Anche la Caritas di Basilicata è presente in Abruzzo con una propria delegazione per un progetto di accompagnamento alla vita normale delle popolazioni colpite dal terremoto del 6 aprile 2009, della durata di circa un anno e mezzo.
Nell’ambito di questo progetto, cinque ragazzi della Pastorale Universitaria di Matera, guidati da sr. Maria P. hanno preso parte a una settimana di volontariato, dal 26 luglio al 2 agosto, nel campo di accoglienza sfollati di Pizzoli (Aq). E’ stata, a loro dire, un’esperienza “forte” e molto intensa. Hanno condiviso con gli sfollati la vita nella tendopoli, prestando la loro opera di supporto materiale e morale in collaborazione con gli Scouts, presenti in quella settimana con una delegazione di Sciacca (Ag), e con associazioni di Protezione Civile. Benché il paese in questione non abbia subito le devastazioni di L’Aquila, a più di tre mesi dal sisma la gente è ancora traumatizzata poiché le scosse di assestamento si succedono tuttora e anche chi ha la casa agibile, preferisce passare la notte nel campo di accoglienza. Ciò che ha sorpreso di più i volontari materani, sin dal giorno del loro arrivo, è il grande bisogno di comunicare e di condividere della gente del campo; spesso bastava loro una semplice conversazione per sfogarsi e raccontare spontaneamente tutto quello che hanno vissuto durante l’esperienza drammatica del sisma. La vita nella tendopoli, disagevole e umiliante rispetto a quella antecedente il terremoto (assenza della privacy a cui si è normalmente abituati), paradossalmente ha portato a un accrescimento dello spirito comunitario e di solidarietà tra gli sfollati, costringendo i nuclei familiari a vivere a breve distanza l’una dall’altra. Un altro elemento che occorre sottolineare è lo spirito di umile collaborazione dimostrato da i tanti volontari che, sotto le più diverse sigle (dagli Scouts alle associazioni di Protezione Civile e pubblica emergenza), cooperavano mettendo a disposizione le proprie competenze. Questo dimostra chiaramente la diffusione della solidarietà in Italia, almeno nelle situazioni di pubblica emergenza.
L’attività di animazione promossa spesso affiancando gli Scouts (recite teatrali, karaoke, cinema all’aperto) è stata accolta con molto favore dagli abitanti del campo e ha attirato anche molta della gente rimasta nel paese . In particolare, l’organizzazione di attività sportive di squadra presso i campetti della locale parrocchia è stata importante per riabituare i ragazzi di Pizzoli alla necessità di uno svago sano e a rinsaldare i legami di amicizia.
Infine quest’esperienza ha avuto un grande valore anche sotto il profilo spirituale e della fede cristiana, perché i ragazzi hanno potuto condividere con il gruppo Scout un momento giornaliero di preghiera e riflessione, a cominciare dalle Lodi mattutine per arrivare alla catechesi serale, riscoprendo l’importanza del dialogo con Dio.
La Caritas diocesana (presso la sede di via dei Dauni, 20) raccoglie ancora adesioni per quanti volessero partire come volontari per sostenere le varie attività previste.