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20/03/2013 14.04.39 - Articolo letto 2930 volte

PATTO STABILITA’ E COSTRUZIONI: FENEAL-UIL, IL PERCORSO DA SEGUIRE

Cantiere, impalcature (foto SassiLand) Cantiere, impalcature (foto SassiLand)
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Nota di Domenico Palma, segretario regionale
Basilicata “La sollecitazione venuta dagli Stati Generali delle Costruzioni della Basilicata per il superamento del Patto di Stabilità  e prontamente recepita dal Presidente De Filippo è racchiuso in un dato: lo stock dei crediti vantati delle imprese edili nei confronti delle Pa ha raggiunto quota 19 miliardi, di cui 12 a carico delle amministrazioni locali. Una cifra che vale quasi il 27% dei 71 miliardi di debito della Pa con le imprese. E non basta, perché le imprese edili sono tra quelle  costrette ad aspettare più a lungo il saldo di una fattura: in media otto mesi per ottenere il pagamento dei lavori eseguiti”. E’ quanto rileva il segretario regionale della Feneal-Uil Domenico Palma che oggi guida una delegazione di dirigenti lucani del sindacato edili Uil all’VIII Conferenza nazionale di organizzazione della Feneal con al centro la parola d’ordine “Governare il cambiamento. Lavoro e rappresentanza”.
Nel ribadire che “quello delle costruzioni è il settore che potrebbe beneficiare di più dell'apertura di Bruxelles sull'uscita dei mancati pagamenti dai vincoli di bilancio europei (secondo dati Ance ben 4,7 miliardi dei 19 totali sarebbero già disponibili in termini di cassa ma bloccati dal patto di stabilità)”, Palma sottolinea che “le proposte venute sempre dagli Stati Generali delle Costruzioni prima e il successivo convegno a Matera sull’ housing sociale e la riqualificazione del patrimonio edilizio indicano un percorso da seguire in grado di creare sviluppo e crescita e dare respiro all'economia del Paese soffocato da imposte che continuano a gravare in maniera insostenibile su redditi che, invece, restano fermi. Il Paese deve riprendere a crescere a partire dall'edilizia che può e deve rappresentare un volano occupazionale, capace di restituire ricchezza all’economia attraverso uno sviluppo sostenibile e di qualità”. Per il segretario degli edili lucani della Uil “le misure per la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, anche attraverso procedure più snelle per il rilascio del permesso di costruire, sono elementi positivi per favorire con il rilancio del comparto edile l’occupazione in un settore che sul fronte del lavoro continua a pagare un prezzo altissimo in termini di licenziamenti, sospensioni e disoccupati cronici.
C’è voluto oltre un anno dagli Stati Generali delle Costruzioni in Basilicata (5 dicembre 2011) ma – continua il leader degli edili della Uil – un passo importante è stato compiuto in direzione delle proposte che unitariamente i sindacati confederali di categoria e tutte le associazioni imprenditoriali, del mondo della cooperazione e dell’artigianato edile, hanno definito con indicazioni di lavoro specifiche per la Giunta Regionale. Adesso le nostre aspettative per l’apertura, quanto prima, di nuovi cantieri sono rivolte alle azioni contenute nella nuova legge per favorire incrementi di volumetria agli edifici residenziali, l’ampliamento delle superfici esistenti degli edifici non residenziali, la ristrutturazione e il rinnovamento degli edifici non residenziali, i piani di riqualificazione di aree urbane degradate anche con il riconoscimento di forme di premialità. Ci sono però altri compiti che spettano alla Regione e alle Pubbliche Amministrazioni, tra i quali, il superamento di ritardi “epocali” da parte delle amministrazioni locali nella adozione dei nuovi strumenti di pianificazione, regolamentazione urbanistica ed assetto del territorio; di ritardi nell’avvio dei programmi di edilizia privata, housing sociale e riqualificazione del patrimonio edilizio; il superamento dell’ assenza di uno specifico polo tecnologico regionale della bio-edilizia,integrato con il distretto dell’energia; l'ultilizzo di materiali naturali, riciclabili e di produzione locale, che nel proprio ciclo di vita richiedano il più basso consumo di energia e il minimo impatto ambientale; nelle ristrutturazioni limiti sulla trasmittanza per pareti esterne e serramenti;l’ eccessiva frammentazione e scarsa efficienza delle stazioni appaltanti locali nella gestione strategica e funzionale delle attività di programmazione, finanziamento ed effettiva cantierizzazione delle opere pubbliche; la scarsa attenzione alla qualità delle progettazioni. L’impegno straordinario che continuiamo a richiedere a tutti – istituzioni e partiti - deriva da un assunto incontrovertibile: sostenere il settore delle costruzioni significa sostenere l’intera economia regionale”.



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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