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22/06/2012 20.20.48 - Articolo letto 3865 volte

Energie per il Futuro, ecco come l’editoria propone la “cultura del presente”

POLO SUD. IDEE PER IL FUTURO POLO SUD. IDEE PER IL FUTURO
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Il casi delle Pubblicazioni di Al (3650 giorni d’Acqua) e SelSpa (Il pianeta Biolè) discussi tra i presidenti delle due aziende, Rosa Gentile e Ignazio Petrone, e i protagonisti dei fatti che ne hanno portato alla nascita, Vito De Filippo e Cosimo Latroni
Bernalda Quale è il ruolo dell’editoria nel comunicare i fatti amministrativi del nostro tempo, i cambiamenti politici e sociali che ancora non sono diventati storia ma che hanno inciso profondamente nel nostro tempo? E’ il tema che fa da filo conduttore all’incontro Direzione Polo Sud – Energie per il Futuro organizzato per oggi a Bernalda, quale manifestazione collaterale del cartellone “Polo Sud – Idee per il Futuro – promosso Regione Basilicata e Comune di Matera, in collaborazione con i Comuni di Bernalda e Grumento Nova, organizzato e progettato da Laterzagorà e Editori Laterza.
Se il cartellone dell’iniziativa mira a focalizzare l’attenzione sulla cultura in generale e l’editoria in particolare, la manifestazione collaterale di oggi a Bernalda ha il dichiarato scopo di indagare come l’editoria “istituzionale” possa contribuire alla riflessione sul presente in divenire o sul recente passato. Per farlo sono stati scelti due “casi di scuola”, ossia due recentissime pubblicazioni edite da Acquedotto Lucano, “3650 giorni d’acqua – Una storia tutta lucana”, e dalla Società Energetica Lucana “Il pianeta Biolè”. I due volumi affrontano, in modo diverso, e per un pubblico differente (il primo più istituzionale, il secondo è rivolto ai ragazzi) temi “core” rispetto alle due società, e cioè, nel caso di Acquedotto tutte le attività messe in campo nei primi 10 anni di attività dalla fondazione, per SelSpa il risparmio energetico, la cultura ambientale e gli stili di vita sostenibili.
A confrontarsi sul tema, moderati dal giornalista Raffaele Garramone, saranno, per un verso, i rappresentanti delle stesse società che hanno offerto questa lettura dei fatti, il presidente di Al, Rosa Gentile, e quello di SelSpa Ignazio Petrone, a cui è affidato il compito di rappresentare le finalità alla base della scelta fatta e i ritorni che sono in grado di registrare da questo tipo di attività, dall’altra il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, e il senatore Cosimo Latronico, che dai fatti esposti in quelle pubblicazioni sono in qualche modo i protagonisti, avendo seguito da diverse posizioni tanto gli accordi sull’acqua tra Basilicata e Puglia, a seguito delle quali si è avuta la nascita di Acquedotto Lucano, che le vicende energetiche alla base del modello che ha portato alla creazione di SelSpa.
Temi che rappresentano uno spunto anche per discutere del futuro, e, in questo, nuovamente un’analisi del contributo dato dai due volumi. La materia acqua, nel decennale della nascita di Al, resta ancora un capitolo vivace per la realtà lucana. Tanti i progetti fatti per migliorare le reti, tante ancora le opere in cantiere per andare oltre. E poi le prospettive di riforma della governance, con le prospettive per Eipli e Acqua Spa, e la nascita del Distretto idrografico dell’Appennino meridionale che associa sette regioni nella programmazione e nella gestione del bene acqua.
Anche sul fronte energia l’attività di SelSpa è chiamata oggi a confrontarsi con importanti novità: si va dal dibattito sui sistemi di incentivazione delle energie rinnovabili ai nuovi accordi in via di definizione per la coltivazione di idrocarburi con le connesse contropartite di sviluppo e, ancora, la nascita di un polo dell’energia pulita in Basilicata.
Le due pubblicazioni, dunque, si pongono, come detto in modo diverso, come una sorta di istantanea che aiuta a mettere a fuoco cosa è stato già fatto e pongono le basi per andare oltre. Amministrazione ed editoria, insomma, provano a lanciare gli strumenti per una sorta di “Cultura del presente”.

Direzione “Polo Sud“, “Il Pianetà Biolè”- la scheda
 
Far comprendere ai ragazzi come è importante l’uso razionale delle risorse naturali. Insegnare a combattere l’inquinamento  anche con piccoli gesti quotidiani, a evitare gli sprechi per garantirsi nel futuro un ambiente sano e salubre.
La Società energetica regionale ha dato alle stampe “Il pianeta Biolè”, una pubblicazione con finalità ludico didattiche per parlare, attraverso un linguaggio adatto ai più piccoli, delle tematiche ambientali e dello sviluppo sostenibile energetico.
Una storia, quella della battaglia di “Orco Smog” e del suo complice CO2 per la conquista del coloratissimo Pianeta Biolé, che mette l’accento sulla produzione di energia alternativa. Così i più giovani imparano a conoscere le fonti rinnovabili, il fotovoltaico, l’eolico, l’energia idroelettrica e a biomassa ottenuti attraverso un uso sostenibile delle risorse naturali. Per fortuna, “Orco Smog” non riesce a conquistare i quattro regni del Pianetà Biolé, che. dopo un periodo di grigiore, riesce a ritrovare la sua “colorata serenità”. E a scoprire che la natura ha potenzialità che un corretto utilizzo della tecnologia può mettere a frutto con effetti benefici sull’ambiente. 
Nella realizzazione della pubblicazione sono stati coinvolti i bambini del Corso di Disegno Kids (target: 8-12 anni) dell’unica Scuola di Fumetto ed Illustrazione presente in Basilicata (Redhouse Lab a Potenza). Sotto la guida del docente Gianluca Lagrotta, di  Michela Pinto della Società Energetica Lucana e del consulente marketing Michelangelo Santomauro, i bambini hanno dato forma alla storia, facendo nascere dalle matite e dai colori i personaggi del “Pianeta Biolé.
Un Pianeta immaginario ma non lontano dalla Basilicata che, come è scritto nella prefazione  “tutti, a partire dai bambini, dobbiamo saper costruire!”

 “3650 giorni di acqua, una storia tutta lucana” – la scheda
 
In centottanta pagine il libro descrive i primi dieci anni di un’azienda nata per gestire in maniera unitaria su tutto il territorio della Basilicata il sistema idrico integrato. Siamo, infatti, nel decimo anno dalla determinazione con cui i Comuni lucani stabilirono che a gestire il servizio idrico integrato, in tutta la Basilicata, dovesse essere un’azienda lucana.
Il volume inizia dal 30 luglio 2002, quando in una sala del Grande Albergo, a Potenza, 73 sindaci della Basilicata si danno appuntamento per firmare l’atto di nascita della società destinata a subentrare ad Acquedotto Pugliese e a 68 municipi nella gestione del servizio idrico integrato. Rappresentano 454.727 abitanti, circa l’80 per cento della popolazione regionale. Sono loro i fondatori di Acquedotto Lucano. Il capitale sociale è fissato, appunto, in 454.727 azioni del valore nominale di un euro ciascuna. Si tratta per la Basilicata di scommettere sulle proprie capacità e sulle proprie potenzialità, di avere un progetto, una strategia di sviluppo, fondata su elementi forti, che non possono essere stimati sulla base del capitale sociale: risorse, identità, territorio.
Una sezione del libro è dedicata ai dipendenti: ci sono i nomi di chi oggi lavora per portare acqua di qualità nei 131 comuni della Basilicata. Sono loro, i fontanieri, gli impiegati, i responsabili, i dirigenti che contribuiscono ogni giorno ad assicurare un servizio di primaria importanza a tutti i lucani.
I capitoli segnano passo per passo le tappe più importanti dei dieci anni dell’azienda tracciando, parallelamente, anche la storia di una Regione le cui vicende politiche e sociali si intrecciano con il vissuto di Acquedotto Lucano. A corredo dei testi, una galleria di foto, di citazioni e di pagine dei quotidiani delle testate locali e non solo che arricchiscono e guidano la lettura.

Direzione Polo Sud: De Filippo: “Importante leggere e riflettere”
“Leggere un volume può essere utile a orientarsi tra quanto si è fatto e quanto c’è ancora da fare. Così per i casi di Sel Spa e Acquedotto Lucano”
 
“Non sono in grado di indicare una gerarchia tra varie forme letterarie, ma sicuramente l’editoria dei giornali e quella dei libri hanno funzioni profondamente differenti e, ciascuna per proprio conto, infungibili. Così, ad esempio, nella quotidianità della lettura di un articolo può capitare che il giudizio sulle scelte fatte risenta del momento e non si riesca sempre a cogliere appieno la portata di snodi fondamentali, mentre avere un momento di riflessione, quale la lettura di un volume può offrire, su un orizzonte più ampio rappresenta una possibilità di analisi e di giudizio su cui fondare le azioni per il futuro”. Questo il pensiero del presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, espresso in occasione di “Direzione Polo Sud” a Bernalda.
“Entrambi i casi che oggi offrono da spunto alla discussione– spiega De Filippo – rappresentano un banco di verifica per le scelte fatte dalla Regione Basilicata. Con SelSpa, abbiamo inteso mettere in piedi qualcosa in più di un semplice sistema di pianificazione energetica e incentivazione di energie rinnovabili, per far sì che le scelte energetiche fossero un tema sempre presente nella pianificazione regionale. Lo abbiamo fatto utilizzando parte delle risorse a cui la Basilicata, per le sue peculiarità, può attingere e ci aspettiamo che questa ‘sensibilità energetica’ diventi sempre più innata nella nostra realtà. Ora che l’attività della SelSpa entri nelle scuole, dopo averne invaso i tetti con pannelli fotovoltaici, rappresenta sicuramente una nuova frontiera su cui continuare a puntare”.
Altrettanta attenzione De Filippo ha riservato alla vicenda di Acquedotto Lucano, narrata nel volume “3650 giorni d’acqua” che la Spa pubblica lucana ha realizzato in occasione del decennale. “Quelle pagine raccontano una svolta essenziale per la Basilicata. Negli anni in cui si discuteva a livello nazionale sulla gestione idrica, la Basilicata è riuscita, contemporaneamente, a realizzare il proprio sogno di una gestione autonoma e unitaria del servizio idrico e garantire la gestione pubblica del servizio. Tutto questo lo abbiamo fatto in un rapporto costruttivo con la Regione Puglia, che fino a quel momento vedevamo con ‘le mani sul nostro rubinetto’ riuscendo a coniugare le esigenze di distribuzione di un bene che non ha prezzo e non ha padroni con quelle del ristoro per i territori che, a causa dell’accumulo di acqua, limitano altre proprie potenzialità e necessitano di interventi di tutela ambientale. Ebbene, la fotografia che esce da questo libro, è di una sfida vinta, una sfida che ancora non si è conclusa, ma che già viene assunta a modello. Acquedotto Lucano è diventato un  modello di gestione nei tempi in cui le leggi premevano per gestioni private dell’acqua, ed ora è pronta a raccogliere le sfide che il referendum sull’acqua pubblica, alla cui riuscita abbiamo contribuito, ha posto. Parallelamente, il modello di relazioni che Basilicata e Puglia hanno saputo costruire, con l’assistenza dei governi che nel tempo di sono succeduti, è diventato il modello a cui ispirarsi per la governance del nuovo e più ampio Bacino idrografico dell’Appennino meridionale. Un processo che anche in questo caso è ancora in divenire – ha concluso De Filippo – con la necessità di fare ordine nella generale governance del sistema idrico, ma proprio per questo mettere a fuoco quanto già è stato fatto può aiutare a meglio orientarsi per le future scelte”.

“Direzione Polo Sud”, Latronico: “Acqua ed energia risorse per il futuro”
“Individuare modelli di sviluppo che rilancino il territorio e l’economia locale, puntando sullo sviluppo sostenibile”
 
“L’acqua e l’energia, oltre ad essere elementi vitali, sono risorse su cui costruire prospettive per il futuro da trasmettere alle nuove generazioni”.
Lo ha detto il senatore Cosimo Latronico, in occasione dell’incontro “Direzione Polo Sud”, a Bernalda.
“La Basilicata è dotata di acqua e di energia, un binomio che apre la strada a progetti che guardino alla sostenibilità ambientale. Dobbiamo lavorare ragionando su modelli di sviluppo che rilancino il territorio e l’economia locale, puntando all’uso razionale delle nostre risorse.  In questo contesto anche la cultura e l’editoria possono e devono fare la propria parte, incentivando la riflessione sui fenomeni in atto  e sulle prospettive”.

Direzione Polo Sud: Petrone: “Editoria per la Cultura della sostenibilità”
Il presidente SelSpa illustra la scelta alla base della pubblicazione de “Il pianeta Biolè”: “Le buone prassi valgono quanto e forse più delle innovazioni tecnologiche”

“Ci possono essere infinite soluzioni tecnologiche, ma senza le buone pratiche le politiche energetiche possono cogliere risultati solo parziali”. Così il presidente di SelSpa, Ignazio Petrone, spiega l’interesse della Società energetica per l’editoria e il suo potenziale divulgativo.
“La scelta della Sel – spiega Petrone – è stata quella di rivolgerci direttamente ai più giovani con un prodotto dalla lettura semplice e dal messaggio chiaro. Evito la retorica sull’importanza delle giovani generazioni, ma sono convinto che, in tutto, l’educazione alle buone pratiche sia più efficace se avviata proprio in età giovanile. Ed è quello che noi cerchiamo di fare. Ne dico uno: la lucina rossa dello stanb-by dei nostri televisori e degli altri elettrodomestici consuma l’energia prodotta da una centrale elettrica di media taglia. Prendere l’abitudine di spegnere gli apparecchi è una buona pratica che, per ambiente e risparmio, vale più di un grande parco eolico o fotovoltaico, e lo stesso vale per tanti piccoli gesti”.
“Sono convinto – dice Petrone - che dobbiamo lavorare tutti insieme per sostituire la cultura della sostenibilità a quella dello spreco che ha caratterizzato lo sviluppo occidentale. In questo, una dura lezione ce la stanno dando anche i mercati, ma se riusciremo a fare di queste pratiche a basso impatto ambientale una scelta culturale e non un obbligo economico, ciò che cambierà sarà la nostra soddisfazione, la nostra felicità. E non a caso nel discorso più volte è tornato il termine cultura: si tratta di determinare un cambiamento culturale e un’opera di questo tipo – ha concluso Petrone – la si può fare solo mettendo in campo i mezzi propri della cultura, partendo dalle nuove generazioni, fine a cui tende la pubblicazione de ”Il Pianeta Biolè”.

Il presidente Gentile: 10 anni di vita di Al, un plauso agli uomini e alle donne che hanno creduto in questo progetto
 
“Quest’anno, la rivendicazione di autonomia della Basilicata dalla Puglia per la gestione dell’acqua, compie 10 anni. La creazione di Acquedotto Lucano, nel 2002 come gestore unico del servizio idrico integrato in Basilicata, è senza dubbio l’espressione di una volontà politica e pubblica di soddisfare il sentimento di identità di una regione. Va dato atto, infatti, alla classe politica lucana, nel corso di questi anni, di aver saputo leggere le esigenze di affermazione di un popolo e di una di terra, e di aver saputo fare le scelte giuste per soddisfarle”. Così il presidente di Al, Rosa Gentile, in occasione di “Direzione Polo Sud”.
“Oggi Acquedotto Lucano, grazie a determinazioni lungimiranti ed oculate, si è fatta notare anche al di fuori dei confini regionali per aver realizzato una gestione omogenea sull’intero territorio e per la capacità di fare investimenti e migliorare il servizio.
Importantissimo nella governance di Acquedotto Lucano – ha continuato Rosa Gentile - il ruolo svolto dai soci: i Comuni e la Regione Basilicata che hanno creduto in passato di poter dare un volto lucano alla gestione dell’acqua e che oggi continuano a sostenere questo progetto. Il libro qui presentato racchiude tutto questo, offre un contributo alla lettura della realtà regionale negli ultimi 10 anni ed è soprattutto un omaggio agli uomini e alle donne che hanno speso la propria professionalità, intelligenza e dedizione per realizzare il sogno della gestione lucana dell’acqua lucana.
La manifestazione di oggi ci dà la possibilità di parlare della nostra azienda in un contesto, quello editoriale, per noi nuovo ma sicuramente entusiasmante e fonte di nuove ispirazioni.
Di certo, non mancheranno nuovi capitoli da aggiungere, nei prossimi anni, alla storia di Acquedotto Lucano scritta fin qui”.

Il presidente Gentile: 10 anni di vita di Al, un plauso agli uomini e alle donne che hanno creduto in questo progetto
 
“Quest’anno, la rivendicazione di autonomia della Basilicata dalla Puglia per la gestione dell’acqua, compie 10 anni. La creazione di Acquedotto Lucano, nel 2002 come gestore unico del servizio idrico integrato in Basilicata, è senza dubbio l’espressione di una volontà politica e pubblica di soddisfare il sentimento di identità di una regione. Va dato atto, infatti, alla classe politica lucana, nel corso di questi anni, di aver saputo leggere le esigenze di affermazione di un popolo e di una di terra, e di aver saputo fare le scelte giuste per soddisfarle”. Così il presidente di Al, Rosa Gentile, in occasione di “Direzione Polo Sud”.
“Oggi Acquedotto Lucano, grazie a determinazioni lungimiranti ed oculate, si è fatta notare anche al di fuori dei confini regionali per aver realizzato una gestione omogenea sull’intero territorio e per la capacità di fare investimenti e migliorare il servizio.
Importantissimo nella governance di Acquedotto Lucano – ha continuato Rosa Gentile - il ruolo svolto dai soci: i Comuni e la Regione Basilicata che hanno creduto in passato di poter dare un volto lucano alla gestione dell’acqua e che oggi continuano a sostenere questo progetto. Il libro qui presentato racchiude tutto questo, offre un contributo alla lettura della realtà regionale negli ultimi 10 anni ed è soprattutto un omaggio agli uomini e alle donne che hanno speso la propria professionalità, intelligenza e dedizione per realizzare il sogno della gestione lucana dell’acqua lucana.
La manifestazione di oggi ci dà la possibilità di parlare della nostra azienda in un contesto, quello editoriale, per noi nuovo ma sicuramente entusiasmante e fonte di nuove ispirazioni.
Di certo, non mancheranno nuovi capitoli da aggiungere, nei prossimi anni, alla storia di Acquedotto Lucano scritta fin qui”.



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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