecitarne le riposte, di far emergere il carattere progettuale di una città al limite del collasso, di iniettare una flebo di ottimismo e di coraggio, di attivare la competizione delle idee ma di conservare l’equilibrio della credibilità.
Il  documento a base della “comunicazione unidirezionale con tramezzino”non lancia sollecitazioni che vanno oltre la visione urbanistica della città, come se solamente l’ urbanistica può costituire il volano di uno sviluppo tutto da reinventare e da reimpostare.
Neanche la novità del passaggio dal nuovo al recupero, dalla edilizia del  consumo del territorio all’ edilizia del riuso, può soddisfare una visione di sviluppo che deve coinvolgere, possibilmente, tutti i settori produttivi della città.
Il DNA urbanistico e mattonaio di questa città subisce lente ma inesorabili trasformazioni, passa dalla passione trentennale per il  nuovo alla nobilitazione del recupero, non perdendo comunque la matrice di base, il sempiterno mattone  che rimane eterno emblema di amministrazioni che si succedono e  che non riescono a stare al passo con i tempi.
Si reitera, però, nelle visioni urbane propinate, tra un tramezzino e l’altro, una concezione immaginifica di una piccola parte della città che sogna,  incosciente, forse, di vivere una realtà onirica irrealizzabile.
Non siamo a chi la spara più grossa, alle esercitazioni di composizione architettonica o al sogno della città ideale.
Siamo in piena crisi economica, con i nostri ragazzi che studiano e rimangono fuori, con imprese che chiudono, con disoccupazione e disperazione appena al di sotto del limite di guardia dei moti popolari di piazza, con  gran parte della città che vede i sogni raccontati come le visioni di Maria Antonietta che si chiedeva come mai il popolo affamato e senza pane non avesse optato per le brioche.
Attenti al sogno di chi può permettersi i voli pindarici delle elucubrazioni intellettuali o le visioni metafisiche perché  la realtà è più sanguinolenta di quella che appare dal 6° piano e potrebbe esplodere abbattendo le barriere e cancellando anche quello che di buono si sta cercando di fare.
Non possiamo ancora credere che la soluzione dello sviluppo sia, nientemeno, che la ferrovia delle stato, o la viabilità bradanico-salentina o la trans-collinare  Bari-Matera-Pollino, le FAL sino a S. Francesco, il magnete Venusio punto di snodo tra ferrovia ed itinerario  Bradanico- Salentino o il Matera Stadium,  fornendo, la loro mancata realizzazione, l’alibi del mancato sviluppo.
Manca, nel documento proposto e nella esposizione della “comunicazione unidirezionale con tramezzino”, il senso della realtà e della realizzabilità, la gerarchia delle idee fattibili e la concretezza della coscienza del momento economico disperato, del bisogno primario che non si coniuga con i programmi a medio e lungo tempo,  il passaggio dal libro dei sogni al quaderno delle cose immediate e realizzabili in questo specifico contesto.
Se poi, in un futuro non prossimo,  ritorneremo al periodo delle vacche grasse, alle stesse disponibilità di passati periodi floridi, riprenderemo a sognare la esecuzione delle opere che da trent’anni ci dicono che saranno realizzate a breve.
Ecco la vera sfida da affrontare, stimolare idee e proposte immediatamente cantierabili, con  alta probabilità di realizzabilità, chiedendo a tutti i soggetti interessati di fornire progetti completi di piani di fattibilità dove l’ aspetto economico-finanziario ed occupazionale deve essere predominante rispetto al disegno architettonico, all’ idea suggestiva che si chiude in un cassetto come una bella ma irrealizzabile esercitazione progettuale.
Dalle parole ai fatti il passaggio è pieno di insidie, servono idee concrete.
C’è un sogno concreto nel cassetto che, sistematicamente, viene boicottato dal potere decisionale di questa amministrazione.
È stato inserito nel programma elettorale del centrosinistra ma, ogni volta che viene riesumato scattano veti incrociati di parole non dette e azioni frenanti tendenti ad insabbiare il tutto.
Crediamo  che la politica, tra i mille difetti, abbia un pregio: quello di essere un patto tra gli eletti e gli elettori,  dove i secondi devono rispettare quanto promesso ed i primi devono verificarne l’ attuazione.
La parte che segue, è esclusivamente la riproposizione di quanto contenuto nel documento elettorale di Adduce sindaco.
Dal programma elettorale di Adduce sindaco:
“Con l’ Agenzia Spaziale e con Provincia e Regione si attiveranno accordi per avviare la nascita di incubatori di imprese, al fine di generare un indotto al settore dell’ Osservazione della Terra, settore che, secondo lo studio Bocconi-Booz del dicembre 2008, ha un potenziale stimato in 800/1000 addetti nei prossimi 5/6 anni, per la gran parte laureati”
Nella prima stesura dei PISUS 2007-2013 erano stati inseriti 1,3 milioni di euro  per finanziare azioni di trasferimento tecnologico a favore di almeno 25 piccole e medie imprese locali che avrebbero acquisto il know-how dall’ Agenzia Spaziale Italiana che ha sede a Tirlecchia.
Dopo la revoca di gran parte dei  finanziamenti PISUS, le somme destinate alla azione di trasferimento tecnologico da ASI alle PMI sono state eliminate e non trovano collocazione neanche nei prossimi Fondi di Sviluppo e Coesione.
Con i finanziamenti PISUS 2007-2013 si sarebbero create le condizioni  per avviare 25 PMI verso il settore della Osservazione della Terra con applicazioni di carattere ambientali (rilevazioni discariche, inquinamenti marini da idrocarburi, arretramento delle coste), urbanistica (monitoraggio delle espansioni urbane ed individuazione di abusi edilizi) , idrogeologiche ( frane e dissesti).
Il mercato disponibile è planetario, nel senso che immagini satellitari acquisite dalla sede ASI di Tirlecchia coprono tutta la sfera terrestre per cui il settore delle  applicazioni sulle immagini satellitari ha la stessa potenzialità di mercato delle immagini che potranno essere prodotte dalle PMI locali.
Sarebbe l’ occasione per far decollare la internazionalizzazione delle PMI che aggredirebbero, in questo percorso, lo stesso  mercato dell’ Agenzia Spaziale Italiana.
Questo potrebbe innescare l’ incontro tra imprenditori locali interessati a diversificare, magari provenienti proprio dall’ esausto mercato del mattone, i cervelli in fuga (quelli che sono già fuggiti e quelli in procinto di farlo) e la ricerca prodotta nell’ Agenzia Spaziale Italiana.
Si otterrebbe una drastica riduzione della fuga dei cervelli, la nascita di una nuova classe imprenditoriale illuminata e la creazione dell’ indotto di potenzialità, secondo lo studio della Bocconi, di almeno 800-1000 addetti, tutti altamente qualificati.
L’ inserimento della proposta nel Piano Strategico consentirebbe di definire i passaggi necessari, dall’ intesa con l’ Agenzia Spaziale Italiana, con gli altri enti territoriali, con l’ Università, con le associazioni imprenditoriali e con il Ministero della Ricerca Scientifica per costruire un percorso finalizzato a stipulare un accordo di programma per la istituzione del Distretto Tecnologico della Osservazione della Terra a Matera.
La Città ha il diritto ed il dovere di esprimere la sua opinione su questo e su altri progetti strategici.
Anche questa è cultura e questo potrebbe diventare il progetto caratterizzante di Matera 2019 che, ad oggi,  ancora non si percepisce.

Matera, 20 aprile 2013                                                                                il consigliere comunale
                                                                                                                                     Enzo Acito"



Replica di Carmine Alba - Capogruppo PD al Comune di Matera

"Dal tramezzino al cavolo a merenda
Comprendo che Enzo Acito, in qualità di consigliere comunale “diversamente in maggioranza”, sia abituato a criticare, per così dire, a prescindere. Comprendo un po’ meno il fatto che egli commenti i cosiddetti “incontri del tramezzino” dopo oltre un mese dall’avvio di questo confronto con la città a cui egli stesso ha partecipato il 16 marzo 2013, nella riunione dei capigruppo del Consiglio comunale. In quella circostanza, forse leggermente distratto dalla sua ossessionata vis polemica, gli sono sfuggite le parole del sindaco circa i motivi di questi incontri.
Ha ragione e per questo si rassereni il consigliere comunale Acito: con un tramezzino non si risolvono né i problemi del mezzogiorno ne quelli del Mezzogiorno. Infatti, nessuno ha mai detto di voler risolvere con questi incontri tali giganteschi problemi.
Gli incontri rappresentano, invece, uno spazio di informazione, prima analisi e confronto, di partecipazione sulla visione di città sul modello delle principali esperienze europee. Una partecipazione che si sta allargando in modo concentrico a tutta la comunità perché, proprio come più volte sollecitato dal consigliere Acito, è insieme alla città che si vuole ragionare sul nostro presente e sul nostro futuro.
Un concetto più volte ripetuto dal sindaco nel corso della riunione con i capigruppo del Consiglio comunale e che, a quanto pare, non ha trovato adeguata attenzione da parte del Consigliere Acito. Se Acito ha delle proposte da fare in relazione alle sue notevoli intuizioni imprenditoriali può farle così come può farle qualsiasi cittadino che ha a cuore il destino di Matera.
La partecipazione, diversamente dagli anni passati, rappresenta una pratica costante di questa amministrazione comunale. Dispiace che il Consigliere Acito non se ne sia accorto o abbia cambiato idea rispetto alla necessità di un confronto aperto con i cittadini.
Quindi nessuno, contrariamente a quanto afferma il Consigliere Acito, attribuisce a questi incontri un valore taumaturgico. E dispiace che al posto del tramezzino il consigliere Acito abbia scelto il cavolo a merenda!
Carmine Alba - Capogruppo PD al Comune di Matera"



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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