Dal vergognoso spettacolo offerto durante l’ultimo Consiglio Comunale è emersa un’amministrazione orfana della coalizione che aveva raccolto, due anni fa, le speranze e la fiducia dei ferrandinesi!
L’atteggiamento autoritario del sindaco non lascia dubbi sulle sue responsabilità rispetto alla frantumazione, ormai irreversibile, di quella che fu la maggioranza che lo ha sostenuto.
Non accogliendo la richiesta di rinvio della discussione sul Bilancio di previsione, ha ribadito con sprezzo l’indisponibilità al dialogo e al confronto con la coalizione, esasperando premeditatamente le tensioni, sicuro del “pietoso” soccorso di D’Amelio e Mazziotta.
Ha scritto così l’ultimo capitolo dello sciagurato manifesto del gennaio 2008, dando nome e cognome a quella “parte migliore della maggioranza che sta nella minoranza”.
E’ evidente che si sia arrivati ad un punto di non ritorno, e che sia più sensato incanalare le energie residue per sgomberare il campo da un centro sinistra snaturato, avvitato su questioni di mera gestione del potere, scollegato dai bisogni reali della comunità.
Lo stesso impegno profuso per sacrificare un percorso democratico e partecipato (allora individuato nelle primarie) deve essere speso per restituire al paese la dignità che si merita, mentre montano tra la popolazione, e soprattutto tra i giovani, sentimenti di indignazione e disaffezione alla cosa pubblica.
Per quel che ci riguarda, con la stessa lealtà con la quale abbiamo sostenuto la sua elezione e i suoi primi passi da sindaco, chiediamo a Ricchiuti le sue dimissioni come atto di responsabilità, perché ha fallito e tradito le aspettative dei tanti cittadini che lo hanno sostenuto credendo avesse voglia, capacità, competenza e passione per interpretare il bisogno di cambiamento della comunità.
Se questo gesto di responsabilità tarderà ad arrivare, sarà inevitabile ricorrere alla mozione di sfiducia.