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17/12/2012 17.50.11 - Articolo letto 4116 volte

No alle trivelle nel mar Jonio

Corteo contro le trivelle nel Mar Jonio - 17 dicembre 2012 Corteo contro le trivelle nel Mar Jonio - 17 dicembre 2012
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Importante presa di posizione delle istituzioni e associazioni lucane
Policoro Legambiente invita la Regione Basilicata a fare fronte unico contro nuove trivelle in Mare con le regioni Veneto, Puglia, Friuli-Venezia Giulia, Abruzzo e Marche
 
"I nostri mari e le nostre coste sono continuamente minacciati dalle prospezioni e dalle trivelle per la ricerca e l’estrazione di idrocarburi. Una condizione che si andrà aggravando se non si cancellerà al più presto l’articolo 35 del decreto “Cresci Italia” (d.l. 83/2012), che potrebbe dare il via libera ad almeno 70 piattaforme di estrazione di petrolio le quali, sommate alle 9 già attive nel mare italiano, darà un totale di 29.700 kmq di superficie marina sfruttata.
A richiedere l’abrogazione dell’articolo voluto dal ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, non sono solamente le maggiori associazioni ambientaliste – Legambiente, Greenpeace, WWF – ma anche gran parte delle regioni affacciate sul mare Adriatico.
Lo scorso 9 novembre, infatti, si è costituito a Venezia un tavolo permanente di confronto tra Regioni e Paesi delle due sponde per definire principi e regole comuni per uno sviluppo sostenibile e per creare una regìa unica e condivisa che determini i criteri per l’autorizzazione di estrazioni di idrocarburi in mare. Riuniti nella laguna veneta, i Consigli regionali di Veneto, Puglia, Friuli-Venezia Giulia, Abruzzo e Marche, si sono fatti promotori della richiesta di abrogazione – tramite referendum popolare – dell’articolo 35. Tali regioni adriatiche sono riuscite anche a coinvolgere i governi della sponda balcanica: sia il Montenegro che la Slovenia hanno partecipato al tavolo assicurando la propria adesione.
In Italia quindi cresce il protagonismo dei territori e delle istituzioni locali contro l’arrivo di nuove piattaforme petrolifere in mare. È ormai evidente la necessità che il nostro Paese si affranchi definitivamente dal petrolio e dalle fonti fossili, come auspicato da tanti anni da Legambiente, per arrivare a un sistema energetico basato su risparmio, efficienza e produzione di energia da fonti rinnovabili.
La Regione Basilicata, che non ha partecipato all’incontro di Novembre, ha gli stessi problemi delle regioni adriatiche con le ipotesi di trivellazioni nel Mar Jonio che le amministrazioni locali e le popolazioni ormai rifiutano in maniera netta.
Legambiente con una lettera inviata al Presidente della Regione, al presidente del Consiglio Regionale e agli assessori all’Ambiente ed alle Attività produttive invita pertanto la Regione a fare fronte comune con le altre regioni italiane che già si sono prontamente schierate contro le ipotesi di perforazione a mare per concordare le migliori e più incisive forme per impedire questo ulteriore scempio nei nostri mari.
Se non si bloccano per tempo tutti i procedimenti autorizzatori per la prospezione, ricerca ed estrazione di petrolio che erano stati bloccati dal decreto 128/2010 approvato dopo l’incidente alla piattaforma Deepwater Horizon nel Golfo del Messico, il mare italiano potrebbe ritrovarsi con 70 nuove piattaforme di estrazione di petrolio, che si sommerebbero alle 9 già attive per un totale di 29.700 kmq di mare.
Nel 2011 in Italia sono stati estratti 5,3 milioni di tonnellate di petrolio, di cui 640mila tonnellate dai fondali marini dalle nove piattaforme marine di estrazione petrolifera attive. L’Adriatico, in particolare quello centro meridionale, è tra i mari più a rischio. Attualmente, infatti, circa la metà del petrolio estratto proviene da qui e i permessi di ricerca già rilasciati sono 7 e si estendono su un area marina di circa 2.768 kmq. Nel prossimo futuro si aggiungeranno le 14 istanze di ricerca presentate, e in approvazione, dalle società petrolifere. Anche lo Jonio, protetto fino allo scorso anno da ogni attività petrolifera, è interessato oggi da 7 richieste per la ricerca di petrolio per un totale di 3942 kmq, dopo che il recepimento delle direttive europee sulla tutela penale dell’ambiente e sull’inquinamento delle navi a luglio 2011 ha riaperto alle trivelle l’area del Golfo di Taranto.
Per la Basilicata è necessario una forte azione in sinergia fra Regione ed Enti locali per bloccare ogni ipotesi di ulteriore attività estrattiva sul territorio regionale, in particolare in quelle aree a forte vocazione naturale o caratterizzate da attività economiche, come quelle agricole, turistiche, ecc., che sono difficilmente compatibili con la presenza dell’industria estrattiva ed il mar Jonio è sicuramente, fra gli altri, l’ambiente più fragile da preservare e proteggere ad ogni costo."

No a trivellazioni nel Metapontino. Si’ allo sviluppo sostenibile
 
No alle trivellazioni di petrolio sulla costa metapontina, ma pieno sostegno alla difesa del territorio e allo sviluppo sostenibile legato al turismo, all’ambiente e all’agroalimentare. La Camera di commercio di Matera racchiude in questa posizione la ferma volontà a proseguire sulla strada della difesa e della valorizzazione delle risorse, a tutela delle popolazioni e degli imprenditori che hanno investito e intendono continuare a investire nelle risorse, che fanno della costa metapontina un’area dalle notevoli potenzialità di crescita. “ Ancora una volta –ha commentato il presidente della Camera di commercio di Matera, Angelo Tortorelli – occorre fare fronte comune per evitate che il futuro di un territorio sia bloccato e deturpato da azioni, che rischiano di alterare e stravolgere quanto è stato fatto nei decenni nel mondo agricolo, con le colture pregiate, e per il turismo con la nascita di strutture portuali, ricettive e di animazione. Il Governo deve considerare le effettive vocazioni della Basilicata, del Metapontino anche a tutela della salute delle comunità locali, revocando le autorizzazioni alle perforazioni. Per la costa jonica, e non solo, sarebbe un duro colpo alle opportunità di sviluppo che sono legate all’integrità di un territorio sano, unico, incontaminato e che proprio per questo va preservato dalle perforazioni petrolifere’’.

Mazzocco: Regione e cittadini concordi sul no alle trivelle nello Ionio
 
"I cittadini portano il loro dissenso in piazza, noi continueremo a portarlo, in modo convergente, sui tavoli istituzionali in stretto raccordo con i Comuni"
 
"Se qualcuno aveva il dubbio che il "no" del presidente De Filippo e della Regione Basilicata a nuove estrazioni petrolifere, a partire da quelle nello Ionio, appena ribadito nella riunione con i sindaci della zona lo scorso 11 dicembre, potesse essere una posizione non rappresentativa della volontà popolare, la manifestazione di oggi a Policoro dà una risposta chiara". È il commento dell'assessore all'Ambiente Vilma Mazzocco.
"La convergenza di posizioni tra cittadini e Regione - ha aggiunto Mazzocco - è chiara così come è pacifico che mentre i cittadini portano il loro dissenso in piazza, l'ente continuerà a portarlo in modo convergente sui tavoli di confronto istituzionali, in stretto raccordo con i sindaci così come già fatto nei giorni, nelle settimane e nei mesi scorsi".

Franco Stella, no alle trivelle sullo Ionio
 
Matera, 17 dicembre 2012 – Il presidente della Provincia di Matera, Franco Stella, ha ribadito la netta contrarietà dell’istituzione che rappresenta alle trivellazioni. In prima fila, come aveva dichiarato nei giorni scorsi, ha manifestato per difendere la costa jonica e tutto il Materano dall’ennesimo vulnus.
 
“Non lasceremo che decisioni incuranti della volontà popolare, e lesive del diritto allo sviluppo delle comunità, facciano scempio di una delle risorse più importanti dell’intera regione. Oggi tutti insieme, istituzioni e  cittadini, – ha dichiarato Stella – abbiamo detto no alle trivellazioni nel nostro mare. Non permetteremo a nessuno di compromettere la salute del nostro territorio.”
 
“Quando ad aprile abbiamo ospitato il Premio nobel Woodrow Clark II è stato ampiamente sottolineato come il problema dell’approvvigionamento energetico non si possa risolvere con lo sfruttamento intensivo dei giacimenti convenzionali di idrocarburi destinati, tra l’altro, all’esaurimento nel giro di pochi anni. Come già ribadito in occasione dell’incontro con Clark, occorre un cambiamento radicale – ha concluso Stella - che coinvolga ogni settore della società, perché siamo tutti responsabili dell’auto conservazione e sostentamento della Terra. Il tema della tutela ambientale è strategico non solo rispetto alla sopravvivenza della nostra provincia ma dell’intero pianeta. Noi diciamo no alle trivelle, sì  alle fonti energetiche rinnovabili.”

Nota di Cosimo Latronico, PDL

"Sostengo con convinzione  la posizione di contrarietà  espressa dai consigli comunali del metapontino, dalle associazioni professionali ed ambientaliste, da larga parte della società del comprensorio, perché i Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente neghino il permesso per  le esplorazioni minerarie a largo della costa ionica lucana, pugliese e calabra". Lo ha dichiarato il senatore del Pdl, Cosimo Latronico. "Alla base di questa posizione  non ci sono pregiudizi  ideologici  quanto una valutazione di puro buon senso che attiene al rispetto del delicatissimo equilibrio ambientale che verrebbe coinvolto dalle attività di ricerca mineraria in mare, in un distretto con una consolidata vocazione turistica ed alla considerazione del grande contributo energetico che già oggi la Basilicata offre al fabbisogno nazionale a ragione delle concessioni minerarie in essere. Piuttosto che rilasciare nuovi permessi di ricerca, il Governo nazionale ha il dovere di adempiere  gli impegni già assunti con i lucani per le estrazioni in corso, dando attuazione alle previsioni dell'“art.16” della Legge sulle Liberalizzazioni che impegna il Governo ad emanare i decreti ministeriali per definire quanto del gettito fiscale, generato dagli idrocarburi estratti, debba essere destinato al Fondo di Sviluppo permanente per la realizzazione  di iniziative di tutela ambientale, di infrastrutture e di attività produttive nella nostra regione. In una telefonata ai sindaci di Policoro Rocco Leone, di Nova Siri, Pino Santarcangelo e di Montalbano Ionico, Enzo Devincenzis, ho assicurato il mio sostegno alle loro iniziative per ottenere tutta la necessaria attenzione dai Ministeri competenti per scongiurare rischi e pregiudizi  per il nostro territorio".

UGL presente a Policoro per dire:“No alle trivelle nel mar Ionio”.
 
Una folta delegazione dell’UGL Basilicata capeggiata dal segretario regionale generale e dal componente lucano confederale, Giovanni Tancredi e Pino Giordano hanno aderito alla ‘grande manifestazione’ di Policoro per sostenere il ‘No all’estrazione dell’ “oro nero” di cui sarebbero ricchi i fondali del Metapontino. “Ribadiamo e sosteniamo un no netto e deciso alla scellerato disegno di portare le sporche trivelle delle multinazionali del petrolio nel nostro mare poiché non è pensabile che - concludono i segretari UGL, Tancredi e Giordano - si possa ulteriormente gravare la nostra terra di un peso che non può e non deve sostenere avendo già pagato un tributo decisivo allo sviluppo dell'intera economia nazionale".

Braia (Presidente Sezione Turismo Confapi Matera): scongiurare trivellazioni sul Mar Jonio per evitare effetti devastanti sul turismo in Basilicata
 
Con la partecipazione attiva alla manifestazione di Policoro “No alle trivelle nello Jonio” Confapi Matera ha voluto ribadire la propria contrarietà alle trivellazioni marine che dovrebbero interessare le acque lucane della fascia jonica.
“Il petrolio – sostiene Franco Braia, presidente della Sezione Turismo di Confapi Matera - pur rappresentando una risorsa importante per l’economia nazionale, è considerato in questo momento una minaccia per i due comparti sui quali la Regione Basilicata ha deciso di puntare con una serie di investimenti di marketing territoriale, turismo e agricoltura”.
“Con la presenza a poche centinaia di metri di trivelle per l’estrazione del petrolio – precisa Braia - i turisti escluderanno certamente la costa jonica dalle mete in cui trascorrere una vacanza estiva e gli investimenti degli imprenditori sulle strutture ricettive e balneari e sui porti turistici già presenti nel Metapontino sarebbero inevitabilmente compromessi”.
“Consentire nuove trivellazioni sul Mar Jonio – spiega il presidente della sezione Turismo di Confapi Matera - vuol dire annullare di colpo tutti gli investimenti  effettuati per migliorare l’offerta turistica sulla costa jonica e il nostro territorio non può assolutamente correre questo rischio. Credo che trivellare le acque del Mar Jonio sia inutile, pericoloso e dannoso allo stesso tempo, per una serie di ragioni di carattere economico e ambientale”.
Mentre il Governo nazionale decide di accentrare le competenze energetiche, la Regione Basilicata ha ribadito la necessità di tutelare il nostro territorio e questa posizione è condivisa dalla Sezione Turismo di Confapi Matera proprio con l’obiettivo di evitare conseguenze devastanti non solo per le piccole e medie imprese a vocazione turistica che operano nella fascia del Metapontino, ma per tutta l’economia lucana.

MANIFESTAZIONE POLICORO: BENEDETTO, FRONTE COMUNE CITTADINI-ISTITUZIONI C’E’
“La manifestazione popolare di oggi a Policoro contro l'aggressione delle compagnie petrolifere alle coste ionico lucana, pugliese e calabrese, ha espresso “visivamente” che il fronte comune cittadini-istituzioni è compatto e con idee chiare”.  E' quanto sostiene il vicepresidente del Consiglio regionale Nicola Benedetto (IdV), aggiungendo che “aver sfilato a fianco del presidente del Consiglio Regionale della Puglia Introna, rappresentando l’intero Consiglio Regionale della Basilicata, ha testimoniato la volontà unanime della massima assise istituzionale di sostenere una battaglia che deve essere allargata anche al Consiglio Regionale della Calabria. Con il Presidente Introna – aggiunge – ho avuto modo di avviare un primo confronto nel merito della proposta di legge che la Regione Puglia ha approvato nell’estate 2011 (“Divieto di prospezione, ricerca, e coltivazione di idrocarburi liquidi’, per vietare la prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi nelle acque del mare Adriatico prospiciente le Regioni: Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia”). Altre occasioni di confronto ed approfondimento – dice  Benedetto – ci saranno nelle prossime settimane dando seguito al deliberato della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, riunita a l’Aquila il 24.11.2011”.



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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