È stato presentato venerdì scorso a Roma presso la Libreria “Il Filo” nella zona Parioli, il libro "Le Magnifiche Stagioni di Ermenengildo" dello scrittore materano Domenico Dimase. L’occasione ha permesso a Dimase di confrontarsi con un pubblico vario e qualificato di lettori e curiosi, abituati a seguire le performance letterarie degli Autori della Casa Editrice Il Filo, che proprio quest'anno ha ricevuto un Premio prestigioso per la cultura e che anno dopo anno, si contraddistingue per i molteplici premi letterari, in concorso in tutta la Penisola, assegnati alle sue publicazioni. L'incontro è stato caratterizzato dalla presenza di Relatori della stessa Casa Editrice, che hanno coordinato l'incontro, stimolando il dibattito e coinvolgendo la platea per una serata all'insegna della cultura. “Sono soddisfatto –afferma Dimase- per l'occasione offerta di commentare le motivazioni dell'opera e le suggestioni che possono scaturire dalla lettura del romanzo: esilarante, moderno, a tratti anche profondo per l'attualità dei suoi Personaggi”. Nel libro Dimase analizza in maniera puntuale, rigorosa e piacevolmente attraente “le nevrosi dell’uomo moderno” attraverso dodici racconti che compongono gli altrettanti capitoli del romanzo. Il protagonista è Ermenengildo Capponi, l’italiano “medio”, impiegato alle poste, una moglie e tre figli, alle prese con le peripezie di tutti i giorni: il lavoro, la famiglia, gli amici, la cucina, quel diabolico apparecchio che è il computer, la tecnologia, l’amore e il tradimento, le raccomandazioni, la chirurgia plastica. I dodici capitoli, come i dodici mesi dell’anno, scandiscono i tempi e le esperienze, a volte pittoresche a volte grottesche, del protagonista che finisce per captare la simpatia del lettore per via delle situazioni spesso paradossali che, forse un po ingenuamente, egli vive. Da una giornata all’Ikea che si conclude con il pagamento dei danni procurati da suo figlio nel tempio del design democratico, all’avventura erotica con una donna conosciuta in chat che si rivela poi essere un transessuale da cui Ermenengildo scappa a gambe levate. Attraverso l’ironia sottile e calibrata di Domenico Dimase, Ermenengildo si trova a vivere situazioni che segnano la sua esistenza fino quasi a trasformarlo in una sorta di “eroe urbano” per la sua capacità di fronteggiare gli eventi.