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PIETRO CONSAGRA E L’ARCHITETTURA. LA CARTA DI MATERA

Attivo da martedì 2 marzo 2010 a domenica 14 marzo 2010
PIETRO CONSAGRA E L´ARCHITETTURA. LA CARTA DI MATERA PIETRO CONSAGRA E L´ARCHITETTURA. LA CARTA DI MATERA
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Al MUSMA, in occasione della VI Rassegna Urbanistica Nazionale - mostra di immagini e documenti
Matera

Con la presente si invita la S.V. il giorno martedì 2 marzo alle ore 18:00, presso le sale del MUSMA, all'inaugurazione della mostra dal titolo "Pietro Consagra e l'Architettura, la carta di Matera", organizzata nell'ambito della VI Rassegna Urbanista Nazionale dell'INU.

Martedì 2 marzo 2010, alle ore 18.00, nelle sale del MUSMA, come contributo alla VI
Rassegna Urbanistica Nazionale organizzata dall’Istituto Nazionale di Urbanistica, si
inaugura la mostra di immagini e documenti (sculture, disegni, incisioni, fotografie, oggetti,
atti) relativi al rapporto tra Pietro Consagra e la città dei Sassi: la mostra di 11 grandi
sculture create dall’artista e sistemate nei Sassi e sulla Murgia di Matera nel 1978, la
Lettera ai materani scritta per l’occasione e il Fronte dell’Arte, costituito il 27 dicembre
dello stesso anno, insieme ad A. Cascella, Bonalumi, Carmi, Castellani, Dadamaino,
Dorazio, Franchina, Nigro, Perilli, Pozzati, Rotella, Santomaso e Turcato, presentato a
Venezia, nell’Università Internazionale dell’Arte, il 10 maggio 1979 e discusso a Roma,
alla presenza di tutti gli artisti, poeti, critici e collezionisti, il 22 febbraio 1980.
Le 11 sculture erano “undici fari sulla città vecchia”, sui Sassi e sul loro progressivo
degrado subito, sulla loro funzione e sul relativo recupero; la mostra fu un ulteriore segno
di un costante impegno civile di Consagra. La sua scultura frontale, nata da un giudizio
sulla società, “utilizzabile” solo per gli scopi che l’artista si prefigge e priva di qualsiasi
mediazione ideologica, impone un colloquio immediato.
Per Consagra i Sassi non sono stati, dunque, un pretesto per creare delle sculture, bensì
l’artista cercò di interloquire con i luoghi, addentrandosi nella funzione della città e
cercando di capirne le reali necessità.
Consagra non ha mai voluto coinvolgere chi non poteva o chi non voleva capirlo, pertanto
è stimolante che l’artista abbia sentito Matera come una città che invece era pronta a
capirlo, a farsi rampa di lancio di quel “Fronte dell’Arte” che era la continuazione ideale di
quanto veniva proposto da Consagra stesso in quegli anni alla Commissione per il nuovo
disegno di legge della Biennale di Venezia. Consagra chiese un “senato di artisti”,
disorientando tutti, proprio come era successo a Matera nel 1978. Avendo lo Stato scarsa
considerazione delle capacità amministrative degli artisti, sollecitò la nascita di una
autorità a far parte delle decisioni da prendere per la difesa delle città, del paesaggio,
intervenendo sugli stessi piani regolatori. Bisognava, dunque, responsabilizzare gli artisti,
dar credito alla loro intelligenza e considerare il “Fronte dell’Arte” una istituzione attiva,
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ancorata alla realtà, e che da Matera si muovesse su Venezia, su Palermo, ovunque la
corruzione del gusto di abitare, la criminalità del costruire, aveva distrutto la meravigliosa
dedizione a erigere case, a curare beni collettivi. Un Fronte, dunque, che facesse ritrovare
le possibilità di un uso creativo della concreta realtà urbana.
Perché Consagra scelse Matera quale punto di partenza del “Fronte dell’Arte” che aveva
visto l’adesione di illustri maestri dell’arte contemporanea? La scelta non fu casuale poiché
si basò sui caratteri e sulla funzione storica del luogo e perché rappresentava un
laboratorio che racchiudeva analoghe problematiche con altre città. Matera era uno degli
esempi classici della “crisi degli architetti” cui Consagra si rivolgeva nella lettera aperta agli
abitanti della città lucana. Una crisi che aveva origini lontane: nelle facoltà, nelle
speculazioni edilizie, nella degradazione del paesaggio, nelle leggi economiche che sono
alla base degli squilibri territoriali.
Di tutto questo e delle polemiche che si scatenarono, coinvolgendo nel dibattito Maurizio
Calvesi, Bruno Zevi, Vanni Scheiwiller, Flavio Caroli, Enzo Spera, Lorenza Trucchi,
Leonardo Sacco, Mario Trufelli, Pietro Marino, Francesco Vincitorio, Paolo Rizzi,
parleranno il direttore del MUSMA, prof. Giuseppe Appella, il Presidente della Fondazione
Zétema di Matera, Raffaello de Ruggieri e il Prof. Michele D’Elia.
La mostra, in parallelo con la Rassegna Urbanistica Nazionale, rimarrà aperta fino al 14
marzo 2010 e sarà visitabile dal martedì alla domenica, dalle ore 10:00 alle ore 14,00. I
costi dei biglietti di ingresso al MUSMA sono di 5,00 € l’intero, 3,50 € il ridotto e 2,00 € i
biglietti speciali per le scolaresche.





 
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