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11/12/2012 15.49.54 - Articolo letto 3667 volte

Addio riordino. Provincia di Matera in salvo

Provincia di Matera - Matera (foto Gianni Cellura) Provincia di Matera - Matera (foto Gianni Cellura)
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Col precipitare della situazione politica e l’annuncio di Monti di dimettersi subito dopo il voto sulla Legge di Stabilità, il decreto si arena. E la legge salta. Così ritorna il “Salva Italia”.
di ANTONIO GRASSO
Basilicata Addio riordino delle Province. Il decreto non sarà convertito in legge. Ma passerà in cavalleria. Ora è ufficiale. A stoppare definitivamente il provvedimento è stata la Commissione Affari costituzionali del Senato della Repubblica, dove la discussione del testo era già approdata alle battute finali. Troppi gli emendamenti e subemendamenti presentati e troppo poco il tempo per analizzarli. Complice il precipitare della situazione politico – istituzionale, con la decisione (già comunicata al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano) del Presidente del Consiglio, Mario Monti, di “dimettersi subito dopo il voto dell’aula” sulla cosiddetta “Legge di Stabilità” (ex Finanziaria ndr) previsto entro il prossimo 18 dicembre. Per cui la Provincia di Matera può dirsi salva dal tanto contestato (nei mesi scorsi) “accorpamento” con Potenza. E con lei altre 35 Province del Bel Paese destinate a cadere sotto la mannaia della “Spending review”. Come non detto. Solo tanto rumore per nulla. Tanto per non cambiare. Il mancato via libera al decreto legge, però, potrebbe portare una situazione di “caos istituzionale”. Almeno stando a quanto emerge da uno studio realizzato dal Dipartimento per le Riforme del Ministero della Funzione Pubblica. Tra le conseguenze, oltre ai mancati risparmi, previsti “la lievitazione dei costi a carico di Comuni e Regioni e il blocco della riorganizzazione periferica dello Stato”. E questo perché il mancato varo del provvedimento comporterebbe, dal punto di vista operativo, un ritorno al fatidico decreto “Salva Italia” (che all'articolo 23 svuota – di fatto - le competenze delle Province e ne modifica il sistema elettorale), su sui pende – tra l’altro - un ricorso presentato dalle Regioni e su cui si è in attesa della pronuncia della Corte costituzionale. Per cui, il rischio maggiore per questi enti intermedi sarebbe quello di dover attraversare “un periodo di incertezza per l’esercizio di funzioni fondamentali come la manutenzione delle scuole superiori e strade, la gestione rifiuti e la tutela idrogeologica e ambientale”. E a pagare, manco a dirlo, sarebbero i cittadini. A meno che alcune disposizioni previste nel “Salva Italia” e “Spending review” non vengano racchiuse in una apposita norma da inserire all’interno della Legge di Stabilità. E’ solo un’ipotesi. Ma che potrebbe dirimere questa classica “matassa” all’italiana. Si vedrà.  
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Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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