BASILICATA INDIETRO NELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA: POCO PIÚ DEL 50% DICHIARA DI FARLA
Basilicata ancora indietro nella raccolta differenziata rispetto alle altre regioni. Secondo i risultati della ricerca “Gli Italiani e i materiali riciclati” presentata oggi a Roma, nell’ambito del convegno “Alimentare il riciclo” organizzato da Assobibe, in collaborazione con Mineracqua, solo il 54% degli abitanti dichiara di fare regolarmente la differenziazione dei rifiuti, a fronte di una media nazionale del 71%.
Il dato lucano non si discosta solo da quello calcolato a livello nazionale (rispetto al quale registra un -17%), ma anche da quello locale, con un -2% rispetto al 56% registrato nel resto del Meridione.
In testa alla classifica delle regioni più riciclone ci sono la Lombardia (86%), l’Emilia Romagna (85%) e la Toscana (84%). Fra le regioni meno riciclone ci sono la Calabria al 54%, il Lazio al 53%, mentre fanalino di coda è la Sicilia, ferma al 28%, ovvero 43 punti percentuali in meno rispetto alla media campionaria.
“La nostra industria – ha dichiarato il Vicepresidente di AssoBibe Alessandro Magnoni – ha come scopo realizzare un prodotto di qualità, con tecnologie che ne garantiscano la sicurezza e il minor impatto ambientale possibile. In questa mission la possibilità di incrementare e sostenere in vario modo il riciclo ed il recupero degli imballaggi rientra pienamente nelle strategie di sostenibilità che adottiamo”
Dalla ricerca emerge, infatti, una sempre maggiore attenzione e consapevolezza da parte degli Italiani in tema di riciclo dei rifiuti, anche quando si tratta di packaging alimentare con il 73% della popolazione che preferirebbe acquistare bottiglie in PET (principale materiale plastico, derivato dal petrolio, utilizzato per i contenitori) riciclato, ovvero derivato da materiale recuperato dalle raccolte differenziate. In Italia si consumano annualmente 450 mila tonnellate di PET vergine, la maggior parte del quale è destinato alla produzione di bottiglie per bevande, filiera responsabile dell’immissione nel mercato del 23% del totale degli imballaggi. Le bottiglie in PET, il cui utilizzo nel comparto alimentare è disciplinato dal regolamento CE 282/2008, vengono percepite come resistenti dal 76% della popolazione, igieniche dal 68% , mentre il 62% dà la priorità alle caratteristiche di sostenibilità del prodotto. Ed è proprio l’igiene la caratteristica più motivante al momento di dover scegliere il prodotto (l’84% di chi pensa che siano igieniche propende all’acquisto), seguita da sostenibilità (83%) e resistenza (78%).
L’introduzione dell’R-PET in Italia comporterebbe una serie di vantaggi sia dal punto di vista economico, che ambientale che sono in linea con la riconfermata sensibilità ambientale del consumatore italiano.
Oltre ai benefici collegati al riciclo di materiale, ogni chilogrammo di R-PET permette di risparmiare 1,7 kg. di petrolio equivalente con emissioni di CO 2 pari a circa il 60% in meno rispetto al PET vergine derivato dal petrolio.