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12/07/2012 22.21.49 - Articolo letto 5702 volte

I brani di John Cage conquistano il pubblico del MUSMA

Enrico Malatesta e Luciano Maggiore in concerto al MUSMA Enrico Malatesta e Luciano Maggiore in concerto al MUSMA
Enrico Malatesta, Francesco Altieri e Luciano Maggiore Enrico Malatesta, Francesco Altieri e Luciano Maggiore
Luciano Maggiore in Concerto al MUSMA Luciano Maggiore in Concerto al MUSMA
Un momento del workshop 12 luglio 2012 Un momento del workshop 12 luglio 2012
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Fontana Mix eseguito da Luciano Maggiore (nastro magnetico) e 27’10.554 da Enrico Malatesta (percussioni), si fanno oggetto tra le sculture negli ipogei del Musma
Matera John Cage conquista il pubblico del MUSMA. I due brani del compositore statunitense, 27'10.554  e Fontana Mix, eseguiti l’11 luglio scorso negli spazi ipogei del Museo, rispettivamente da Enrico Malatesta (percussioni) e da Luciano Maggiore (nastro magnetico) per il primo dei concerti della rassegna musicale Dal segno al suono. Dal suono al segno, hanno convinto gli ascoltatori giunti a Palazzo Pomarici per prendere parte ad una rara offerta musicale nel Mezzogiorno d’Italia. Incuriosito e attento, il variegato pubblico (docenti dei Conservatori di Musica, esperti di musica elettronica, giovani materani e turisti in vacanza, appassionati di arte, musicisti, bambini, adulti e anziani) ha dichiarato una grande soddisfazione per l’iniziativa proposta dal MUSMA e per l’esecuzione dei due musicisti che oltre ai due brani cageiani hanno proposto un’ improvvisazione elettro-acustica della durata di 20 minuti, prima esecuzione insieme dal vivo.
Apre il concerto Luciano Maggiore con il celebre brano di Cage del 1950 Fontana Mix per nastro magnetico. Una composizione grafica fatta di segni, linee, curve e griglie prende vita nell’esecuzione del musicista siciliano attraverso una massa sonora che Maggiore ha costruito su indicazioni della partitura cageiana e che nella prima grotta del MUSMA sembra acquistare maggiore intensità restituendo impulsi ritmici che sembrano quelli delle sculture. Il giovane musicista, che vive e lavora a Bologna, non smentisce le aspettative, con un’esibizione a tratti sublime e all’altezza del compositore con cui si misura. A seguire Enrico Malatesta, con una performance che dà corpo, letteralmente, alle indicazioni segniche di 27'10.554 del 1956, attraverso un set di percussioni che il cesenate ventisettenne solletica, colpisce, sfiora, percuote, accarezza, pizzica con estrema padronanza, circondato da un silenzioso pubblico ipnotizzato e in parte integrato, con i suoi impercettibili suoni interni ed esterni, a una situazione cageiana allo stato puro, dove ogni gesto, dal deglutire al respirare, si fanno tutt’uno con il brano.
      Un concerto enfatizzato anche dall’ottima resa acustica degli ambienti ipogei e dall’utilizzo, da parte di Francesco Altieri, fonico della serata che ha registrato il concerto per la futura messa in onda su Radio Rai 3, dei diffusori del prestigioso marchio Electrovoice, consentendo una definizione del suono estremamente necessaria quando ci si cimenta con la produzione del compositore che proprio sull’attenzione verso il suono ha fondato il suo lavoro.
In preparazione del concerto serale, il workshop gratuito condotto nel pomeriggio dai due musicisti ha permesso di comprendere meglio la produzione di Cage e di conoscerne i parametri compositivi attraverso la spiegazione della lettura delle partiture, molto lontane dai classici spartiti musicali in cui le note sono collocate tra le righe e negli spazi del pentagramma di una determinata chiave musicale. Parallelamente, Giuseppe Appella ha illustrato i rapporti di Cage con l’ambiente artistico americano prima, europeo poi, mettendo in luce il clima dal quale ha attinto, nel quale ha operato e dal quale hanno preso vita nuove forme nel campo dell’arte e della musica.
Il tutto leggibile nei segni, nelle forme e nelle tecniche delle opere di Josef Albers, Richard Artschwager, Joseph Beuys, Alberto Burri, Jim Dine, Max Ernst, Arnaldo Ginna, Wassily Kandinsky, Yves Klein, Roy Lichtenstein, Piero Manzoni, Otto Piene, Nam June Paik, Robert Rauschenberg, Man Ray, Gerhard Richter, James Rosenquist, Mimmo Rotella, Luigi Russolo, Robert Ryman, Richard Smith, Mark Tobey, presenti nella mostra John Cage e l’arte dell’avvenire, ordinata nella Sala della grafica del MUSMA e inaugurata nel pomeriggio.
La rassegna, giunta alla sua III edizione e segnalata dalla sua utenza come una nuova, audace e interessante proposta culturale di cui, dato l’interesse registrato, si sentiva probabilmente la mancanza, è patrocinata dal Comune e della Provincia di Matera, dalla Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici della Basillicata, dal Conservatorio E.R. Duni di Matera, dal comitato Matera 2019, dalla etichetta discografica Stradivarius e da Rai Radio 3.
Tra i partner e gli sponsor tecnici: Ego 55 Emozioni Visive, Lab sonic recording studio, Palazzo Gattini Luxury Hotel, Samsara centro yoga.
La programmazione degli eventi della rassegna sarà consultabile anche tramite smartphone e tablet all'indirizzo  http://johncage.ego55.com sulla versione mobile sviluppata dall'agenzia di comunicazione, pubblicità e web EGO55 che ha curato anche l'intero progetto grafico della manifestazione.
 



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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