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06/02/2013 11.33.43 - Articolo letto 2615 volte

Diritti di Cittadinanza sul convegno ASM del 26 gennaio

Azienda Sanitaria Matera (foto SassiLand) Azienda Sanitaria Matera (foto SassiLand)
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Riguardo alla riorganizzazione della medicina di base in Basilicata
Matera "Si ritiene opportuno evidenziare - afferma Angelo Bianchi presidente del'associazione Diritti di Cittadinanza in una nota - le principali questioni emerse nel convegno in oggetto, promosso congiuntamente da ASM e Associazione “Diritti di Cittadinanza”, nell’intento di  sottoporle all’attenzione della S.V., con l’auspicio che siano adeguatamente esaminate al tavolo di confronto costituito presso il Dipartimento Salute,  Sicurezza e Solidarietà Sociale della Regione per l’attuazione delle recenti disposizioni legislative sulla riorganizzazione della medicina di base.
Nel convegno di Matera rappresentanti di amministrazioni comunali, di forze sindacali e sociali  hanno avuto modo di manifestare le attese per il miglioramento del servizio di medicina di base sul territorio che potrà derivare dall’attuazione della legge, unitamente alla preoccupazione per le difficoltà di diversa natura che sono pure state rappresentate e che potrebbero, ove non adeguatamente affrontate, compromettere l’avvio del complesso processo di riordino e soprattutto la sua efficacia ed efficienza.
L’associazione “Diritti di Cittadinanza”  ritiene, a tal fine, che il predetto tavolo di confronto regionale, dove sono rappresentate le aziende sanitarie e i sindacati interessati alla contrattazione e alla stipula di convenzione,  debba essere aperto anche all’ascolto dei cittadini-utenti del servizio sanitario e delle loro espressioni sociali, al fine di scongiurare il rischio che la riforma della medicina di base sia vista prevalentemente/esclusivamente nell’ottica della tutela categoriale del personale sanitario interessato e della pura e semplice logica ragionieristica della  ridislocazione delle risorse finanziarie disponibili.
“Diritti di Cittadinanza” da parte sua ha evidenziato nel convegno la portata “epocale”  della riforma, con la quale, se finalmente venisse pienamente attuata,  si potrebbero assicurare sul territorio, in strutture aggregate monoprofessionali (Aft) e  in unità multiprofessionali di cure complesse primarie (Uccp), la presa in carico h24 dei cittadini e l’offerta integrata dei servizi ospedalieri, delle prestazioni dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta, della guardia medica, della medicina dei servizi attraverso le aggregazioni territoriali.
Si determinerebbe così un “cambio di paradigma” nel servizio sanitario pubblico, dal momento che si passerebbe da una visione “ospedalocentrica” (l’ospedale dovrebbe, invece, essere riservato alle cure complesse e per le acuzie) a quella che sottolinea il ruolo decisivo delle strutture territoriali di prossimità per assicurare la tutela della salute dei cittadini.  
Di seguito, pertanto, si espongono le questioni e le problematiche più rilevanti emerse nel convegno, per la cui soluzione si attendono esaurienti risposte da parte del Dipartimento regionale e dal tavolo di confronto:
  • preliminare necessità di chiarire come fronteggiare la difficoltà per l'indisponibilità di risorse finanziarie aggiuntive;
  • esigenza di superare i motivi, evidenziati dall’Assessore Martorano, all’origine della non condivisione piena della riforma da parte delle Regioni;
  • priorità nell’affrontare le difficoltà a individuare le modalità organizzative per le Aft e per le unità complesse di cure primarie, a partire dalla  mancanza di criteri per la nomina dei responsabili;
  • definizione dei criteri per l’individuazione e la dislocazione di personale e servizi specialistici dall'ospedale al territorio;
  • orientamento da definire per il nuovo inquadramento del personale delle Aft e delle unità complesse di cure primarie in rapporto alla diversità attuale delle posizioni contrattuali (medici ospedalieri, medici convenzionati, ecc.);
  • fronteggiare i  problemi di attuazione delle Aft e delle Uccp  anche in zone periferiche e in piccoli comuni per poter   scongiurare un paventato (da parte dei sindaci intervenuti al dibattito) arretramento del servizio rispetto alle condizioni attuali;
  • valorizzare la  positività del percorso intrapreso con la Casa Comune della Salute per la riduzione delle liste di attesa e la sperimentazione già attuata con le forme di aggregazione dei medici sul territorio provinciale di Matera (Unimed e Tricarico);
  • assicurare la permanenza anche nelle nuove strutture del rapporto fiduciario con il proprio medico di famiglia scelto dai cittadini;
  • valorizzare la figura professionale della guardia medica;
  • adesione (ora obbligatoria, secondo la legge) dei medici all’assetto organizzativo e al sistema informativo nazionale (anche in riferimento alla tessera sanitaria e alla trasmissione telematica delle ricette mediche e “portabilità” telematica della storia sanitaria del paziente);
  • dare garanzia che nelle nuove strutture territoriali non si riproporranno le  carenze segnalate dai cittadini nel monitoraggio curato da “Diritti di Cittadinanza”, quali quelle relative a tempi prolungati di attesa, accessibilità per disabili, raccordo con le strutture ospedaliere, ecc..
 
L’associazione “Diritti di Cittadinanza” si impegna a monitorare le fasi di avvio e di attuazione della riforma nell’intento di continuare a interloquire con la S.V., con la Direzione dell’Asm, con l’Ordine dei Medici della Provincia di Matera e le diverse Organizzazioni Sindacali territoriali dei Medici di famiglia e delle altre professioni sanitarie, al fine di concorrere al pieno conseguimento degli obiettivi della riorganizzazione della medicina di base sul territorio, confidando anche sul pieno coinvolgimento di rappresentanze del mondo del lavoro, che già hanno collaborato nella scorsa primavera per  la realizzazione del monitoraggio civico sui medici di famiglia."



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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