Roma, 3 aprile 2009 - Nel mese di marzo 2009 la quantità di energia elettrica richiesta in Italia, pari a 26,6 miliardi di kilowattora, ha fatto registrare un calo del 7% rispetto ai volumi richiesti a marzo dell'anno precedente.
Al Sud (in Basilicata, Puglia, Campania e Calabria), in particolare, il fabbisogno elettrico è stato di 3,8 miliardi di kilowattora (14,3% del totale nazionale), con un calo del 7,8% rispetto allo stesso mese del 2008. Dall’inizio dell’anno il Sud ha consumato 11,6 miliardi di kilowattora (14,5% del totale), registrando una diminuzione della domanda di energia elettrica pari a -7,7% (contro il -7,9% del totale Italia).
A livello nazionale, la variazione della domanda elettrica di marzo 2009, rettificata per i due effetti, di calendario e di temperatura (il mese ha contato due giorni lavorativi in più ed è risultato leggermente più freddo rispetto al corrispondente dello scorso anno), risulta pari a
- 9%.
Nel mese di marzo 2009 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per un 82,5% con produzione nazionale e per la quota restante (17,5%) dal saldo dell'energia scambiata con l'estero.
In dettaglio, la produzione nazionale netta (22,4 miliardi di kWh) è in calo di un 13,2% rispetto a marzo 2008; in crescita la fonte di produzione idroelettrica (+36,5%), in calo tutte le altre: termoelettrica (-19,9%), geotermoelettrica (-5,5%) ed eolica (-5,6%).
A livello territoriale la variazione della domanda è differenziata sul territorio nazionale, ma ovunque negativa: -8,2% al Nord, -7,1% al Centro e -4,6% al Sud. I 26,6 miliardi di kWh richiesti nel mese di riferimento sono distribuiti per il 45,1% al Nord, per il 29,5% al Centro, per il 14,3% al Sud, e per l'11,1% in Sicilia e Sardegna.
In termini congiunturali, la variazione destagionalizzata della domanda elettrica di marzo
2009 è risultata pari ad un -2,3% rispetto al mese precedente.
Complessivamente la domanda del primo trimestre del 2009 è risultata in calo del 7,9% rispetto allo stesso periodo del 2008; a parità di giorni lavorativi, il risultato è - 7%.
L'andamento negativo dei consumi elettrici non andrà a incidere sulle attività di sviluppo della rete previste da Terna. L'Autorità per l'energia elettrica e il gas, infatti, riconoscendone la natura infrastrutturale, ha introdotto un meccanismo che rende molto marginale l'impatto della diminuzione dei volumi di energia sui ricavi tariffari di Terna, attraverso una "franchigia" di +/-0,5%.
L'analisi dettagliata dei consumi elettrici mensili provvisori 2008 e 2009 sarà disponibile a breve nella pubblicazione "Rapporto Mensile sul Sistema Elettrico", consultabile alla voce "Sistema elettrico - Dispacciamento - Dati esercizio" del sito www.terna.it