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09/01/2013 19.26.54 - Articolo letto 3348 volte

La politica materana e i successi autoproclamati

Comune di Matera Comune di Matera
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Nota di Enzo Acito, consigliere comunale della Lista Stella
Matera "La scuola della politica cittadina - afferma Enzo Acito consigliere comunale della Lista Stella - ci ha deliziato di un saggio sulla comunicazione, dimostrando come è possibile trasformare, nell' immaginario collettivo, una  guerra di logoramento  in trincea in una spettacolare vittoria su campo aperto.
                Apprendiamo con stupore che è in atto una " rivoluzione dei fondi PISUS" con un programma che, se non finalizzate alle elezioni  amministrative ( siamo poco oltre la metà del mandato), lo diventa per le prossime politiche.
                Oggi ricorre uno strano anniversario, la cui coincidenza dovrebbe far riflettere: esattamente un anno fa la città si è appropriata  del diritto di discutere del proprio futuro, dibattendo ed analizzando sulla fattibilità e sulla convenienza pubblica della metropolitana leggera.
                Il dibattito, che avrebbe dovuto avere, in continuità, il suo naturale scenario nel consiglio comunale, non è stato più discusso dal massimo consesso cittadino, annullando il ruolo di indirizzo e programmazione affidato dalla legge al consiglio comunale.
                Invece, a prescindere dalle posizioni di ciascuno, e chi scrive ha mostrato nel dettaglio le conseguenze nefaste di una tale scelta, oggi apprendiamo dal sindaco che ha deciso di eliminare la metropolitana leggera motu proprio, anticipando scelte e valutazioni che competono al consiglio comunale.
                Nulla di nuovo, è evidente. Che il consiglio comunale sia stato bistrattato e mortificato in questi 20 mesi di amministrazione Adduce è cosa risaputa. Ma che si reiteri in questo atteggiamento di esproprio della rappresentanza democratica fa esplodere la convinzione che nulla sia cambiato al 6° piano di Palazzo di Città.
                Lo conferma anche il resto del programma che il sindaco ha offerto alla stampa, quando propone una serie di opere pubbliche che "dovrebbero" ( ma è più corretto scrivere "devono") essere approvate dal consiglio comunale come rimodulazione dei fondi PISUS e come programma annuale e triennale delle opere pubbliche.
                Non è dato sapere, neanche a gran parte di noi consiglieri, che riteniamo essere addetti ai lavori, quanto abbiamo perso come fondi PISUS.
                Non possiamo credere alla favola, reiterata in silenzio, sulla sostituzione dei fondi PISUS con i fondi FSC (fondi sviluppo e coesione, ex fondi fas).
                 Nessuno ci ha ancora spiegato perché i due fondi non si potevano cumulare, portando alla città 53 milioni di euro invece di 33 milioni.
                Nessuno ha mai detto alla città, e tantomeno al consiglio comunale, il perché del disimpegno definitivo di 20 milioni di euro da parte della regione, né le motivazioni reali sulla gravità di perdere questa valanga di fondi comunitari in un momento di crisi profonda che vive la città.
                Ma, oggi, apprendiamo che il programma del Sindaco riparte da tutto quanto fatto (o non fatto dipende dai punti di vista) in questi 20 mesi.
                Scopriamo anche che si farà un teatro comunale in piazza della Visitazione, forse in collegamento con i 30,000 mc che i progettisti del Piano Urbano della Mobilità avevano proposto, in palese invasione di campo rispetto alle loro competenze ed al mandato conferito con l' incarico specifico.
                Abbiamo perso traccia degli aiuti alle imprese inseriti nei PISUS e conseguentemente revocati e la mancata conferma sulla conservazione  degli stessi anche nei fondi FSC.
                Poi la conferma della programmazione caudale dalla quale non ne usciamo. Tocca ancora fare l'apologia del sindaco di Torino, Fassino, che appena insediato ha dato priorità assoluta alla redazione del piano strategico, confermando la sua felice intuizione che quello è un piano di sviluppo economico, non solo urbanistico come spesso si crede.
                Il piano strategico è la base della programmazione e dello sviluppo, serve ad indirizzare i finanziamenti pubblici e, quando ci sono, anche i privati con operazioni di finanzia di progetto, individuando gli assi di crescita economica del territorio.
A nulla sono valsi gli appelli a Sindaco e giunta di portare in discussione la bozza di Piano strategico che giace nei cassetti del Comune dal dicembre 2009, bozza che, discussa in città con le forse economiche e sociali, avrebbe consentito la partecipazione ed il contributo dei diretti interessati, con analisi e valutazioni che sono la base della democrazia partecipata.
                Invece, nel chiuso delle stanze del 6° piano, si decide che il piano strategico va riscritto per la terza volta, che la novità da inserire è nientemeno la candidatura a capitale della cultura 2019, come fosse una novità in questa amministrazione che possa motivare la riscrittura delle strategie di sviluppo.
                Ma la città non può vivere solo con la prospettiva, neanche certa, del 2019, si potrebbe morire anche prima per inedia se non si interviene pesantemente nella economia della città.
                L' obiettivo 2019 potrebbe diventare una foglia di fico troppo piccola per nascondere le inadempienze e le responsabilità di una incapacità a far decollare l' economia.
                Lavori pubblici al lumicino e contestale perdita dei finanziamenti di opere pubbliche, scelte oligarchiche non discusse e condivise dalla città e dal consiglio comunale (piano strategico), mancata organizzazione della macchina comunale (tra poco saranno due anni che il consiglio comunale ha votato all' unanimità la richiesta di un ufficio unico degli appalti, ma siamo a zero), rinvio non più giustificabile dei bandi sui parcheggi e sugli impianti sportivi costituiscono l' altra faccia delle dichiarazioni entusiastiche della conferenza stampa del sindaco.
                Ho letto che, in un elegante e moderato sistema di autovalutazione, il Sindaco si è dato il voto di otto. Questa volta sento di condividere questa valutazione. Ma con la differenza del contesto: la politica di una città candidata 2019 e patrimonio dell' Umanità è politica di alto profilo, è politica universitaria e, come è noto, i voti all' Università si danno su base trenta o addirittura su base centodieci.
A voler essere buoni io darei il voto otto su base trenta"



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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