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13/11/2012 16.49.50 - Articolo letto 6339 volte

Pedicini, nella città dei Sassi non resta che il deserto

Cartelli stradali per i Sassi di Matera (foto Gianni Cellura) Cartelli stradali per i Sassi di Matera (foto Gianni Cellura)
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Nota del consigliere del PDL
Matera "Nella nostra città - afferma Adriano Pedicini nella nota di oggi - c’è chi fa sogni e tutti i giorni e resta convinto che tutto sia nella giusta dimensione,  si persuade che tutto possa risolversi tra turismo e cultura, confidando sulla buona volontà degli operatori economici e la proverbiale accoglienza che la città offre, ma non è così perchè perde di vista la realtà. Per questo chi governa la città, si sente autorizzato a guardare, a non far nulla perché il problema non è suo, unico obbligo è far sapere alla gente, agli imprenditori e commercianti, che il turismo è la vostra vocazione. In realtà, nell’attesa che chi governa decida di completare la sua squadra ed incominci ad impostare la sua linea politica, in questa città non è rimasto più nulla, ma quel che è grave è che la politica pensa che col solo turismo possa cambiare le sorti dell’economia della città. Vede, nelle deserte zone industriali gli errori del passato ed indica nei Sassi, la nuova frontiera, commettendo l’errore di continuare nelle solite azioni clientelari che accontentano e privilegiano taluni operatori turistici che meglio riescono a chiacchierare con chi governa. C’è stato un tempo in cui si era tutti salottieri, oggi e si è diventati tutti albergatori e titolari di B&B. La disperazione ci ha portato a recuperare una caverna dei Sassi per farci entrare un letto ed un tavolino per la colazione. In questo falso trasformismo, in questa trappola molti sono caduti: via San Biagio, via Margherita, l’immediato circondario dei Sassi, la città del piano, sono piene di attività commerciali che vacillano, che chiudono, perché non ci sono politiche di incremento e sviluppo nel settore, perché l’accesso al credito vale solo per chi i soldi li ha. Molti cercano di vendere o son lì per chiudere, altri subentreranno forse con lo stesso entusiasmo di chi li ha preceduti, ma quelli che ancora oggi resistono non ce la fanno più, sono al collasso. Questo è il risultato della politica regionale e di questa Amministrazione che nei Sassi ha  modificato l’art.19; allontanato investimenti e commercio; rimandato le decisioni per star lì a guardare senza saper che fare. L’unico ed ultimo bando per l’assegnazione di locali commerciali, risale all’amministrazione precedente. Era questo il valore aggiunto che avrebbe permesso alle attività di esistere con contenute spese. Mentre oggi è allarmante il risultato relativo alla chiusura di imprese che non possono permettersi di coprire i costi; i dati al 30 settembre 2012 riversano un valore inquietante: 59 aziende di servizi e 19 nel settore industria hanno chiuso nella sola città di Matera, persino nel settore alberghiero ricettivo si certifica la dismissione di 5 imprese. Le cose non vanno meglio nella provincia, sono -109 aziende di servizi e -41 in industria, cancellate. Questi elementi rappresentano il saldo tra le nuove e le dismesse e non tengono conto delle tante attività che non esercitano ma che mantengono la licenza. Non vi è un dato riferito alla città ma basti pensare che nell’intera provincia operano circa 21.900 imprese, quelle realmente attive son 19.500. Se valutiamo più nel dettaglio l’economia della città, osserviamo che le imprese a maggior sofferenza sono quelle delle costruzioni dove il passivo è costante in ogni trimestre: raggiunge un -10; segue il commercio con 26 negozi chiusi nei primi nove mesi dell’anno. Altro indice significativo riguarda il commercio all’ingrosso che nella provincia di Matera ha subito un taglio di 26 attività, mentre quello al dettaglio di ben 42 negozi. Tutto ciò ha un contenuto: conferma lo stato di difficoltà attuale ma, attesta anche che è assolutamente carente una politica che incentivi ed aiuti le imprese giovani, sono loro a trovare le maggiori difficoltà perché a chiudere non sono le vecchie aziende, è impressionante che ad abbassare la serranda siano le imprese giovani, quelle con meno di cinque anni di attività. Si parla di migliorare le condizioni di accesso al credito, parole incomprensibili, false che non trovano rispondenza in questa città che, oltre ad aver il numero di disoccupati più elevato del paese ha anche i tassi di interesse più esigenti, la città dove il rischio è elevato, dove le banche rinunciano a parlare con i minori di anni 30."


Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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