La vile e vergognosa aggressione subita dal Presidente del Consiglio, durante una civile e pacifica manifestazione politica, la dice lunga sullo stato di salute della nostra Democrazia. Tale evento, rappresenta infatti la spia di come il rancore, l’odio e la barbara dialettica da curva sud, stiano lentamente sostituendo il civile e democratico confronto sulle tematiche politiche, oramai approcciabili solo ed esclusivamente con lo stesso stato d’animo di quegli stupidi ultras alla vigilia di un qualche derby calcistico.
Quello che però preoccupa di più, a mio avviso, è la superficialità con la quale, alcune formazioni politiche, istituzionalmente rappresentate, trattano la vicenda; come se, di questi tempi, una tanica di benzina in più sul braciere delle polemiche fosse roba da poco. Non può, Antonio Di Pietro, esercitare l’ennesimo esercizio di visibilità politica, strumentalizzando una vicenda che ha colpito il cuore delle Istituzioni dello Stato, nel quale il Parlamento ha la sua massima espressione di rappresentanza elettorale, e del quale il suo partito è parte in causa.
Esultare per l’accaduto, o addirittura incoraggiare più o meno indirettamente azioni del genere, significa squalificare ed umiliare anzitutto il luogo dove Lui stesso comodamente risiede, e mostrare di conseguenza la manifesta incapacità di ricoprire un incarico di alta pedagogia civica, che pure è affidato ai Parlamentari di questa fragile e precaria Repubblica.
Nell’esplicitare pertanto la mia solidarietà a Silvio Berlusconi, colgo con questa, l’occasione per invitare l’IDV a riflettere sulle posizioni che il suo leader assume e, caso mai rivederle, perché il fine ed i mezzi spesso non sono giustificabili.
Giuseppe Olivieri
Commissario PDL Matera