Il Tribunale di Matera, con sentenza depositata il 30/4/09 (Presidente dott. Giuseppe Attimonelli, estensore dott. Antonello Vitale), ha condannato una nota banca lucana a rimborsare oltre euro 36.000,00 a due pensionati di Matera. La banca è stata anche condannata a rimborsare gli interessi e la rivalutazione, nonché a pagare le spese processuali.
Nella sentenza si legge: “La condotta della Banca convenuta risulta quindi essere censurabile, per l’inosservanza delle regole poste a presidio della valutazione dell’idoneità dell’operazione quanto alle caratteristiche soggettive dell'investitore, dell’adeguatezza dell’operazione e, soprattutto, dell’osservanza dei doveri inerenti alla relativa informazione nei confronti dei clienti, obblighi specifici rientranti nel più generale dovere di diligenza.”
I fatti risalgono al settembre 2003, allorquando i coniugi R.D. (autotrasportatore in pensione) e C.M. (casalinga) acquistavano obbligazioni (bond) della Parmalat che, appena tre mesi dopo, andava in default mandando in fumo i risparmi di migliaia di risparmiatori italiani, tra cui anche quelli dei coniugi lucani (ben 145.000 risparmiatori in tutta Italia per complessivi euro 20 miliardi di euro).
Dopo una battaglia giudiziaria durata quasi 5 anni i due pensionati, assistiti dall'Avv. Massimo Melpignano dell'Adusbef di Bari, hanno ottenuto il riconoscimento delle proprie ragioni.
Il dott. Vitale del Tribunale di Matera, nella lunga sentenza depositata, ha rilevato come la banca non avesse fornito agli investitori tutte le informazioni relative al prodotto finanziario, cioè sui rischi specifici di una obbligazione ad alto rischio, emessa in uno stato estero ed effettuata in conflitto di interessi con la banca. Scrive il Giudice lucano che ...”Se la banca avesse correttamente informato il cliente, è presumibile che lo stesso, non risultando essere provato il profilo di rischio e I’attitudine ad investimenti di tipo speculativo, non avrebbe investito i propri risparmi in titoli speculativi e rischiosi quali bond Parmalat; il default, con sospensione del pagamento degli interessi e ‘mancato rimborso del capitale investito, ha determinato un pregiudizio nella sfera patrimoniale del cliente, direttamente riconducibile alla violazione degli obblighi informativi, violazione che non ha consentito all’ investitore né di prendere adeguatamente contezza delle caratteristiche di rischio dall’ operazione dl investimento, né di poter valutare la possibilità di disinvestirnento, né di poter valutare la possibilità di disinvestimento in fase successiva.”
L'Adusbef, l'associazione dei consumatori che difende i diritti degli utenti bancari, è da sempre in prima linea per la tutela dei diritti degli utenti dei servizi bancari (si ricordano le battaglie sull'anatocismo, sui mutui, sui bond Argentina Cirio Parmalat, sui derivati e da ultimo per i truffati del crack della banca americana Lehman Brothers.
L'Adusbef ha attivo il numero verde 800 984 786 dedicato alle vittime del sistema bancario.