Lunedì 22 Febbraio 2010
Ore 19.30 Libreria dell'Arco_Via Ridola  Matera
Riportando tutto a casa di Nicola Lagioia è un libro  che
costringe a fare i conti con molti stereotipi, raccontando
in modo  nuovo cose che credevamo di conoscere.
Apparentemente, ci troviamo a leggere  un romanzo di
formazione ambientato a Bari negli anni Ottanta. In
realtà,  basta seguire per poche pagine le avventure dei
tre ragazzini al centro del  libro per capire che questo non
è un romanzo di formazione, ma d'iniziazione,  o di
corruzione: la strada dell'età adulta si rivela fin da
subito una  discesa a rotta di collo, carica di delusioni,
compromessi e rinunce. Gli  anni Ottanta, nel resto d'Italia
e anche a Bari, non sono quel periodo futile  da molti
raccontato in chiave pop, ma una stagione insieme oscura  e
scintillante, dove la divaricazione fra realtà e desideri
s'insinua  dentro le persone. Una stagione in cui è facile
riconoscere le premesse di un  presente che non è né
migliore né peggiore, solo più stanco e disilluso.  
Così Nicola Lagioia ha spiegato il titolo del romanzo:
«Per quelli della  mia generazione si tratta di
riappropriarsi di un trauma senza evento. Noi  non abbiamo
avuto una data cruciale da cui far discendere il resto.  Ma
questo non significa che, da qualche parte negli anni
Ottanta, non ci  sia stato un evento catastrofico per il
sentire comune. Riportando tutto a  casa vuole indicare il
riappropriarsi di qualcosa che è emotivamente informe  e
metterlo nella forma di un romanzo, finalmente
raccontabile».  
«Riportando tutto a casa è un viaggio nella Bari degli
anni '80, quando  l'italica periferia dell'impero
americano viene invasa dell'edonismo  reaganiano. Filtrata,
con nostalgia ma senza malinconia, attraverso la Bari  di
oggi, quella dei sopravvissuti, tra cui il protagonista, la
voce  narrante. Festini, droga, ragazze, appalti,
faccendieri... 
Il romanzo  involontariamente irrompe nell'attualità,
mostrandoci però la struttura  profonda del nostro paese,
non la superficie. Antropologia, non gossip».  
Nicola Lagioia, autore barese, ha esordito nel 2001 con il
romanzo Tre  sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj (senza
risparmiare se stessi) pubblicato  da minimum fax (Premio Lo
Straniero). Nel 2004 ha pubblicato per Einaudi il  romanzo
Occidente per principianti (Premio Scanno, finalista  Premio
Bergamo, finalista Premio Napoli). Nel 2005 ha pubblicato,
per  Einaudi Stile Libero, 2005 dopo Cristo, un romanzo
scritto assieme a  Francesco Pacifico, Francesco Longo e
Christian Raimo firmato con il nome  collettivo di Babette
Factory. Sempre nel 2005 è uscito per Fazi il saggio  Babbo
Natale. Ovvero come la Coca-Cola ha colonizzato il  nostro
immaginario collettivo. Ha pubblicato racconti in varie
antologie,  tra cui Patrie impure (Rizzoli, 2003), La
qualità dell'aria (minimum fax,  2004), che ha curato
assieme a Christian Raimo, Semi di fico  d'India
(Nuovadimensione, 2005), Periferie (Laterza, 2006), Ho visto
cose  (Biblioteca Universale Rizzoli, 2008), La storia siamo
noi (Neri Pozza,  2008). Dirige nichel, la collana di
letteratura italiana di minimum fax.  Collabora con RADIO 3
alla rubrica di approfondimento letterario Terza  Pagina.
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