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22/11/2011 15.40.18 - Articolo letto 3918 volte

Iniziato lo sciopero della fame di Gianni Fabbris di Terre Joniche

Gianni Fabbris e Angelo Festa Gianni Fabbris e Angelo Festa
Media voti: Iniziato lo sciopero della fame di Gianni Fabbris di Terre Joniche - Voti: 0
Nel frattempo il senatore Latronico sollecita lo sblocco dei fondi
di GIANNI CELLURA
Basilicata "Da ieri sera Gianni Fabbris, portavoce del Comitato TerreJoniche è in sciopero della fame. L’assemblea ha deciso una prima tappa di verifica: Giovedì 24 Novembre 2011. giornata di mobilitazione in cui sarà verificato lo stato delle risposte (che ricordiamo devono riguardare le due ordinanze che il Presidente del Consiglio dei Ministri deve emettere per Puglia e Basilicata). Il Comitato ha convocato una prima assemblea alle ore 16 con l’invito ad incontrare le Associazioni ed i movimenti che stanno aderendo e sottoscrivendo le richieste, l ’assemblea si interromperà alle ore 17,30 per permettere la tenuta dei consigli comunali congiunti dei comuni colpiti e riprenderà alla fine per assumere le decisioni su come proseguire.
Fabbris, che ieri sera ha ribadito la scelta a nome del Comitato di tenere lo sciopero della fame fino a quando non ci saranno certezze sulle due ordinanze per Puglia e Basilicata, ha inviato stamattina un appello alle realtà organizzate ed associative lucane e pugliesi con la richiesta del massimo della diffusione possibile, chiedendo adesione e partecipazione.
Già ieri sera nella riunione cui hanno partecipato diversi rappresentanti dei Comuni  e delle province joniche colpite, alcuni hanno cominciato a rispondere all’appello: tre i consiglieri ed amministratori che si sono detti pronti ad affiancare il portavoce del Comitato nei prossimi giorni scendendo in sciopero della fame. La stessa riunione, peraltro, ha preso atto della convocazione dei Consigli Comunali congiunti del Metapontino che, come concordato con i rappresentanti dei comuni intervenuti nell’incontro dei giorni scorsi, il coordinatore dell’ANCI dei Consigli Comunali del Metapontino (Avv. Antonio Melidoro) ha effettuato per giovedì pomeriggio e che sarà estesa in queste ore alla partecipazione di tutti gli altri Consigli Comunali coinvolti sia Pugiesi che Lucani.
Nell’assemblea di stasera convocata alle ore 18.30 nel presidio del Comitato, verranno decise ed assunte ulteriori iniziative
Nel sito terrejoniche.net è possibile seguire la diretta streaming dello sciopero della fame"

Dichiarazioni del senatore Cosimo Latronico
”Ho nuovamente sollecitato il Ministero dell'Economia ed il capo della Protezione Civile, il prefetto Franco Gabrielli, per l’immediata emissione dell'ordinanza per fronteggiare le calamità registratesi nel Metapontino nei primi mesi dell'anno per le quali nella manovra di agosto c'e' stata una autorizzazione di spesa per 7 milioni. Ho ricevuto dal prefetto Gabrielli assicurazioni che in giornata il Dipartimento avrebbe adeguato l'ordinanza ai rilievi della ragioneria e chiesto il concerto al Ministero dell'Economia.
Ho informato i rappresentanti del comitato e le organizzazioni professionali della regione Basilicata sul fatto che la controversa  vicenda sta per concludersi positivamente”. Lo ha dichiarato il senatore del Pdl, Cosimo Latronico.

Un appello alle comunità lucane e pugliesi da parte di Gianni Fabbris

"Io, portavoce del Comitato TerreJoniche, sono in sciopero della fame: scendete in campo, venite a sostenerci e a condividere, è una battaglia di dignità che va vinta da tutti nell'interesse di tutti.
Da ieri pomeriggio (Lunedì 21 novembre 2011) dopo l'assemblea convocata al Presidio che teniamo da mesi, sono in sciopero della fame, come richiede la mia responsabilità di portavoce del Comitato per la difesa delle TerreJoniche che ho avuto fin qui l'onore di rappresentare e coordinare. Non è un gesto di disperazione ma l'applicazione di una decisione assunta nell'assemblea del movimento che da quasi nove mesi si sta battendo perché vengano riconosciuti i diritti fondamentali a quanti sono stati colpiti dalle alluvioni di Marzo  al confine fra la Puglia e la Basilicata.
Un movimento animato soprattutto da quella parte di persone maggiormente colpite negli interessi (beni, aziende, reddito) che da quasi 9 mesi si sta impegnando in una dura e lunga mobilitazione per chiedere i ristori dei danni subiti insieme alla messa in sicurezza ed alla prevenzione, perché non accada più che un evento assolutamente naturale, come è la pioggia, produca i disastri ambientali che solo gli errori di gestione del territorio ci consegnano.
Un movimento, dunque, con caratteristiche di forte rivendicazione per gli interessi comuni delle comunità joniche. Tanto forti che fin dal primo momento il Comitato ha fatto sua la battaglia per trovare una soluzione alle ferite aperte senza dover alzare le tasse ai propri corregionali (come, invece, prevede la norma voluta dal Governo uscente, assunta appena due giorni prima dell'alluvione di Marzo). Una scelta importante che ha fatto prevalere l'idea di dover tutelare gli interessi collettivi piuttosto che gridare l'urlo egoista tanto caro a questi tempi, "l'importante è che io mi salvo", nel convincimento che "la salvezza di ognuno" sta nel rivendicare insieme a tutta la comunità le risposte dovute.
Una scelta non scontata fatta da persone che hanno perso molto se non addirittura tutto e che si sono impegnati fin qui in una vertenza portata avanti con grandi sacrifici nell'interesse di tutti. Ora, però, serve che tutti scendano in campo.
Se dopo quasi nove mesi ancora stiamo chiedendo quello che per altri è stato possibile in pochi giorni, se la dignità intera delle istituzioni del territorio e delle comunità lucane e pugliesi è calpestata e vilipesa, allora è il momento di rispondere tutti insieme o di perdere tutti insieme. Abbiamo fatto fin qui quello che abbiamo potuto con le nostre forze.
A dire la verità tutto il nostro percorso è stato segnato dalla capacità del Comitato di "fare mobilitazione" e di condurre la vertenza: la dichiarazione di Stato d'emergenza per la Puglia è arrivata quando eravamo pronti ad occupare la linea ferroviaria a Ginosa Marina, la costituzione della "cabina di regia in Basilicata" quando abbiamo occupato il tetto del Comune di Bernalda, il finanziamento stesso della Regione Puglia, quando abbiamo bloccato la SS Jonica, lo sblocco dei 7 milioni assicurati dal Senato per la Basilicata con la mobilitazione dei Comuni, delle Province e dei cittadini a Roma, la delibera di assegnazione dei 7,7 milioni da parte della Regione Basilicata con la pressione continua.
Straordinaria prova per un comitato di cittadini, capace di contrattare con Regioni e Governo Nazionale, coinvolgendo le istituzioni locali....ma non basta, serve un salto nella mobilitazione.
Salto che può avvenire se a fianco del pugno di cittadini colpiti che fin qui "ha tirato la carretta" scendono in campo altri, se si allarga la partecipazione.
Nelle assemblee che stiamo tenendo in questi giorni al Presidio delle Tavole Palatine, stiamo incontrando molti: giovani delle scuole, rappresentanti istituzionali, cittadini non alluvionati ma colpiti da una crisi del territorio tanto ampia quando grande è il fallimento della scelte politiche che pesano sulle nostre spalle.
A tutti rispondiamo con la condivisione della sofferenza ed il convincimento che va data una risposta forte ed unitaria che ponga il tema delle nostre terre, della loro tutela, delle garanzie di sicurezza del reddito e dei servizi ma, anche, con un convincimento forte: che dobbiamo tornare a vincere, dopo decenni di sconfitte nelle campagne segnate da una crisi non voluta da noi e di cui non vogliamo essere solo noi a pagare i prezzi.
Se non vinciamo nemmeno dopo un disastro ambientale, quando è "naturale" che ci sia dovuta una risposta, come potremmo vincere sul reddito, i servizi, la tutela del territorio?
Questa è una vertenza che va vinta, i cittadini direttamente colpiti organizzati nel Comitato TerreJoniche, l'hanno portata fin qui, ora serve che si aggiungano altri e la assumano con la stesa volontà e determinazione.
Questo è il senso per cui io, che non sono colpito direttamente ma che facendo sindacato agricolo mi sono impegnato nel Comitato, oggi faccio lo sciopero della fame.
Mi appello a Voi, uomini e donne dei movimenti, della società civile, dei sindacati, della politica e delle istituzioni.
Venite al presidio, partecipate, aderite e sostenete la petizione al Presidente Monti ed ai Presidenti Vendola e De Filippo, venite all’assemblea che terremo dalle 16 di Giovedì 24 Novembre alle Tavole Palatine (alle 17,30 si terranno li i Consigli Comunali del Metapontino convocati in seduta congiunta ed aperta alla partecipazione delle istituzioni del territorio Jonico tarantino e materano). Giovedì prossimo decideremo come andare avanti, senza escludere ogni iniziativa di lotta. Facciamolo insieme.
Io, intanto, a nome del Comitato continuo nel mio impegno di portavoce: oggi la mia azione esprime l’indignazione di tutti per non avere avuto solo quello che è dovuto, domani, se nemmeno questo sarà servito la rabbia potrà prendere il posto dell’indignazione: io sarò con loro, spero con tutti voi."





Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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