Commedia interamente girata a Matera con attori volutamente locali, "Il Cavaliere Scuro" va a chiudere la trilogia cinematografica sul tema del lavoro e sulle distorsioni del mondo lavorativo, aperta con "31", nel 2005, e proseguita nel 2006 con "Al proprio posto".
Ancora una volta, al centro dell'opera ci sono i disagi legati al mondo del lavoro e gli effetti che essi provocano sull'identità della persona.
Per la prima volta in un film del regista appare in alcuni momenti il dialetto materano, utilizzato non come "escamotage" per suscitare facile ilarità ma per accentuare il discorso sulla materanità presente nell'opera.
Pur se in chiave ironica, il tema del lavoro continua a far riflettere su quello che è ormai una piaga importante del nostro territorio.
L'uomo pipistrello interpretato dallo stesso Andrisani è una figura inerme, che non riesce con le sue incursioni a incidere sulla realtà e quindi a determinare un cambiamento. Il suo senso del bene e del male manicheista e vagamente qualunquista ne fa un eroe di "regime" che alla fine è destinato a ripristinare lo status quo.
L'arcinemico per eccellenza dell'eroe mascherato è interpretato da Sergio Palomba che regala una convincente e complessa performance. Il compassato Alfredo, maggiordomo di Bruce Wayne è magistralmente interpretato da Antonio Montemurro.
Prima del film verrà presentato il documentario di Francesco Foschino, che richiama il tema del lavoro e quello di Batman, attraverso una serie di interviste.
Interessante è stata la campagna pubblicitaria, che ha fatto appello a quella che viene definita Guerrilla Marketing. Una serie di "santini" elettorali sono stati distribuiti per la città con le figure dei due personaggi protagonisti del film.
Le prevendite sono disponibili al botteghino del Cinema Duni di Matera.
L'incasso del film sarà devoluto alle vittime del terremoto in Abruzzo.