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20/09/2012 18.02.12 - Articolo letto 4090 volte

ENEA Centro Ricerche, bene la convocazione di un incontro sull'occupazione

Centro Trisaia di Rotondella (foto SassiLand) Centro Trisaia di Rotondella (foto SassiLand)
Media voti: ENEA Centro Ricerche, bene la convocazione di un incontro sull'occupazione - Voti: 0
Nota congiunta di FLC CGIL, FIR CISL, RUA UIL USB P.I. ,ANPRI, FALERA
Rotondella "Le organizzazioni sindacali e la RSU del Centro ENEA di Trisaia apprezzano l’iniziativa della Regione Basilicata di convocare un incontro per parlare finalmente delle situazioni occupazionali del Centro ENEA, auspicando che sia l’occasione per fare il punto sulle reali prospettive e sul futuro del più grande centro ENEA nel meridione d’Italia.
Con questa nota le scriventi rappresentanze sindacali intendono portare all’attenzione delle Istituzioni Regionali la grave situazione di disagio che vivono i lavoratori del Centro, sia quelli ENEA sia quelli delle ditte esterne che svolgono servizi appaltati dal Centro.
Il Centro della Trisaia, che nasceva negli anni ’60 come centro per lo studio del riprocessamento del combustibile nucleare esausto, è stato ristrutturato alla fine degli anni ’80 in seguito al referendum del 1987, grazie ai fondi strutturali per la ricerca e ai fondi per le aree “obiettivo 1” dell’Unione Europea, e trasformato in centro di ricerca multidisciplinare.
Con il PIT (Piano Integrato Trisaia) sono stati investiti 110 miliardi di lire e sono state istituite quattro principali aree di ricerca: le agrobiotecnologie, la tutela ambientale, i materiali innovativi e l’energia da biomasse e da solare termodinamico.
Il Centro è stato dotato di infrastrutture di ricerca all’avanguardia e laboratori avanzati e sono state assunte in più riprese circa 200 unità di personale, per la maggior parte ricercatori laureati. Il Centro nel 2003 contava circa 200 unità a tempo indeterminato, circa una settantina di unità a tempo determinato (in seguito stabilizzati) più una cinquantina tra assegnisti di ricerca, tesisti e borsisti che mediamente gravitavano nel Centro e un centinaio di personale dell’indotto (pulizie, vigilanza, mensa, manutenzioni, facchinaggio).
Pur con tali presupposti, il Centro della Trisaia negli ultimi anni è entrato in grave crisi per la concomitanza di alcuni fattori.
La forte carenza di personale.  Oggi il Centro Trisaia può contare su soli 140 dipendenti a tempo indeterminato a cui si aggiungono, per limitati periodi, poche unità presenti con varie forme contrattuali. Il Centro della Trisaia, dal 2003, si va spopolando e nel calo generale della dotazione organica dell’ENEA, spicca per essere il Centro che nel periodo 2003-2011 ha subito le maggiori perdite occupazionali (vedi allegato). Risultato del massiccio pensionamento dei dipendenti “storici” e dei trasferimenti presso altri centri ENEA di nuovi assunti, originari di altre parti d’Italia, senza che ci sia stata una sufficiente compensazione con un opportuno ricambio.
I continui tagli di bilancio. In aggiunta alla mancanza di personale i continui tagli al contributo ordinario dello stato per l’ENEA (tagli in proporzione maggiori rispetto agli altri EPR), si sono riversati a cascata in maniera lineare sui centri di ricerca, mettendo in enorme difficoltà il Centro Trisaia nel fornire servizi di supporto (manutenzione, pulizia, sicurezza, etc.). La Trisaia è così penalizzata due volte: dalla riduzione di personale e dai tagli ai costi di gestione che dall’ENEA sono valutati in rapporto al personale presente.
I tagli ormai stanno mettendo a rischio il centro non solo metaforicamente: i tagli al budget del servizio del verde sono stati, a opinione degli scriventi, una delle cause dell’incendio che nel mese di giugno ha distrutto parte del patrimonio verde del Centro, arrivando a lambire il recinto Sogin.
 
I servizi esternalizzati. Il Centro Trisaia insiste in un territorio fortemente depresso dal punto di vista del lavoro. La progressiva e consistente riduzione di risorse si è concretizzata anche a carico dei servizi esternalizzati che sono stati in questi anni fortemente penalizzati. Ne è derivata una riduzione degli esigui stipendi dei dipendenti delle pulizie, della vigilanza, del facchinaggio a livelli al di sotto della sussistenza, creando forte allarme sociale.
A rischio la capacità di ricerca. Nonostante questo grave ridimensionamento del Centro della Trisaia, si assiste a una vitalità del personale addetto alla ricerca che, grazie alle competenze, alle reti di relazioni acquisite in questi anni e alle facilities scientifico-tecnologiche a disposizione, continua ad acquisire commesse, vincere (e spesso coordinare) progetti di ricerca in bandi nazionali e comunitari.
Sono attivi diversi progetti, sia sul VII programma quadro dell’Unione Europea che sul PON; altri progetti stanno per partire e per questi ultimi, la mancanza di risorse umane ne renderà arduo lo svolgimento. Difatti, il trend negativo illustrato per il periodo 2003-2011 non è stato interrotto nelle azioni successive: dei 220 posti a concorso banditi nel 2010 (che ad oggi hanno portato solo a 60 assunzioni) solo 9 persone erano destinate alla Trisaia e di queste solo 3 ad oggi sono state assunte. Da tempo ormai in Trisaia i concorsi per contratti a tempo determinato e per assegni di ricerca,  unico “polmone” per le attività in regime di blocco delle assunzioni, sono una rarità.
Le lentezze burocratiche e le farraginosità nella gestione del’Agenzia e del Centro in particolare rischiano di incidere in modo deleterio sulla competitività e “l’attrattività” del Centro Trisaia (vedi il  caso della convenzione ENEA – UNIBAS).
Il Piano Regionale sull’Energia prevedeva il forte coinvolgimento dell’ENEA con la creazione in Trisaia di una scuola di alta formazione purtroppo è rimasta lettera morta.  I recenti bandi regionali sui fondi FERS hanno visto l’ENEA penalizzata rispetto ad altri enti di ricerca: su 3 progetti presentati ne è stato al momento valutato ed approvato solo uno che peraltro a causa di rallentamenti burocratici, l’ENEA ha soltanto adesso prodotto i bandi per gli assegni di ricerca, mentre il CNR ha già bandito il 7 maggio scorso gli assegni di ricerca finanziati nell’ambito della stessa delibera.
Il 28 novembre 2011 tra gli squilli di fanfara il Commissario Lelli, da poco prorogato, venne quaggiù a dirci in un convegno, davanti alle istituzioni locali e alle associazioni degli imprenditori, che la Trisaia era una priorità per l’ENEA che si sarebbe investito dando forte rilancio al settore delle energie rinnovabili. Purtroppo a quasi un anno da quel convegno ancora nulla è cambiato in quello che a noi appare come un progressivo declino (voluto ? Pilotato?) della Trisaia, anzi stiamo assistendo negli ultimi mesi ad una forte accelerazione di questo processo.
Ancora una volta il primo giugno di quest’anno il Commissario Lelli alla presenza della Commissione Industria del Senato e delle OOSS ha rassicurato tutti che la Trisaia sarebbe uscita presto dalla crisi, promettendo che la spirale dei tagli di bilancio si sarebbe interrotta subito.
Rassicurazioni, promesse… e intanto la crisi continua.
Bisogna cambiare rotta. Riteniamo quindi che senza azioni concrete che inneschino una forte inversione di tendenza e che servano anche a ridare fiducia ai ricercatori, il Centro di Trisaia non potrà uscire da una spirale irreversibile che porterà al suo totale declino.
A nostro parere alcune azioni sono urgenti e irrinunciabili:
  • E’ necessario un impegno concreto e congiunto dei Vertici ENEA e delle Istituzioni Regionali per il rilancio del centro
  • Bisogna proseguire con un forte piano di immissione di personale a tempo indeterminato, sfruttando le 63 autorizzazioni ad assumere per il tournover 2010 previste dal DPCM 27/7/2012 per l’Agenzia e incrementare i bandi a tempo determinato e degli assegni di ricerca (spesso finanziati interamente dai progetti attivi presso il Centro).
  • Bisogna interrompere i tagli di bilancio del Centro per non compromettere definitivamente le attività fondamentali di supporto alla ricerca e la ricerca stessa.
  • E’ necessario immediatamente dare nuovo impulso all’azione propositiva della Direzione del Centro e della direzione tecnico - scientifica, attraverso una nuova, più ampia e intensa rete di rapporti con le istituzioni locali, con il tessuto imprenditoriale lucano, con i centri di ricerca della regione e con l’UNIBAS.
 
Sono inoltre necessarie azioni positive al fine di definire in maniera più forte quella che deve essere la vocazione di un centro “periferico” come la Trisaia e cioè quella da fungere da volano di sviluppo, trasferendo le potenzialità di un Ente di ricerca nazionale sul tessuto imprenditoriale locale.
Rotondella 20 settembre 2012                  FLC  CGIL  Andrea FEO
                                                                       FIR CISL    Francesco CATUCCI
                                                                       RUA UIL     Francesco SALFI
                                                                       USB P.I.       Pasquale MAGNO
                                                                       ANPRI         Angela PALUMBO
                                                                       FALERA      Michele D’ALESSANDRO"



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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