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24/07/2012 15.57.55 - Articolo letto 3801 volte

PSSR: Martorano: “Coniugare coerenza economica a livelli di assistenza”

Attilio Martorano Attilio Martorano
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L’assessore ha presentato in aula le logiche del Piano regionale della Salute e dei Servizi. “Non fare scelte in questo momento non gioverebbe alla tutela del welfare regionale”
Basilicata “Il programmatore regionale è chiamato a una duplice responsabilità: garantire la coerenza economica del suo welfare costruito in ragione del perseguimento di indisponibili livelli essenziali di assistenza”. In questo quadro, l’assessore regionale alla Salute, Attilio Martorano, ha collocato il nuovo Piano Integrato della Salute e dei Servizi alla Persona e alla Comunità, nella relazione fatta oggi al Consiglio regionale.
Nel corso dell’intervento, Martorano ha ripercorso le tappe che hanno portato all’approdo in aula del Piano, da quando, ha detto “Il Presidente De Filippo  assunse in quest’assise, nel corso della seduta del 27 luglio 2010 l’impegno di proporre il nuovo Piano per aggiornare le politiche regionali, sanitarie e sociali, entro la fine del 2010, atteso che i piani, tuttora vigenti, sono quello sanitario varato nel 1997 e quello sociale varato nel 1999”, a quando il piano venne approvato in giunta, il 29 dicembre 2010, all’ampio confronto che c’è stato con gli “Stati Generali della Sanità e delle Politiche Sociali, dal titolo Ammalarsi meno, Curarsi meglio, che – ha ricordato l’assessore - impegnarono per 3 mesi, in 8 giornate dedicate, dall’ottobre a dicembre 2010, un’ampia platea di relatori, di valenza regionale e nazionale e chiamò a discutere tutte le forme organizzate del mondo delle professioni, del sindacato, della cooperazione sociale, della politica e del volontariato, oltre che tanti singoli cittadini”  e poi “oltre 60 incontri divisi tra incontri bilaterali, convegni dedicati e audizioni in IV commissione” che “hanno consentito di annotare suggerimenti, proposte e valutazioni che hanno contribuito a un significativo lavoro di rifinitura, di cui oggi il documento in discussione si giova, avendo già riportato al suo interno molti emendamenti proposti ed approvati dalla IV Commissione consiliare”.
E sulla qualità delle scelte fatte il’assessore si è soffermato a lungo, a partire dalla scelta di pianificare congiuntamente servizi sanitari e politiche sociali, con “una scelta di programmazione integrata – ha detto - che ci distingue nel panorama nazionale, essendo oggi solo10 le regioni che hanno scelto di operare in tal senso”. Una scelta, ha spiegato Martorano, fatta anche perché “le profonde trasformazioni nel quadro demografico (riduzione ed invecchiamento della popolazione), epidemiologico (incremento delle patologie cronico – degenerative), sociale (incremento delle condizioni di fragilità legate alla progressiva perdita dell’autosufficienza oltrechè all’affermarsi delle condizioni di “povertà relativa”), politico – istituzionale (riforma del titolo 5 della Costituzione con ripensamento in senso federale dello Stato e conseguentemente della sanità), economico – finanziario (crisi della finanza pubblica con progressiva riduzione dei finanziamenti destinati al settore sanitario), non consentono più di circoscrivere gli interventi di cambiamento nell’ambito di un’unica politica, di confermare uno status quo di organizzazioni e di servizi, ma impongono la necessità di mettere insieme politiche diverse ed integrarle”.
Il tema dell’incertezza finanziaria è stato centrale nella relazione dell’assessore. Ne ha parlato a proposito di politiche sociali, citando, ad esempio, il fatto che “la quota di pertinenza della Basilicata del fondo nazionale per le politiche sociali è passata dagli oltre 9,5 milioni di Euro del 2006 ai poco più di 2 milioni di euro del 2011”; lo ha sviscerato in tema di spese sanitarie, ricordando come “può essere affermato è che le azioni che il Governo regionale ha impostato in questi ultimi due anni ha consentito alla regione di rimanere nel limite del 5% del disavanzo nonostante la riduzione del fondo sanitario, l’aumento dell’IVA, la nuova normativa sugli ammortamenti non sterilizzati, il mancato trasferimento di 7.200.000 € in cambio del ticket fisso di 10 € sulla specialistica, un adeguamento contrattuale nazionale per tutto il comparto che ha comportato una sopravvenienza passiva di 2,5 milioni di euro.” E prospettando l’ulteriore taglio di 8,730 milioni per l’anno in corso e di altri 40 che sembra essere all’orizzonte per il 2013. Ma Martorano ha anche evidenziato gli sforzi già posti in essere per fronteggiare la situazione, dai risparmi, ad esempio quelli ottenuti sulla spesa farmaceutica convenzionata con un risparmio di circa 9 milioni, a quelli ora messi in campo con la centrale unica di committenza e le autoassicurazioni, che porteranno ancora 20 milioni di economie, e, ancora, i 6,2 milioni di euro ottenuti “grazie alla scelta fatta dai cittadini di altre regioni, che al di là di tutto hanno preferito la nostra sanità a quella della propria regione di appartenenza”. E proprio in questo quadro di incertezza Martorano ha evidenziato come sia ancor più fondamentale la funzione del Piano “che –ha spiegato - rappresenta il perimetro entro il quale il governo regionale e l’intero sistema sanitario devono muoversi. Il piano sanitario non è, come evidente, né un atto aziendale né un conto economico. E’ piuttosto il documento di più alta programmazione a scala regionale. Potremmo di contro affermare, forse un po’ provocatoriamente – ha aggiunto -  che data l’incertezza della finanza pubblica e dei conseguenti effetti sui sistemi regionali, l’assenza di un documento di programmazione renderebbe più libera e incondizionata l’azione del governo regionale, con, di contro, il rischio di perdere la visione d’insieme e l’omogeneità del sistema”.
In questo contesto, Martorano ha anche annunciato come sia giunta a maturazione la proposta di revisione dei ticket, prevedendo “una fascia di esenzione totale per i redditi familiari (ISEE) inferiori a 16.000 €, una successiva progressione per i redditi compresi tra i 16.000€ e i 25.000€, una invarianza rispetto all’impianto attuale per i redditi compresi tra i 25 e i 35.000 ed un innalzamento della quota di compartecipazione per i redditi compresi tra 35.000 e 50.000 e, nella misura massima per i redditi superiori ai 50.000” prevedendo anche “una rimodulazione del ticket sulla farmaceutica, con un innalzamento della fascia di esenzione per reddito ISEE che passerebbe da 14.000 € a 16.000 € per renderla coerente con l’esenzione per la specialistica, ed un innalzamento delle fasce di reddito inferiori , lasciando però invariata la misura massima, che la legge regionale indica in 2,50 euro”.
Alla luce di questa situazione, Martorano ha evidenziato la necessità di compiere delle scelte. “La crisi della finanza pubblica – ha detto - non è purtroppo l’unica difficoltà che dobbiamo superare, ma certamente la più emergente. Sottrarsi alle responsabilità delle scelte in questo particolare momento storico – ha concluso -non gioverebbe alla tutela del welfare regionale e né alla tutela della salute e dell’equità e né ai diritti di cittadinanza sociale”.



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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