La presentazione del libro devo dire che è stato un successo inaspettato e abbiamo registrato il record di presenze, 150 posti a sedere occupati in mezz'ora
prima dell'inizio e tantissima gente in piedi anche nei corridoi (forse il dato di 250 libri venduti può spiegare meglio l'interesse della gente convenuta), non saprei dare numeri precisi ma credo che paralre di 400/500 persone non sarebbe esagerato.
Detto questo, riferito alla cronaca, passiamo ai contenuti che sono la parte per la quale è stato creato l'evento.
Ha moderato ottimamente la conferenza il debuttante (in questo ruolo) Francesco Giusto giornalista de "Il quotidiano" e TRM nonchè cugino dell'autore.
Ha aperto il primo intervenzo l'autore della prefazione Don P. Di Candia seguito dal questore di matera Gugliotta che ha sottolineato che per Giulio essere poliziotto voleva dire servizio al cittadino in nome della giustizia anche se la situazione di Palmi è da considerarsi anomala e quindi ha lavorato in ambiente molto difficile, forse anche tra i colleghi la situazione non era delle migliori.
La vita della polizia rappresenta lo spaccato della società gente: per bene e gente inopportuna a tale ruolo..... magari fossero tutti Giulio.
Il relatore Ettore Massari, all'epoca presidente dell'unitalsi, ha raccontato l'impatto imbarazzante che ha avuto nel portare l'adolescente Giulio nel "treno bianco" come barelliere cioè il ruolo più pesante che forse non si addiceva ad un ragazzino ma è stato conquistato dalla grande volontà.
Il relatore Gianleo Iosca, in rappresentanza del CSV basilicata, nonchè coetaneo e amico personale di Giulio per motivi di studi, uscite e vita associativa ha riportato le esperienze vissute assieme.
Hanno costituito a Venusio un centro per gravi portatori di handicap "i piccoli missionari" ricordando varie attività solidaristiche presentando alla platea una parte concreta che in pochi conoscevano.
Personalmente credo sia stata la parte più nobile e interessante della conferenza che avrei voluto affiancare a un testimonianza vissuta da Giulio nel progetto Pinocchio-Tolbà in guerra di bosnia in cui nel 1994 hanno tenuto un torneo di calcetto per i bambini profighi con i rischi che comportava la guerra che in quei luoghi non era ancora finita, purtroppo il relatore dell'associazione Tolbà non ha potuto essere presente all'evento.
Credevamo di chiudere la nostra scaletta con l'intervento dell'autore Tommaso Giusto ma, dopo il suo intervento, ha voluto leggere una lettera di ringraziamento la sorella di Giulio che per l'occasione era stata scritta da sua madre per cui ci sono stati altri 30 minuti fuori programmazione con grande commozione in sala, tantissime le persone in lacrime, che ha lasciato posto ad altri interventi spontanei dalla platea.
Inutile dire che ho organizzato la scaletta degli interventi in modo da non arrivare a sottolineare la tragedia umana che ha colpito questa famiglia e che il fuori programma mi ha messo a disagio perchè rinnovava una piaga mai sopita nei suoi cari ma a volte le programmazioni saltano e non era nelle mie intenzioni giocare sui sentimenti di nessuno.
Alla fine non ho registrato nessun malcontento da parte di nessuno ma dentro di me questo neo resta.
Il provveditore degli studi (Dott.ssa Di Bari) ci ha chiesto che questo libro possa circolare anche nelle scuole, devo organizzare degli incontri con i ragazzi degli istituti superiori a parlare di volontariato in modo che la platea (parliamo di ragazzi) sia quella ottimale per recepire il messaggio.
Timoteo Papapietro